Da qualche giorno si è concluso il primo anno di formazione di Y.E.S, acronimo di Yoga Eco School, un corso nato dalla lucida visione di Monica Bonello e centrato sullo studio esperienziale dello Yoga a Collegno (TO). Accanto al core tematico suddetto, hanno trovato ampio spazio le implicazioni spirituali della fisica moderna e della biologia epigenetica,
Da qualche giorno si è concluso il primo anno di formazione di Y.E.S, acronimo di Yoga Eco School, un corso nato dalla lucida visione di Monica Bonello e centrato sullo studio esperienziale dello Yoga a Collegno (TO).
Accanto al core tematico suddetto, hanno trovato ampio spazio le implicazioni spirituali della fisica moderna e della biologia epigenetica, la medicina dell’essere e la pratica di tecnologie interiori.
Alcuni insegnamenti fondamentali sono legati all’acquisizione di un “saper fare” in accordo al “saper essere” del Reiki, del Theta Healing e a varie metodologie di ascolto profondo e di lavoro di trasformazione.
Altri contenuti di studio sono i sutra di Patanjali, le filosofie del subcontinente indiano, il pranayama, le meditazioni vipassana, zen e dinamica, la deontologia dell’insegnamento, i cenni di legislazione dell’olismo e cenni di antropologia applicata ai moderni studi interdisciplinari.
Seminari e approfondimenti, infine, arricchiscono l’esperienza di crescita in Y.E.S..
Ciascun anno è strutturato su una base di 300 ore e ripartito in 60% di studi teorici e 40% di studi pratici. Al compimento del biennio si è facilitatori ecoyogici e al completamento del terzo anno istruttori di Yoga.
Definire Y.E.S. un corso di formazione fatto di moduli e monte ore riduce moltissimo quello che si acquisisce nel perc orso che si è palesato come una vera e propria sfida che ha superato ogni aspettativa.
Abbiamo intrapreso un viaggio di cambiamento prima di ogni cosa in noi stessi, modificando il nostro paradigma mentale, dall’approccio logico a quello analogico, trascendendo spazio e tempo, applicando con la pratica le leggi spirituali e valicando i confini tridimensionale. Siamo passati a una dimensione che potremmo definire oltre noi, una dimensione quadrimensionale del reale. Abbiamo lavorato sulla percezione, sviluppando la nostra tecnologia interiore.
L’abilità dei nostri cinque sensi si è ampliata enormemente fino ad acquisire la capacità di ascolto di sé e lo sviluppo della facoltà intuitiva innata. La nostra capacità di relazionarci col ricevente ha assunto connotazioni che un profano definirebbe miracolose, ma che per noi sono diventate il nostro ordinario modo di portare cura e contributo nella relazione con l’altro. Ben oltre la mia visione personale ogni sessione e modulo della nostra scuola mi ha strabiliato per l’immenso potenziale umano che abbiamo risvegliato.
Ora ci sono i primi tecnici ecoyogici, formati in una disciplina così inesplorata e olistica, che abbiamo dovuto sistematizzare ex novo a partire dal nome degli operatori stessi.
Sono pervasa da un grande senso di gratitudine per quello che stiamo realizzando e voglio ringraziare personalmente ogni singolo studente e ogni docente di Y.E.S (Eliana Bergamini, Stefano Gay, Annunziato Gentiluomo, Daniela Girmegna, Francesco Milito e Marco Regoli) per questa esperienza che ha fatto nascere una realtà mai esistita prima, che ha formato tecnici mai prima d‘ora così visionari. Fermerei qui il mio entusiasmo perché le parole che mi vengono spontanee includono visioni di terre e possibilità non ancora nemmeno immaginate. Grazie dal profondo del mio cuore e dalla mia mente lucida all’Esistente, afferma zelante Monica Bonello, direttrice didattica.
Si intuisce dalla parole del riferimento della realtà che quella che si è prodotta da Y.E.S. è stata una vera onda di trasformazione, i cui risultati su questo piano non tarderanno a manifestarsi. Intanto noi aspettiamo l’inizio della seconda edizione del primo anno e l’inizio del secondo anno a ottobre 2015.
Chiara Trompetto
[Fonte dell’immagine di copertina: internationalwebpost.org]
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