E trascorre velocemente il terzo giorno del TGLFF 2014. La giornata ha avuto come focus l’evento clou la proiezione dedicata alla lotta contro il bullismo, diventata appuntamento fisso del festival. Questa edizione ha come protagonista il regista sud coreano Leesong Hee-il e il suo film Ya-gan-bi-haeng (Night Flight), proiettata alle 22.30 in Sala 3. L’opera, presentata al
E trascorre velocemente il terzo giorno del TGLFF 2014. La giornata ha avuto come focus l’evento clou la proiezione dedicata alla lotta contro il bullismo, diventata appuntamento fisso del festival. Questa edizione ha come protagonista il regista sud coreano Leesong Hee-il e il suo film Ya-gan-bi-haeng (Night Flight), proiettata alle 22.30 in Sala 3. L’opera, presentata al Festival di Berlino 2014 e proposta al pubblico del TGLFF in anteprima nazionale, è una forte denuncia del bullismo, ambientata tra i banchi di una scuola che genera mostri.
Un tempo grandi amici, tre emblematici studenti coreani hanno intrapreso strade diverse: Yong-ju nasconde la sua omosessualità per paura di ritorsioni, il combattente Gi-woong è diventato il leader di una gang, Gi-taek è un nerd preso di mira per la sua obesità. In un crescendo di sopraffazioni e tensioni, la resa dei conti con il passato e le loro identità non potrà che essere un doloroso rito di passaggio. Il Night Flight del titolo è il nome di un bar gay abbandonato in una zona di Seul in demolizione ma anche l’oscurità profonda di una città e di una società infettata dalla violenza, “il volo di notte” che la giovinezza deve spiccare, tra ombre e fantasmi, per rivedere la luce: tutti temi da sempre cari al regista coreano. In sintesi, un melò duro e violento, una regia poetica e realista, una forte denuncia del bullismo.
In scena anche il secondo appuntamento del Focus Famiglia 2.0, alle ore 16 in Sala 3, composto da quattro proiezioni, tra cui un’anteprima europea, Una familia gay (A Gay Family) dell’argentino Maximiliano Pelosi.
Continua l’appuntamento conForever Young. Alle 20,30 (Sala 2) è stata la volta diPuppy Lovedi Delphine Lehericey, opera prima della regista svizzera, presentata al Festival di San Sebastian, che racconta le prime avventure di Diane, sconvolta dall’apparizione di Julia, un’emancipata ragazza inglese.
Con la giornata del 2 maggio è partito anche il FocusChilometro Zero, dedicato ai film italiani, con due pellicole (Sala 3, ore 18): Lei è mio marito di Gloria Aura Bartolini e Annamaria Gallone, presente in sala, e The Devil’s Haircut, presentato personalmente, in anteprima mondiale, dal regista torinese Marco Gatti.
Anteprima nazionale per il Concorso documentari conNaomi Campbeldei cileni José Donoso e Nicolás Videla, alle ore 18 nella Sala 2, che ha seguito la partecipazione di Yermén, immigrata colombiana, a un reality show che mette in palio un’operazione di chirurgia estetica.
Il secondo appuntamento con il Concorso cortometraggi (ore 20,30, Sala 3) è costituito da ben cinque anteprime nazionali, tra cui Mi realidad (My Reality), presentata dal regista spagnolo Carlos Ocho, e un’anteprima internazionale, Billy di Chi Up Kim.
Il Team dei Gorilla Perfumese Lush Italia, sponsor del festival, hanno presentato, alle 20.30 in Sala 2, lo “scented cinema” con la proiezione del cortometraggio The Forgotten Circus di Shelly Love. Durante il film, i vari momenti narrativi saranno sottolineati ed enfatizzati a sorpresa grazie a esclusive profumazioni.
La serata della Sala 1 è stata “tiepidina”. Per il Concorso lungometraggi vi sono state due anteprime nazionali. Alle 20.30 La partida (The Last Match)di Antonio Hens, pellicola cubana che testimonia la progressiva apertura del Paese nei confronti del mondo gay,
Cuba non è un paese per giovani (gay), ma per ricchi stranieri (gay e non). Queste le riflessioni che sottendono i 94 minuti di pellicola. Reinier e Yosvani, giovani prestanti, giocano a calcio e frequentano El Malecón, il lungomare de L’Avana dove i turisti vanno in cerca di avventure. Reinier “batte” per mantenere madre, moglie e figlia e arrotondare così le sue povere entrate, Yosvani si prostituisce di malavoglia per stare accanto all’amico da cui è fortemente attratto. Dopo un bacio furtivo i due si lasciano andare. A rompere gli equilibri, sentimentali e economici ma sempre imposti dall’ipocrisia, l’arrivo di Juan, un maturo e distinto spagnolo che s’innamora di Reinier e vorrebbe portarlo via con sé.. Film teso e sensuale anche in virtù della grazia dirompente dei due attori protagonisti. Un film però che non decolla, che non ti prende, nonostante lo sfondo del mondo del calcio e le verità socio-antropologiche rappresentate.
A seguire, alle 22.30 Nånting måste gå sönder (Something Must Break), primo lungometraggio dello svedese Ester Marting Bergsmark, premiato al Festival di Rotterdam 2014 con il Tiger Award e in concorso al Tribeca di New York.
“Io non sono gay”. “Nemmeno io“. Questo scambio di battute è la chiave della love story tra il misterioso, affascinante etero Andreas e l’androgino Sebastian in una Stoccolma notturna e underground. Si conoscono e cominciano a frequentarsi dopo che Andreas, un angelo custode in giacca di pelle, un James Dean cupo e generoso, salva Sebastian (che si fa chiamare Ellie) da un’aggressione omofoba. Un amour fou poetico e punk, premuroso ed eccentrico, orgasmico in maniera anticonvenzionale, intrappolato nelle barriere del genere ma immerso in un candido feticismo che spinge entrambi a modificarsi e ad accettarsi. Lirico e diretto, surreale e realistico. Lo si apprezza per un verso e non lo si coglie dall’altro. Un film che lascia un certo no sense, nonostante tutto sia chiaro ed evidente e si apprezzi il viaggio puntuale sui generi.
Per Lez Drama!, ultimo spettacolo della giornata alle 22,45 in Sala 2: Gleisdreieck di María José San Martín; Ne te retourne pas, presentato in sala dai registi Benjamin BloteSophia Liu; Agathe et Lou, presentato dalla regista Noémie Fy; Extrasystole di Alice Douard.
Annunziato Gentiluomo
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