Vittorio Prato è un interprete di riferimento del ruolo di Figaro. Il baritono leccese ha già dato voce e presenza al barbiere rossiniano più amato del mondo nei teatri di Toulouse, Berlino, Trieste, Firenze, Bari e Bologna. Ma il suo Figaro del prossimo 28 luglio sarà un po’ speciale. Si tratta di una nuova produzione, in
Vittorio Prato è un interprete di riferimento del ruolo di Figaro. Il baritono leccese ha già dato voce e presenza al barbiere rossiniano più amato del mondo nei teatri di Toulouse, Berlino, Trieste, Firenze, Bari e Bologna. Ma il suo Figaro del prossimo 28 luglio sarà un po’ speciale. Si tratta di una nuova produzione, in forma di concerto, del raffinato Festival International Opéra Baroque & Romantique di Beaune. Nella piccola e preziosa capitale della Borgogna, questo Festival si tiene nel Cortile d’onore dell’Hôtel-Dieu, l’ospedale dei poveri che ha il privilegio di ospitare da sempre il capolavoro del maestro fiammingo Rogier van der Weyden, il Polittico del Giudizio universale.
Dal punto di vista musicale, Il barbiere di Siviglia a Beaune rappresenta l’omaggio che il Festival dedica ai 150 anni di Rossini, insieme a La Cenerentola e a Tancredi.
L’orchestra scelta è, con il suo fondatore e direttore musicale Jérémie Rhorer, Le Cercle de l’Harmonie, specialista nell’uso degli strumenti d’epoca. Il cast è completato da altri ottimi “rossiniani”: Anna Goryachova (Rosina), Mattew Newlin (Conte d’Almaviva), Riccardo Novaro (Bartolo) e Luigi De Donato (Basilio).
Si preannuncia una versione de Il barbiere di Siviglia perfettamente cesellato nel suo ingranaggio musicale che, al netto della rappresentazione scenica, esalterà proprio la partitura perfetta di Gioachino Rossini.
Siamo riusciti a strappare una dichiarazione al baritono Vittorio Prato che seguiamo dai suoi esordi e che apprezziamo moltissimo, inerente al suo debutto al Festival di Beaune e al suo rapporto con Rossini e con la Francia: Sono felice di tornare in Francia, in un festival internazionalmente riconosciuto, con uno dei ruoli che ho cantato di più, Figaro.
Figaro è allegria e vitalità, proprio come la musica di Rossini, autore che riesce a trasmettere questa forza emotiva travolgente anche nelle opere serie. I finali delle opere di Rossini sono un vortice che tiene incollati alle sedie, grazie al particolare ritmo sillabico del testo e all’orchestrazione nota per il famoso “crescendo rossiniano”, allo stesso tempo fanno venire voglia di alzarsi e ballare, come una musica disco dei giorni nostri.
“Il barbiere di Siviglia” non è solo un’opera buffa, ma è anche una delle opere più eseguite al mondo, ci si deve confrontare con le interpretazioni dei più grandi baritoni e, inutile negarlo, provo sempre una certa responsabilità!
Con la Francia ho un legame speciale perché la mia carriera è iniziata proprio a Lyon ed è continuata a Toulouse, a Bordeaux, a Parigi, a Dijon, a Montpellier. Inoltre la Francia era la seconda patria proprio di Rossini: non potrebbe esserci miglior connubio.
Annunziato Gentiluomo
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