Oggi, i riflettori di ArtInMovimento Magazine sono puntati su Vincenzo Nizzardo, un giovanissimo baritono di talento, nato a Gioiosa Ionica in provincia di Reggio Calabria. Lo abbiamo conosciuto e apprezzato, anche se in due ruoli di comprimariato, Hermann e Schlemil, in Les Contes d’Hoffman e subito, incuriositi, lo abbiamo contattato per un confronto con lui… Tra i
Oggi, i riflettori di ArtInMovimento Magazine sono puntati su Vincenzo Nizzardo, un giovanissimo baritono di talento, nato a Gioiosa Ionica in provincia di Reggio Calabria. Lo abbiamo conosciuto e apprezzato, anche se in due ruoli di comprimariato, Hermann e Schlemil, in Les Contes d’Hoffman e subito, incuriositi, lo abbiamo contattato per un confronto con lui…
Tra i ruoli debuttati: Dulcamara ne L’elisir d’amore al Teatro F. Cilea di Reggio Calabria; Le nozze di Figaro a Paola (RC); Figaro ne Il barbiere di Siviglia al Teatro Rendano di Cosenza e al Teatro Valle di Roma; e Succhiello Scorticone nel Don Checco di De Giosa. produzione del San Carlo di Napoli.
Tra le sue esperienze artistiche anche alcune partecipazioni a importanti musical: Pierre delle Vigne in Federico II La danza del Falcone scritto da A. Maiello, esibendosi al Massimo di Palermo, al Pirandello di Agrigento, al Liryk di Assisi; e Frollo in Notre Dame de Paris di Cocciante, spettacolo proposto presso l’Arena di Verona, il Regio di Parma, il Gran Teatro Roma, il Carlo Felice di Genova, il Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago, l’Anfiteatro Piazzola sul Brenta (PD), l’Anfiteatro in Fiera di Cagliari, Piazza Santa Croce Firenze, l’Arcimboldi di Milano, l’Acciaieria Sonora Napoli, il Forum Eventi San Pancrazio Salentino (BR), il PalaTrieste, PalaCatania, il Pala Arrex di Jesolo, il PalaLivorno, il PalaEvangelisti Perugia, il Palaolimpico Torino, l’Unipol Arena Bologna.
Nonostante abbia iniziato la tournée de L’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti per la regia di Lucas Simon, l’altro ieri al Cinema Teatro di Chiasso nel ruolo del Dott. Dulcamara, ha trovato il tempo per noi. Ecco cosa ci ha raccontato…
Come si è avvicinato al canto lirico?
Studio canto da quando avevo sei anni. Ho iniziato presso l’Accademia Chopin di Catanzaro Lido e l’amore per il canto mi ha portato a iscrivermi al Conservatorio F. Cilea di Reggio Calabria, dove ho studiato come Baritono, diplomandomi col massimo dei voti, lode e menzione d’onore.
Come sono stati i suoi anni al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria?
Gli anni trascorsi al Conservatorio sono indimenticabili. Ho vissuto esperienze uniche, tutto era bello, perché era ciò che amavo fare. Ho avuto la fortuna di avere come docenti Maestri importanti grandi professionisti, che mi hanno seguito e perfezionato. Per un giovane che desidera intraprendere la carriera operistica, è fondamentale affidarsi a maestri fidati e capaci. Io sono stato fortunato. Poi i miei colleghi, ragazzi con i quali ho condiviso esperienze altamente formative… con loro mi sono trovato veramente bene. Appena posso ritorno sempre al “mio” Conservatorio, mi sento legato a questo luogo, è per me una seconda famiglia e sono certo che anche loro mi ricordano con affetto.
E dell’esperienza ad Uno Mattina come rappresentante del Conservatorio reggino che ci può dire?
È stata una grande emozione che sento ancora sulla pelle. È stato un onore e un onere rappresentare il mio Conservatorio, la mia terra insieme alla pianista Chiara Barillà. Riscontrare, di volta in volta, il consenso del pubblico e non solo calabrese, è stato gratificante e siamo soddisfatti di aver fatto conoscere l’immagine di una Calabria competitiva e all’avanguardia. Di colpo, è stato come sentirsi ricompensati dei sacrifici portati avanti in nome di una grande passione. Al concorso che ha visto impegnati 32 eccellenze di Conservatori Musicali italiani e dove siamo giunti alla finalissima, dopo aver superato cinque confronti ad eliminazione, il 13 aprile 2013 ne siamo usciti vincitori. Grandi attestati di riconoscenza sono arrivati dalla Regione Calabria, dalla Provincia di Reggio Calabria, dalle Istituzioni, dal Comune di Reggio Calabria, di Gioiosa Ionica e dei paesi limitrofi, per l’alto valore sociale raggiunto rappresentando positivamente Gioiosa Ionica e la Calabria a livello Internazionale.
Suppongo che la sua esperienza professionale più totalizzante sia stata Notre Dame de Paris. Ce ne può parlare?
Notre Dame de Paris è uno spettacolo meraviglioso, una storia d’altri tempi, ma tanto attuale, che anche fra tanti anni, sarà sempre giovane e riscuoterà il successo di sempre. Secondo me, questa è l’Opera Popolare completa: grandi testi, musiche coinvolgenti e straordinarie, scenografie spettacolari completate da balli e danze avvincenti, diretta in modo superbo, con una delle Produzioni più importanti al mondo e rappresentata nel corso degli anni da talentuosi artisti. Lo Spettacolo più bello del mondo, così è stato definito. È coinvolgente e suscita molto interesse sulle persone che diventano parte integrante dell’Opera.
E il ruolo di Frollo come se lo sentiva addosso?
Era quello che volevo interpretare e per me il vestito da prete era una seconda pelle. Ho sempre sognato di vestire i panni di Frollo, sin da quando vidi per la prima volta l’Opera Popolare e dalla Cattedrale si affacciò imponente “quel prete”, lo ascoltai ammirato e promisi a me stesso che quel ruolo, un giorno, sarei stato io ad interpretarlo. Avevo solo 14 anni, era il sogno di un ragazzino, ma le garantisco che sin da allora ho studiato tanto quel personaggio e tutta l’Opera meticolosamente, sia dal punto di vista vocale che interpretativo ed appena ho saputo delle audizioni per il nuovo Cast del decennale di NDP, ci ho provato. Le selezioni sono state tante e in diverse città d’Italia con oltre 4000 partecipanti, per arrivare all’ultima, a Roma, dove eravamo in 37. Dopo qualche giorno ricevetti la telefonata della redazione che mi annunciava che sarei stato il nuovo Frollo, il sogno che si avverava a soli 24 anni. Sono, infatti, il più giovane Frollo della storia di Notre Dame de Paris.
Com’è stato lavorare con Riccardo Cocciante?
Il M° Cocciante è uno dei più grandi Artisti al mondo, da Lui puoi solo imparare. Con la sua signorilità, la sua calma ti mette a tuo agio. Ha saputo darmi i giusti consigli su come interpretare il ruolo, anche se ti lascia libero di metterci del proprio per fare tuo il personaggio. Vorrei, ancora una volta, ringraziare il M° Cocciante e la grande Vocal Coach Paola Neri.
In che modo sta crescendo ed evolvendo Vincenzo Nizzardo-cantante lirico?
Studio, tanto studio se vuoi crescere artisticamente. L’umiltà e la consapevolezza dei propri limiti sono doti fondamentali per chi fa un mestiere come il mio. Non ti devi accontentare, devi studiare sempre per migliorarti e perfezionarti.
Quanto è possibile “costruire” e migliorare la voce di un cantante lirico al di là della sua dotazione fisiologica?
Non vorrei ripetermi, ma sicuramente con lo studio. Affidarsi ad un bravo Maestro è fondamentale, poi continuare a prepararsi con una “ginnastica vocale”, quindi, tanti vocalizzi, buona respirazione, giusta emissione, ecc.
Quali sono i suoi riferimenti – i mostri sacri – dell’Opera di tutti i tempi? Perché?
Ho studiato, appassionandomi, i grandi Baritoni del passato che sono stati esempi per tutti noi e hanno rappresentato la Storia della Musica Lirica, ognuno con caratteristiche proprie, con i propri e personali stili di canto e diverso modo di interpretare. Ma, ai grandi del passato, oggi, senza fare, come spesso succede, paragoni, vi sono, tanti altri grandi Artisti capaci di emozionare, che tutto il mondo ci invidia.
Qual è l’esibizione in cui si è piaciuto di più e perché? Ha trovato corrispondenza di questo suo sentire nella risposta del pubblico e della critica?
Per mia natura sono molto critico con me stesso, penso sempre che si possa fare meglio. Certo è che quando entro in scena do sempre tutto me stesso, mettendoci il cuore e il pubblico, sino ad oggi, è stato sempre caloroso e benevolo nei miei confronti. Ultimamente, sono stato Figaro, nel Barbiere di Siviglia a Brescia. Il pubblico del Teatro Grande si è divertito ed emozionato, ha applaudito ogni mio intervento e alla fine molti mi hanno atteso fuori dal Teatro. Anche la critica è stata positiva. Queste attestazioni di stima ti ripagano di tutti i sacrifici fatti e ti spronano a fare sempre di più.
Il teatro che le è rimasto nel cuore qual è? Perché?
I Teatri italiani sono tutti dei gioielli, uno più bello dell’altro e ognuno, con la sua storia, ti lascia delle sensazioni uniche, vuoi per l’Opera, vuoi per il pubblico, per la performance, per i colleghi e non ultimo per le bellezze artistiche e architettoniche che ti fanno restare “senza fiato”, ti rimangono nel cuore e vivono nei ricordi. Ma dovendo citare uno, non posso non menzionare l’Arena di Verona: quando alla fine della recita ti trovi tutto il pubblico in piedi ad applaudire, è uno di quei momenti che non scorderai mai.
In quale ruolo sogna presto di debuttare? E se potesse scegliere il teatro, quale sceglierebbe per questo debutto?
Sogno, un giorno, di debuttare in Bohème e Tosca anche se amo tutte le Opere. Come ho detto in precedenza l’Italia ha i più importanti Teatri, e un cantante, secondo me, deve avere rispetto per questi e soprattutto per le persone che seguono l’Opera Lirica. Importante, quindi, è trasmettere al pubblico, al di là di dove ti trovi, non solo la bellezza della propria voce, ma soprattutto emozioni. Devi saper divertire, commuovere, la voce deve arrivare al cuore dello spettatore per emozionarlo ed emozionarti. Questo è il nostro compito, per chi ha scelto come me di vivere di Musica e di fare della musica la propria vita.
A chi sente di voler ringraziare per il suo successo?
Certamente la mia famiglia che mi ha sostenuto sin da piccolo, credendo nelle mie doti: pensi che per un’ora di lezione facevamo circa 100 Km e questo per tantissimi anni, non contando quelli di perfezionamento, che mi portavano fuori dalla mia Regione. Oggi a loro voglio dire Grazie, per aver sempre assecondato le mie scelte e a mio fratello Ermes, che condivide la mia stessa passione, per avermi incoraggiato in tutto quello che facevo.
I suoi prossimi impegni?
Sono in scena ne L’Elisir D’amore di Donizetti nel ruolo di Dulcamara. Spero che possiate seguirmi, per potervi aggiornare di altri eventuali progetti.
Annunziato Gentiluomo
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