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Veramente un piacevole “Da giovedì a giovedì” con una brillante Chiara Gilardo

Veramente un piacevole “Da giovedì a giovedì” con una brillante Chiara Gilardo

La Compagnia Il gioco delle parti ha presentato con professionalità e dedizione, venerdì scorso, al Teatro Giulia di Barolo, Da giovedì a giovedì, commedia brillante in due atti di Aldo De Benedetti. La regia di Chiara Gilardo e Enrico Repetto è stata curata nei minimi dettagli, ariosa e dotata di un buon ritmo. I volumi erano ben occupati e gli

Da giovedì a giovedì  (9)La Compagnia Il gioco delle parti ha presentato con professionalità e dedizione, venerdì scorso, al Teatro Giulia di BaroloDa giovedì a giovedì, commedia brillante in due atti di Aldo De Benedetti. La regia di Chiara Gilardo e Enrico Repetto è stata curata nei minimi dettagli, ariosa e dotata di un buon ritmo. I volumi erano ben occupati e gli spazi ben gestiti, valorizzando le semplici e al contempo funzionali scenografie firmate da Samuele Maritan e Matteo Valier. I registi hanno saputo rendere, con leggerezza e simpatia, la crisi coniugale rappresentare, facendo ruotare il tutto sull’incomprensione e sull’equivoco, non trascurando la dimensione del gioco.

Il cast in scena è stato tutto all’altezza e ben orchestrato. Era palpabile una sintonia speciale che solo una conoscenza professionale di anni può produrre.
Fra tutti sicuramente spicca a stessa Gilardo. L’attrice riesce a sondare in modo apDa giovedì a giovedì  (12)profondito le varie anime di Adriana, che in un certo senso rappresenta molte donne di oggi. La stanchezza della routine, la dipendenza da un marito votato al lavoro, il bisogno di evasione che si trova nel cinema e nella lettura, e poi quelle magiche passeggiate innocenti con Tito che rappresentano una boccata d’aria e le permettono di prendersi una pausa dal ruolo di moglie che onora perché ci crede e perché ama la persona che ha voluto al suo fianco. Gilardo ha reso bene tutti questi aspetti, forte di una bella presenza scenica, di una raffinata consapevolezza corporea e di una tecnica affinata in anni di teatro. Sicuramente è lei che regge l’intero spettacolo con determinazione e rispetto dei colleghi, che nel suo incedere riesce a valorizzare.
Al suo fianco il giovanissimo Samuele Maritan che ha fortemente caratterizzato il suo personaggio, Paolo, rappresentando il disagio dell’uomo moderno che più che mai oggi si troDa giovedì a giovedì  (10)va in difficoltà nel confronto col genere “più forte”, che non riesce a contattare la propria parte emotiva e che preferisce ricorrere all’investigatore privato piuttosto che dialogare chiaramente con la propria partner. Si tratta di un uomo femmineo, che perde facilmente i nervi, perso e incapace di andare avanti appena gli sovviene il sospetto del tradimento della moglie, suo unico punto di riferimento.
Molto convincente l’interpretazione di Enrico Repetto (Trombi): stravagante, sempre nel ruolo, imprevedibile. Ha reso con efficacia la genialità e la capacità camaleontica del suo personaggio. Una valida performance, a tinte pertinentemente naturali e assolutamente credibili, è quella di Laura Russo (Letizia) che ben si destreggia nel ruolo della suocera petulante e in quello della madre invadente, e che ben entra in interazione con Gilardo e Maritan. Concludono il cast Silvano Cavalieri (Tito) e Matteo Valier (Gabriele), entrambi perfettamente nella parte. Il primo nel finale lascia emergere la parte poetica del suo personaggio conquistando il plauso del pubblico, mentre il secondo si converte in un solido trait d’union per l’allestimento tutto.
Una bella prova che ha lasciato tutti molto soddisfatti. Rimaniamo in attesa della prossima produzione.
Annunziato Gentiluomo

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