Primo ko casalingo per la Virtus Bologna allenata dal coach Valli. Dopo il successo raggiunto con i denti in quel di Pistoia (72-73), la Granarolo vede arrivare all’Unipol Arena la Reyer Venezia, prima della classe a otto punti con Reggio Emilia. Questa volta però, è la squadra bolognese a subire la rimonta. E il sogno
Primo ko casalingo per la Virtus Bologna allenata dal coach Valli. Dopo il successo raggiunto con i denti in quel di Pistoia (72-73), la Granarolo vede arrivare all’Unipol Arena la Reyer Venezia, prima della classe a otto punti con Reggio Emilia. Questa volta però, è la squadra bolognese a subire la rimonta. E il sogno virtussino si spegne sul più bello.
Eppure, l’inizio della squadra di casa non delude. Pregevole il primo quarto di White e Gilchrist, che riescono a far vacillare la difesa ospite con aggressività, coraggio e presenza sotto canestro. Sono addirittura due le schiacciate che White (7 punti nel solo primo quarto; 16 a fine match) regala al suo pubblico; cui però prontamente rispondono i veneti, in uno scontro punto a punto che si conclude con la rimonta della Reyer, in vantaggio per 27 a 24 a fine primo quarto. Un inizio travolgente per entrambe. Una partita equilibrata, divertente, che beneficia di una grande vena realizzativa e due difese non proprio inaccessibili. Sul fronte veneziano emergono Stone e Peric, che con il tiro piazzato e le penetrazioni costringono un Virtus in giornata ad inseguire.
Il secondo quarto si apre con l’allungo della Reyer, trascinata dal giovane play classe ’93, il numero dieci Michele Ruzzier. Poche idee in zona d’attacco per la Virtus, che vede riapparire lo spettro delle giocate individuali e dei troppi errori, dando spazio al facile contropiede degli avversari. Sfortunata sotto canestro, la Granarolo rinasce però dalle triple del suo capitano, un Allan Ray in ottima forma, autore di quindici punti nel solo primo tempo; così come dal beniamino Mazzola, che illumina la partita con un mirabolante gancio da dietro le spalle. E ci pensa pure Gilchrist a far riavvicinare Bologna, che al timetout conduce per 40 a 41. Un po’ di confusione nell’ultima porzione di quarto però, qualche errore di troppo dalla lunetta, e un Peric sempre in partita fermano la squadra di casa sul 45 a 42 ospite.
Inizio traumatico nel secondo tempo per i padroni di casa. Di fronte al deciso avvio dei veneti, che portano subito il vantaggio a più sette, la Virtus sembra ancora negli spogliatoi. Ancora bene Ruzzier, che omaggia il nutrito pubblico veneto giunto a Casalecchio con colpi di gran classe, come la magia dietro la schiena per l’inserimento di Viggiano. Ci pensa Mazzola con la tripla (chiuderà con 13 punti) a riaccendere gli entusiasmi di compagni e pubblico. DI qui un imperioso 11-1 Virtus che propizia la rimonta e il 63 a 60 di fine terzo quarto, riuscendo a contenere con un ottimo gioco e i tiri da tre punti (9/19, di cui 6 di Ray per Bologna; solo 6/14 per la Reyer) di un gigantesco Gaddy (chiuderà a 21 punti) gli attacchi veneti, per lo più confusi.
Il quarto quarto è infuocato. Gli uomini di Valli sono sempre avanti fino alle battute finali. Oltre a Ray, nella Virtus è ottima la prestazione di Fontecchio (5/11, 3 recuperi e 3 stoppate), che si sacrifica in difesa; e il solito Mazzola, poi frenato dai falli. Ma la Reyer non si arrende, e si riporta vicinissimo alla Granarolo, fino a raggiungerla sul 79 a 79 nell’ultimo timeout della partita, a 35 secondi dalla fine.
Insomma, alla Virtus manca il colpo del ko. Alla fine sono gli uomini di Recalcati a festeggiare la vittoria (79- 83), grazie al canestro partita (a diciotto secondi dalla fine) di uno statuario Stone, migliore in campo Reyer con 19 punti e 11 rimbalzi. Ray si butta dentro per il pareggio, ma sbaglia e Goss sigilla dalla lunetta.
Stando alle statistiche, la Reyer l’ha vinta con la precisione al tiro (68% da 2 e 43% da 3), anche se la stava perdendo per le palle perse forzate (ben 18) e i tanti tiri in più lasciati alla Virtus (ben 15). Bologna ha subito a rimbalzo, non offensivo ma sotto il proprio canestro. Del resto, la stazza dei lagunari si denota dal 36% su 50 tentativi dalla lunetta.
«Un vero peccato perdere una partita del genere» – ha dichiarato a fine partita coach Valli. «Ce l’eravamo costruita nell’arco dei 40 adeguandoci al loro livello fisico. Loro sono attaccanti nati, era difficile per noi trovare le giuste marcature. Eppure li abbiamo costretti a 18 palle perse ed è venuta fuori la nostra partita, fatta di piccoli passi» E continua: «ai ragazzi, in spogliatoio, ho detto che è un passo avanti; però brucia, eccome se brucia. Perdere di 10 ci sta, perdere perché ci manca un po’ di veleno un po’ meno.”
Tanti rimpianti per la Virtus. Due punti che potevano arrivare e, se non l’hanno fatto, è l’inesperienza a pesare. Ora però, occhi subito puntati alla prossima partita, al lungo viaggio in Puglia, ospiti della solida Enel Brindisi allenata da un altro bolognese, il coach Bucchi.
La giovine Virtus ci è andata vicina. Le servirà da lezione.
Giuseppe Parasporo
[Fonte delle immagini: Giuseppe Parasporo Ph]
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