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Unica tappa italiana del tour per West Side Story al Teatro Regio di Torino

Unica tappa italiana del tour per West Side Story al Teatro Regio di Torino

Martedì 6 dicembre, alle ore 20, il Teatro Regio e BB Promotion GmbH in collaborazione con Sundance Productions, Inc. NY ha presentato una produzione di Michael Brenner: West Side Story di Leonard Bernstein, Jerome Robbins, Arthur Laurents e Stephen Sondheim, il musical in due atti che ha rivoluzionato la storia della musica. Un allestimento unico

west-side-story_622cbis_0Martedì 6 dicembre, alle ore 20, il Teatro Regio e BB Promotion GmbH in collaborazione con Sundance Productions, Inc. NY ha presentato una produzione di Michael Brenner: West Side Story di Leonard Bernstein, Jerome Robbins, Arthur Laurents e Stephen Sondheim, il musical in due atti che ha rivoluzionato la storia della musica. Un allestimento unico per la regia e le coreografie originali di Robbins, e unica anche la tappa italiana del tour, che ha scelto la prestigiosa sede del Teatro Regio di Torino, prima di portare lo spettacolo nelle principali città europee. L’Orchestra del Teatro Regio, diretta da Donald Chan, ha interpretato magistralmente i frenetici e coinvolgenti ritmi della partitura di Bernstein; il numeroso cast del musical include artisti di altissimo livello, tra cui Kevin Hack (Tony), Jenna Burns (Maria), Keely Beirne (Anita), Beau Hutchings (Riff) e Waldemar Quinones-Villanueva (Bernardo): tutti sono stati assolutamente all’altezza del proprio west-side-story_622b_0ruolo. Donald Chan, direttore, pianista e compositore, dirige regolarmente musical a Broadway e nei teatri d’opera a Cleveland, Seattle e St. Louis ed è considerato il miglior interprete del capolavoro scritto da Bernstein, avendo eseguito la sua partitura nei teatri di tutto il mondo, inclusa la Scala, nel 2000. La sua conduzione d’orchestra al Regio ha confermato le sue spiccate qualità direttive e interpretative. Una storia d’amore ma anche un action thriller, un amore sfortunato tra due giovani, Tony e Maria, la cui felicità è distrutta dall’odio tra le due bande rivali alle quali appartengono: i Jets e gli Sharks, il tutto ambientato nel West Side di New York degli anni Cinquanta, negli ultimi giorni d’estate. Adattamento del celebre Romeo e Giulietta di Shakespeare, il capolavoro di Bernstein unisce ritmi travolgenti di mambo e samba con melodie affascinanti che sono rimaste nella memoria collettiva quali Maria, Tonight, America o Somewhere. Leonard Bernstein, grandissimo west-side-story_622d_0direttore d’orchestra e compositore, raggiunse in questo lavoro il giusto connubio tra linguaggio popolare e stile colto, creando un capolavoro che travalica i generi e le generazioni. La vicenda si sviluppa con un’alternanza di recitazione e musica molto sottile, dove i dialoghi recitati si sincronizzano con gli attacchi musicali, creando una continuità narrativa chiara, sostenuta, determinata. L’opera riflette la personalità variegata e talentuosa di Bernstein, impegnato non solo come compositore e direttore, ma anche come educatore. In West Side story infatti risalta l’aspetto sociale che rende l’opera sempre attuale e moderna e che riesce a emozionare per la sua continua interazione tra melodia, coralità e coreografia, per l’alternanza di elementi drammatici e altri tipici della commedia. La coreografia si integra nella narrazione che procede incalzante nell’azione e nel dramma, mantenendo un ritmo vivace e sostenuto. Tony è interpretato dal tenore Kevin Hack, ballerino e cantante di grande talento che, grazie alle sue esibizioni, ha ottenuto il riconoscimento di “Best Lead Actor” divenendo uno deiwest-side-story_622e_0 più grandi interpreti di musical. Il soprano Jenna Burns interpreta Maria, ruolo che ha ricoperto innumerevoli volte nei più importanti teatri, con la sua voce matura e consapevole. Beau Hutchings, baritono, nel ruolo di Riff e il baritono Waldemar Quinones-Villanueva nei panni di Bernardo, sono artisti completi e raffinati, con le loro voci profonde dal colore caldo e pastoso. Completano il cast: Dennis Holland (Doc), Michael Scott (Shrank), Kenn Christopher (Krupke), Eric Rolland (Glad Hand), Joe Bigelow (Action), Ryan P. Cyr (A-rab), Daniel Russell (Baby John), Logan Scott Mitchell (Snowboy), Andy Frank (Big Deal), Kyle Weiler (Diesel), Lauren Guerra (Graziella), Jill Gittleman (Velma), Carely Ingold (Minnie), Concetta Morabito (Clarice), Natalia Sanchez (Anybodys), Julio Catano-Yee (Chino), Cameron Mitchell Jackson (Pepe), Georgios Maniadis Metaxas (Luis), Nahum Mclean (Anxious), Matthew Ranaudo (Nibbles), A.J. Lockhart (Moose), Natalie Ballenger (Rosalia), Kelsey Elisabeth Holley (Consuelo), Lauren Soto (Teresita), Kayla Moniz (Francisca), Nikki Croker (Margarita), Jeff Sullivan (Swing). La regia e le coreografie originali sono riprese da Joey McKneely, le scene sono di Paul Gallis, i costumi di Renate Schmitzer, il trucco di Hannelore Uhrmacher, sound designer: Rick Clarke, lighting designer: Peter Halbsgut. Strumentata da Sid Ramin e Irwin Kostal, con la supervisione e direzione tecnica di Leonard Bernstein, West Side Story presenta un’orchestrazione tipica dei musical rappresentati nei grandi teatri di Broadway, con un’ulteriore aggiunta di percussionisti – che conferiscono un’impalcatura ritmica alla composizione, caratterizzata da un forte dinamismo accentuativo -, di un chitarrista e di un tastierista, che contribuiscono a dare ulteriore vigore e personalità all’insieme orchestrale, impegnato a restituire un clima ibrido, un’atmosfera complessa densa di elementi melodrammatici, ritmi afro-americani, melodie europee, canti antillani e cubani, e a disegnare la “strada”, la delicatezza e dolcezza dei canti d’amore e le melodie popolari di due culture profondamente diverse. I songs che si susseguono nell’opera creano contrasti e colpi di scena: Maria e Tonight con le loro melodie memorabili, America per il colore dei ritmi latino-americani, Cool-Fugue con la sua combinazione di elementi di danza, Somewhere con la sua visione di perdono e pace e Procession and Nightmare con la sua forte tensione tragica denotano registri vocali ricchi e diversificati che tuttavia non si disperdono, anzi si amalgamano fra loro a definire uno stile unitario e sostenuto. In sintesi uno spettacolo completo, ben costruito e ben interpretato.
Odette Alloati

[Photo credits: Nilz Boheme]

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