Nell’anno dell’Esposizione Universale di Milano, per la quale Genova rappresenta la porta a mare, il Teatro Carlo Felice trova una sua specificità, non concorrenziale alle Fondazioni liriche interessate dal grande flusso di pubblico, nella proposta ampiamente articolata del balletto. Proposta che non nasce ex abrupto, ma che rientra in un solco della tradizione della grande
Nell’anno dell’Esposizione Universale di Milano, per la quale Genova rappresenta la porta a
mare, il Teatro Carlo Felice trova una sua specificità, non concorrenziale alle Fondazioni liriche interessate dal grande flusso di pubblico, nella proposta ampiamente articolata del balletto. Proposta che non nasce ex abrupto, ma che rientra in un solco della tradizione della grande danza che fece di Genova, in un recente passato, la capitale mondiale.
Tramite l’ospitalità delle Compagnie di danza vengono, inoltre, cementate alcune relazioni
internazionali tra Istituzioni culturali e politiche. Non a caso il primo appuntamento di danza in
Cartellone prevede La Bayadère del Balletto Accademico dell’Opera di Ekaterinburg (Russia) (dal 16 al 19 ottobre), città gemellata con Genova che ha ospitato nell’ultimo biennio concerti organizzati dal Teatro genovese; Astana Opera, imponente teatro della capitale del Kazakistan inaugurato nell’ottobre scorso, che porta il titolo Spartacus, e col quale il Teatro sta elaborando un progetto pluriennale di collaborazione; Il Balletto di Ghouanzhou (Canton, Cina), impegnato in maggio in Giselle, che ospiterà nel proprio teatro l’Orchestra del Carlo Felice nel mese di settembre 2015. Completano la proposta di danza: Sorolla, balletto di flamenco del Ballet Nacional de España,
Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, il Balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo con La bella addormentata, e Alvin Ailey American Dance Theatre, oltre ai singoli eventi Mark Morris Dance Group nel mese di novembre, l’Astana Opera Ballet Gala in gennaio e Sylvie Guillem nel mese di luglio.
Questa rinnovata vocazione al balletto non sacrificherà la proposta della lirica del Carlo Felice. La stagione operistica infatti, che aumenta di un titolo rispetto allo scorso anno, si presenta da sé, con titoli di forte impatto emotivo, regie e allestimenti che uniscono creatività e stile, tradizione ed innovazione assecondando un progetto artistico iniziato nelle scorse stagioni. Si comincia nel segno di Lele Luzzati. A riaprire il sipario dopo la pausa estiva sarà, questa volta, l’allestimento storico de L’elisir d’amore dall’8 al 12 ottobre. Seguirà in novembre Luisa Miller per la regia di Leo Nucci, titolo che manca da Genova dal 1972, dai tempi del Margherita. Ben tre i titoli firmati da Davide Livermore, regista residente del nostro teatro. Una nuova Tosca come titolo di apertura della stagione nel dicembre – gennaio, Billy Budd in aprile e la ripresa in maggio della Carmen. Una nuova produzione di Lucia di Lammermoor affidata al maestro dell’horror Dario Argento. E poi un nuovo allestimento di Fedora ricavato da un ormai consolidato ricorso a materiale scenografico in dotazione al Teatro ma ormai in disuso. Chiuderà la stagione lirica e la proposta Expò La Vedova allegra nell’allestimento di Hugo De Ana.
Una stagione, quindi, molto lunga e impegnativa, che grazie al grande valore delle masse artistiche,
tecniche ed amministrative, continua a tenere la rotta di eccellenza.
Altra direttrice progettuale è suggerita dal Premio Paganini, previsto nel febbraio – marzo del 2015 e che vede Genova nuovamente centro internazionale dell’arte del violino. Il prestigio del Premio viene quest’anno ulteriormente valorizzato dalla presenza di Fabio Luisi quale Direttore artistico del Concorso. Anche rispetto alla presenza del violino nella sinfonica, il cartellone sarà ricco di eventi, con la partecipazione consolidata di grandi bacchette e grandi interpreti.
In questa stagione, in particolare, il Teatro Carlo Felice ha scelto di valorizzare la sua vocazione didattica e divulgativa del Teatro, col Coro delle voci Bianche, l’EOS – Ensemble Opera Studio e il DEOS – Danse Ensemble Opera Studio ormai istituzioni stabili in questi ultimi anni, con la capillare attività per le scuole che propone percorsi didattici su misura e laboratori in teatro, le guide all’ascolto propedeutiche alle opere e ai concerti, le conferenze illustrative per i balletti, veri e propri arricchimenti culturali, che forniscono strumenti di comprensione per tutti i “curiosi” del teatro.
Un teatro 2.0 che è sempre più una piazza di tutti, multitasking, e che attraverso le trasmissioni in streaming, diventato un modello di comunicazione globale, porta Genova e il suo Teatro in ogni angolo del mondo.
In sintesi, il Teatro Carlo Felice, al di là della contingenze complesse, rivendica a gran voce la propria funzione di servizio alla comunità, di essere un luogo privilegiato di cultura e dello spettacolo in tutti i suoi polisemici linguaggi, e che fa della propria progettualità un valore aggiunto, un segno distintivo, una cifra stilistica in armonia con la morfologia della sua struttura teatrale, della propria macchina scenica e con le risorse disponibili.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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