La Serata di Chiusura del Torino Gay & Lesbian Film Festival di ieri è stata sicuramente intensa, ricca di emozioni, ben concertata e con un meraviglioso cameo finale. Il tutto è cominciato con una performance attoriale partecipata e capace di creare la migliore atmosfera per la conclusione del Festival. Facendoci immergere nel tema fondamentale “Essere vs Apparire”
La Serata di Chiusura del Torino Gay & Lesbian Film Festival di ieri è stata sicuramente intensa, ricca di emozioni, ben concertata e con un meraviglioso cameo finale.
Il tutto è cominciato con una performance attoriale partecipata e capace di creare la migliore atmosfera per la conclusione del Festival. Facendoci immergere nel tema fondamentale “Essere vs Apparire” e con un salto nel passato riportandoci a Todo sobre mi madre (1999) il magnifico successo di Pedro Almodóvar, Lorenzo Balducci ha interpretato uno dei più suggestivi brani di Agrado. E ci ha lasciato facendo riflettere, togliendosi la maschera e affermando con fierezza e con emozione contagiosa: Una è più autentica quanto più assomiglia all’immagine che ha sognato di se stessa, al di là di ogni pregiudizio e stereotipo, puntando all’essenza dell’essere.
È seguita l’accorata interpretazione unplugged del cantante Zibba, che con la sua chitarra ha parlato di valori, emozioni e soprattutto di amore, sottolineando cosa significa per lui questa parola. Amore non è altro che quello che facciamo tutti i giorni (…) è bello poter dire ti amo a qualcuno: così introduce la canzone Senza di te, dedicata a sua moglie.
Poi il lancio del prossimo Torino Pride e l’impegno sincero di Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, di proseguire la proficua collaborazione col Comitato per rendere il Piemonte terra dove vengano tutelate tutte le forme di diversità.
E finalmente l’attesa premiazione.
Si è iniziato con i Cortometraggi, quindi con la consegna del Premio Queer e poi con i Lungometraggi. Come abbiamo già detto, i vincitori sono stati: il corto Tom in America di Flavio Alves (Usa/Brasile, 2014), A escondidas (Hidden Away) di Mikel Rueda (visibilmente emozionato)(Spagna, 2014) e Gardenia – Bevor der letzte Vorhang fallt (Before The Last Curtain Falls) di Thomas Wallner (Germania/Belgio, 2014) che si è aggiudicato il Premio Ottavio Mai.
Il pubblico invece ha premiato come miglior corto Aban + Khorshid di Darwin Sernik (Usa, 2014) e come miglior lungometraggio Vestido de novia di Marilyn Solaya (Cuba/Spagna, 2014).
Le menzioni speciali delle tre giurie sono andate a Aban + Khorshid di Darwin Sernik, a Je suis à toi (All Yours) di David Lambert (Belgio/Canada, 2014) e a How to Win at Checkers (Every Time) di Josh Kim (Thailandia/Usa/Indonesia, 2015).
E dopo i ringraziamenti e i saluti di Giovanni Minerba e Angelo Acerbi, la serata della Sala 1 del Cinema Massimo di Torino si è conclusa con l’anteprima italiana di Six Dance Lessons in Six Weeks diretto da Arthur Allan Seidelman. Un film che ci ha conquistati per l’estetica, la leggerezza, la pulizia, la capacità di trattare in modo intelligente questioni delicate. Una commedia sull’accoglienza del diverso, sull’amicizia, sulle relazioni, sulle fragilità e sull’autenticità di ciascuno, sulla morte, sulla malattia, sugli anni che passano e che non tornano, sull’amore… il tutto a suon di musica, a ritmo di danza. E mentre si susseguono swing, tango, cha-cha-cha, lenti la confidenza aumenta, le difese si abbassano e i due protagonisti, che reggono magistralmente tutto il film, iniziano a conoscersi e a scambiarsi confessioni intime, esprimendo finalmente il proprio vero sé. Una strepitosa Gena Rowlands, ottantacinque anni, indimenticata musa, oltre che moglie, di John Cassavetes nei panni di Lily, ben accompagnata da uno stravagante fuori classe Cheyenne Jackson (il maestro di ballo, Michael) che ci conquista fin da subito. Nel cast anche Julian Sands (Camera con vista) mentre l’eccelsa fotografia porta la firma del grande Vilmos Zsigmond.
Una commedia che induce alla riflessione e che ti fa tornare a casa felice, speranzoso e con voglia di vivere ogni emozione, ogni momento, la magia del grande mistero che da sempre è chiamato vita.
Non pensiamo potesse esserci migliore conclusione per questa 30sima edizione del TGLFF, che ricordiamo essere uno degli eventi di rilevanza culturale e sociale più importanti che Torino e la Regione Piemonte offrono…
Annunziato Gentiluomo
[Fonti delle immagini: hollywoodreporter.com (copertina)]
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