Sold out annunciato al Teatro Nuovo di Torino per la sua quinta edizione del Sunshine Gospel Mass Choir del 6 Ottobre scorso. Un evento che ha portato in scena la concezione più tradizionale del Gospel, con un grande coro di circa 250 voci (frutto dell’unione al Sunshine Gospel Choir degli allievi del Sunshine Labs) e con la presenza di
Sold out annunciato al Teatro Nuovo di Torino per la sua quinta edizione del Sunshine Gospel Mass Choir del 6 Ottobre scorso. Un evento che ha portato in scena la concezione più tradizionale del Gospel, con un grande coro di circa 250 voci (frutto dell’unione al Sunshine Gospel Choir degli allievi del Sunshine Labs) e con la presenza di special guest e nomi di spicco del panorama – Overseer Rodney Bradley (organo Gospel e voce) e gli interpreti Pastor Maryta Fields, Rev. William James Scott III e Pastor Jeremy L. Brooks -, capitanati da Alex Negro, anchor-man, presentatore, direttore di coro, interprete. Negro sa stare sul palco sicuramente, esprime competenza e una certa passione per quanto realizza, ma a volte abbiamo trovato il suo incedere un po’ affettato, come la stessa giacca scelta per l’occasione.
Quasi due ore di concerto iniziate con venti minuti di ritardo. Due ore di musica, di interessanti vocalità non sempre precisissime, ma piene di afflato devozionale che solo il Gospel e la sua tradizione più autentica possono dare. Il Teatro Nuovo, confermato sede privilegiata dell’evento dal 2013, si è trasformato in momenti in un chiesa afroamericana cristiana–metodista degli anni Trenta, dove tutti partecipavano con entusiasmo alla religiosità proposta e dove le piccole sbavature del coro passavano in secondo pieno rispetto al messaggio che si voleva portare. Non abbiamo apprezzato però il momento di “battesimo” degli ospiti che “finalmente, dopo venti anni”, concedevano il permesso ad Alex per proseguire col suo lavoro, col placet di una chiesa americana, alla fine del quale ha paventato l’apertura della prima chiesa gospel a Torino.
Andando allo spettacolo, il Sunshine Gospel Mass Choir 2017 è stato energia pura, imponenza vocale, a tratti emozionante e nel complesso divertente. Tanti colori, buona la gestione delle luci e ben strutturato il programma con un inizio e un finale molto travolgenti.
Eccellente la performance di Maryta Fields, dotata di una vocalità impressionante, un’estensione da brivido e una passione interpretativa notevole. Ben affiancata da uno strepitoso William James Scott III che ha dato prova oltre che di ottime doti vocali anche di grande plasticità di corpo, proponendo delle efficaci coreografie sulla musica raffinata di Overseer Rodney Bradley. Buone la performance di Jeremy L. Brooks, di Joe Nicolosi, di Rosanna Russo e molto attenti e precisi i cinque musicisti presenti – Paolo Gambino (pianoforte), Silvano Borgatta (tastiere), Federico Memme (chitarra elettrica), Michele Bornengo (basso elettrico) e Mario Bracco (batteria) – che hanno sostenuto i primi valorizzando i loro interventi e riuscendo ben a raggiungere il pubblico. Non ha convinto del tutto l’ingresso del Giamaicano con lo djembe, all’inizio per nulla calato nel contesto in cui si stava trovando. Quando si fa troppo, non è sempre è un bene!
Comunque un venerdì a suo modo speciale dove si è stata della buona musica e si è pregato Dio!
Annunziato Gentiluomo
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