Dal 6 luglio in Val Vény risuona la musica di Celtica, festival che per quattro giorni (fino a domani) richiama in Valle D’Aosta gli amanti della cultura celtica, che come ogni anno giungono da tutta Italia e non solo. Il concerto della serata inaugurale di giovedì sera al Teatro Romano di Aosta ha visto coinvolti
Dal 6 luglio in Val Vény risuona la musica di Celtica, festival che per quattro giorni (fino a domani) richiama in Valle D’Aosta gli amanti della cultura celtica, che come ogni anno giungono da tutta Italia e non solo.
Il concerto della serata inaugurale di giovedì sera al Teatro Romano di Aosta ha visto coinvolti gli artisti Vincenzo Zitello e il gruppo degli Hò – Rò.
Vincenzo Zitello, che anche è Ambasciatore di Celtica nel mondo, da sempre incanta il pubblico con l’arpa celtica e l’arpa bardica. È stato lui, infatti, il primo divulgatore e pioniere dell’arpa celtica in Italia, la sua musica segue un preciso orientamento di ricerca che mira ad esaltare le insospettabili potenzialità che dimorano tra le corde delle sue arpe.
Il gruppo degli Hò – Rò proviene invece dalle Highlands e dalle Isole della Scozia, e ha scalato in fretta le vette del panorama musicale scozzese. Il loro sound è unico, la loro energia si espande oltre la scena e coinvolge il numeroso pubblico che li segue. È stato e sarà per loro un anno molto impegnativo, dal tour delle Highlands & Islands, al debutto in Germania, Francia e Belgio, si aggiungono al gruppo due entusiasti membri.
La serata è stata molto partecipata, l’arpa celtica ha stregato il pubblico regalando arie bardiche, pezzi della tradizione scozzese e celtica, un momento ispirante che ha fatto sognare tutti. Il gruppo degli Hò-Rò ha saputo movimentare la notte con la dinamicità esuberante che li contraddistingue.
In contemporanea si è svolto presso il Bosco del Peuterey in Val Vény il Banchetto Celtico inaugurale, con oltre 200 commensali che hanno degustato, nella spettacolare cornice del Monte Bianco, sia i piatti ispirati alla tradizione celtica sia quelli tipici della Valle d’Aosta. A seguire il trio degli Sleego, nato nel 2015 con l’intento di rivisitare in chiave moderna le melodie tradizionali celtiche, e poi i Boira Fusca, band canavesana che vuole dare voce ai colori e ai panorami rurali della propria zona, hanno fatto scatenare il pubblico fino a tarda notte.
Il venerdì è iniziato con la consueta passeggiata al Lago del Miage dove l’arpa e i racconti bardici hanno regalato forti emozioni e un tuffo nel passato. La giornata ha visto l’apertura del mercatino degli artigiani e l’avvio di tutte le attività, dalle conferenze ai workshop di danza irlandese. Nel pomeriggio i primi concerti della giornata hanno preso il via con l’arpa di Mario Lipparini e la band degli Sleego.
Dopo l’aperitivo con il Sidro delle Alpi la giornata è giunta al clou con il saluto delle autorità e una notte intensa di spettacoli. Sul palco grande si sono alternati i Boira Fusca, gli Event Horizon, che hanno proposto un progetto concettuale che combina eclettici stili compositivi con temi astrofisici e cosmologici, e gli Heron Valley, un’energica giovane band proveniente dalla Scozia le cui radici affondano nella musica tradizionale scozzese e irlandese, con l’influenza di vari stili (folk, country e bluegrass).
L’accensione del fuoco druidico è uno degli attimi più attesi. Il Clan della grande Orsa ha coinvolto tutto il pubblico presente in un momento magico fatto di suoni naturali, di canti e antiche formule. La potenza del fuoco riscalda gli animi, tiene viva la memoria del passato e delle antiche usanze, raccoglie energia. A conclusione della serata si è svolta la Veillà Celtique, accompagnata ancora dalla musica dei Boira Fusca e deli Hò – Rò.
Il pubblico di Celtica è presente, attento e numeroso. A ieri sera le presente totali sono state 3.600, una grande soddisfazione per l’organizzazione che tuttavia si aspetta la maggior affluenza per le giornate di oggi e domani.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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