Il tempo scorre inesorabile anche se la tua assenza si percepisce e come, in particolare in questi giorni di festa. Proprio oggi, un anno or sono, lasciavi le tue spoglie mortali per ricongiungerti con l’Eterno, cara Simona, zia amata e simbolo per me di amore nei confronti dell’esistenza.
L’anno scorso scrissi questa lettera che poi nostra cugina Betty lesse davanti a tutti. Ho scelto di pubblicarla per un piccolo omaggio a te, dopo averti dedicato il nostro VII Cimento Invernale della Locride Special di oggi. Quanto amavi il nostro mare…

“Sono giorni che volevo scrivere due righe per accompagnarti nell’ultimo viaggio terreno, cara Simona, ma evitavo di mettermici. Desideravo impegnarmi a sostenerti col mio pensiero e la mia energia, e non concentrarmi su questo scritto che solo adesso si sta manifestando.
Riassumo la tua persona attraverso sei parole chiave: libertà, sofferenza, emotività, vita, curiosità e dignità.
La prima immagine di te è legata al mare, all’acqua, a questo elemento che esprime pienamente il tuo segno zodiacale e che evidenzia il grande valore che gli affetti e la famiglia hanno rivestito per te.
Hai amato ciascuno di noi profondamente, in un modo personalissimo, forse, a volte, non sempre immediato, perché leggevi, vedevi. La tua saggezza ti permetteva di analizzare dinamiche sulle quali i tuoi interventi non erano sempre compresi pienamente, ma che alla lunga si dimostravano estremamente puntuali e corretti. Riuscivi ad essere contemporaneamente dentro e fuori il nostromenage famigliare, e il tuo muoverti leggiadro era sempre privo di giudizio ed empaticamente attivo. Quel menage che ruotava attorno a Locri, mio borgo natio e selvaggio, che amavi per il suo mare.
Il mare mi rimanda alla tua acquaticità e anche al tuo lago che presto depositerà le tue ceneri. Ricordo la vista dal minuscolo appartamento di Carate Urio, proprio da due cuori e una capanna… e un cane.
Adoravi nuotare, far cullare il tuo corpo dall’acqua, perderti fra le onde, giocare con quell’immensa distesa. Mare che è sempre stato con te e che riusciva a esprimere la tua libertà, la stessa che ti ha portato a viaggiare molto, la stessa che hai esibito come stendardo della tua esistenza. Libertà di pensiero. Libertà da ideologie. Libertà anche da se stessi e da ciò che credevi essere, perché eri riuscita a realizzare l’impermanenza dell’Esistenza stessa. Il percorso spirituale che hai fatto ti ha avvicinato ai principi fondanti del nostro essere e del nostro agire e alle manifestazione dell’Esistente. E tra questi ultimi sicuramente la sofferenza ti è stata sorella gemella. La tua anima ha scelto di passare attraverso tante prove, che hanno logorato il corpo e liberato completamente il tuo spirito. Ti sei spenta serena, circondata dall’amore di chi ti ha conosciuto e di chi ha apprezzato la tua autenticità. Eri pronta per andare oltre, per trasformarti, per ritornare alla Luce.
In questo ultimo anno, con grande dignità, ha chiuso tutti i cerchi, raggiungendo addirittura tua figlia per qualche giorno a Parigi, perché tu, mamma, volevi vedere come la tua amata pargoletta, si era sistemata. Sei riuscita a lasciare andare anche la preoccupazione per tuo marito, che si è dimostrato robusto bastone e significativo riferimento per te e che hai riscoperto con la meraviglia di una bimba. Perché lo eri un po’ bimba, Simona. Quegli occhi curiosi, quella voglia “fagocitante” di leggere, di sapere, di documentarti, di approfondire. Perché? Perché amavi la vita, sotto tutte le sue forme. Il tuo amore per gli animali, il tuo rispetto per qualsiasi cosa, la tua capacità di sentire e di parlare con i cani, in primis.
Tutto questo e molto di più.
Solo grazie per esserci stata e per averci portato il tuo sorriso, la tua consapevolezza e la tua delicata emotività. Grazie per avermi amato come nipote e amico, e soprattutto per la stima che hai nutrito nei miei confronti. Nonostante la nostra diversità, ci capivamo molto ed eravamo capaci di nutrirci.
Cara Simona, solo il tuo corpo non è più con noi. E non ci rimani affianco grazie ai tanti ricordi, alle tante avventure, alle tante emozioni, alle tante riflessioni che rimandano a te. Sei con noi con la tua energia, quella traccia che chi ti ama può percepire chiamandoti, sussurrando il tuo nome.
Adesso ti voglio ricordare bella, bellissima come anni fa, prima delle tante prove che il tuo corpo ha dovuto affrontare. Ti vedo eterea, abbracciare tuo padre, perché mentre qui piangiamo la tua dipartita, di là si stanno allestendo un banchetto per accoglierti al meglio. Sono sicuro che nonna Gemma si sta operando al meglio affinché tutto sia perfetto…
Cara Simona, hai scelto proprio il primo giorno dell’anno per iniziare la tua nuova vita. Un lunedì per il tuo nuovo lavoro. Sagace e stacanovista fino all’ultimo!
Buon viaggio, anima bella!
Veglia su di noi e infondici intuizione, comprensione e soprattutto la capacità di discernere quanto veramente ci serve… Alla fine solo l’Amore resta!
A presto…
Con tutto l’amore che posso,
Nunzio”.
Annunziato Gentiluomo

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