Una notevole prova di qualità quella della realtà Locriteatro che ha presentato, il 9 luglio scorso, presso la Corte del Palazzo di Città del Comune di Locri, gentilmente offerta da un’illuminata Amministrazione Comunale, la prima di Simen è pazzo, frutto di un rimaneggiamento teatrale di Bernardo Migliaccio Spina, liberamente tratto da Il caffè dei naviganti
Una notevole prova di qualità quella della realtà Locriteatro che ha presentato, il 9 luglio scorso, presso la Corte del Palazzo di Città del Comune di Locri, gentilmente offerta da un’illuminata Amministrazione Comunale, la prima di Simen è pazzo, frutto di un rimaneggiamento teatrale di Bernardo Migliaccio Spina, liberamente tratto da Il caffè dei naviganti di Corrado Alvaro.
Intenso, ritmato, vitale e fortemente contemporaneo. Una regia lineare, attenta e precisa. Un’interessante disposizione scenica a livelli diversi, realizzata con quadri che si alternavano, definiti con chiarezza dalla gestione delle luci di Giuseppe Bucchino, molto apprezzato anche per il lavoro sull’acustica. Un’ambientazione gotica ed essenziale, atta a rappresentare simbolicamente una realtà primitiva scossa dall’arrivo di un’alterità, di chi porta un altro punto di osservazione, altri vissuti che obbligano gli indigeni a un confronto e a un’analisi profonda della propria condizione.
Abbiamo assaporato l’evoluzione di ogni singolo personaggio, siamo rimasti “inebetiti” dalle trasformazioni di ciascuno attivate dalle relazioni con i diversi, con altri detentori di verità. Drammaticamente intenso l’ultimo dialogo fra Orlando e Karin, culmine dell’incomunicabilità raggiunta dalla coppia, in cui si rintracciano gli insegnamenti che l’acting coach, Vincenzo Muià, ha ricevuto a Palermo, dalla regista di fama internazionale Emma Dante nel suo lavoro sulle bambole.
Decisamente convincente la performance di tutti gli attori – Michele Macrì (Rossom, celebre filosofo), Giulia Palmisano (Lotte, ex moglie di Rossom), Eleonora Brandi (Karin, amante di Rossom), Giuseppe Futia (Orlando, il pescatore), Cinzia Costa (Elfrida, segretaria di Rossom) e Paola Oppedisano (Manoela, cameriera de ‘Il caffè dei naviganti’) – frutto di un attento studio del copione e di un lavoro atto a far sì che ciascuno sentisse sulla propria pelle il proprio ruolo e lo potesse personalizzare e rendere così al meglio. Sono stati, infatti, capaci di rendere con spessore ogni personaggio che prendeva forma in ogni loro incedere e hanno tutti dimostrato grande professionalità. Abbiamo molto apprezzato il loro essere naturali nella recitazione, aspetto che li affianca a professionisti scafati del mondo del teatro e che rende merito alla Compagnia Locriteatro che si sta confermando centro di eccellenza per la Locride.
Fra tutti i performer, non possiamo esimerci dal fare un distinguo che rende merito alla complessità del personaggio interpretato e al talento del singolo. Siamo stati catturati e affascinati dalla bellezza scenica del giovanissimo Giuseppe Futia, espressa in ogni singolo gesto, ogni singolo movimento e ogni singolo fiato. Un’energia potente, magnetica, ammaliante, fortemente direzionale e riempitiva della scena. Un sole luminoso incontenibile che ipnotizzava. Una consapevolezza scenica assolutamente rara per un diciassettenne da cui ci aspettiamo grandi cose e che sicuramente seguiremo.
Simen sarà nuovamente pazzo per la Festa di San Francesco a Siderno il 26 luglio prossimo presso il Lungo Lato Sud.
Un meritato plauso dunque alla Locriteatro per l’importante opera di divulgazione e di approfondimento di questa magnifica arte espressiva, con ricadute importanti sul territorio.
Annunziato Gentiluomo
[Foto: Nazareno Migliaccio Spina ph]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *