Il percorso didattico della classe VB della Primaria della Scuola Internazionale Europa Statale A. Spinelli di Torino trova la sua più brillante conclusione nella rielaborazione e messa in scena de Le nozze di Figaro di Mozart del 26 maggio scorso. Il tutto è iniziato spontaneamente, partendo dalla visione al Teatro Regio di Torino dell’opera pocket, rimaneggiata da Vittorio
Il percorso didattico della classe VB della Primaria della Scuola Internazionale Europa Statale A. Spinelli di Torino trova la sua più brillante conclusione nella rielaborazione e messa in scena de Le nozze di Figaro di Mozart del 26 maggio scorso. Il tutto è iniziato spontaneamente, partendo dalla visione al Teatro Regio di Torino dell’opera pocket, rimaneggiata da Vittorio Sabadin ad hoc per scolaresche, da parte dei bambini della IV^B.
L’insegnante di Italiano della classe, Annunziato Gentiluomo, animato dall’entusiasmo dimostrato dai suoi piccoli allievi rispetto a tale spettacolo, ha voluto condividere un’esperienza con loro davvero significativa, iniziando un lavoro sul testo teatrale che sarebbe culminato successivamente, senza che nessuno lo prevedesse in principio, in una vera e propria reinterpretazione dell’opera stessa.
Da marzo a maggio, i bambini hanno lavorato a questo progetto, ma il tempo, notevolmente ridotto dalle vacanze pasquali, dai viaggi di istruzione a Malta e a Bolzano, e dal corso di aggiornamento del maestro alle Isole Tremiti, sembrava essere davvero pochissimo per realizzarlo.
Tuttavia, il loro piccolo, grande sogno è divenuto realtà quando abbiamo visto mettere in scena da loro una personalissima nonché genuina versione dell’opera mozartiana. Dunque, con molta fantasia, l’atrio delle quinte si è trasformato nel palcoscenico del teatro che ha visto Figaro, Susanna, il Conte d’Almaviva, la Contessa, Cherubino e altri personaggi esprimersi in un modo del tutto originale attraverso i bambini della VB, osservati e sostenuti, durante le prove, dalla VA e della VC che sono stati spesso attratti e coinvolti come pubblico per aiutare i loro “colleghi” a essere più credibili come attori.
Le vicende in scena sono state sintetizzate grazie alla presenza di un narratore che spiegava ciò che stava succedendo, o sintetizzava quanto non si poteva vedere: è risultato importante per la comprensione della storia e per il suo permettersi di dipanarsi coerentemente.
Per evidenziare la grandiosa identità musicale di un’opera concepita come una grande sintesi, in questo senso assolutamente “classica”, tra generi diversi, tra opera lirica e musica strumentale, sono stati inseriti video con le arie dell’opera più celebri, come Cinque.. dieci.. venti, Se vuol ballare…, Voi che sapete che cos’è l’amore, Non più andrai, farfallone amoroso. Accanto a questi la Marcia nuziale di Mendelssohn e Sarà perché ti amo dei Ricchi e poveri, cantata con gioia dagli stessi bambini.
Lo spettacolo si è concluso facendo un salto dal matrimonio di Figaro e Susanna, a quello di Renzo e Lucia dei Promessi Sposi del Trio Solenghi Marchesini Lopez, che chiudono cantando We are the world.
Tale esperimento, un vero e proprio musical multimediale, si è rivelato un modo efficace per avvicinare all’opera i bambini, ed è stato l’espressione di quella che è definita, in tutti i manuali e in tutte le direttive scolastiche, come un esempio concreto di didattica personalizzata, giacché voluta dalla classe tutta e costruita su misura sulle loro esigenze. Un lavoro multidisciplinare fra italiano, arte, musica ed espressione corporea che ha colpito i presenti per il cuore con cui è stato creato, gestito e interpretato. Il leitmotiv l’amore, introdotto dalla lettura del Testamento di Gabriel Garcia Marquez, l’incipit della performance.
Abbiamo visto, in questi due mesi, il lavoro attento del maestro che poi durante lo spettacolo si è messo da parte e ha fatto fare tutto a ragazzini, occupandosi solo dei video e delle musiche… Mentre gli alunni della VB interpretavano i loro ruoli, scelti da ogni singolo gruppo che in cooperative learning ha elaborato ciascun atto del copione, erano liberi e fieri. Tutti hanno avuto una parte e tutti collaboravo per i cambi scene e allestire l’atrio, sostenendosi fra di loro per il successo dello spettacolo tutto… C’erano addirittura i suggeritori… Si sono messi così tanto in gioco che nel secondo atto la Contessa è stata interpretata superbamente da un bambino.
È stato emozionante vedere questi piccoli grandi uomini e donne mettere in scena in così poco tempo “Le nozze di Figaro”, vivendolo proprio come il loro spettacolo. Dalla lettura della trama dell’opera di Mozart, hanno ricavato il copione e hanno loro stessi deciso i diversi ruoli. Abbiamo lavorato moltissimo affinché ciascun alunno tirasse fuori il proprio ruolo, lo personalizzasse. La lezione-concerto della pianista Stefania Salvai inoltre ha permesso loro di entrare profondamente nella musica del genio di Salisburgo. Alla fine sono stati strepitosi, perfetti, freschi. Sono stati loro stessi e hanno portato il loro cuore in ogni micro-azione in scena e nelle quinte.
Sono riusciti a dare al musical un’anima, un colore, un “mood” che tutti i presenti hanno percepito non solo con i cinque sensi. Sono stati professionali in ogni movimento.
Che gioia immensa ho provato nel vedere la loro autonomia e la loro personalità scenica venir fuori. Mi sono fidato ciecamente di loro e mi hanno ripagato in modo esagerato, afferma soddisfatto il maestro Annunziato Gentiluomo.
Concludiamo dicendo… questa sì che è la buona scuola!
Rita Graziano
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