Una serata inaugurale strana quella del 32° Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions. Al centro della scena quest’anno Irene Dionisio, il nuovo direttore, e Giovanni Minerba, nuovo presidente. Grandi rispetto fra i due, ma il cambio di rotta era evidente. Pur rispettando la storia, Dionisio sta portando il suo stile all’interno di uno dei mostri sacri
Una serata inaugurale strana quella del 32° Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions. Al centro della scena quest’anno Irene Dionisio, il nuovo direttore, e Giovanni Minerba, nuovo presidente. Grandi rispetto fra i due, ma il cambio di rotta era evidente. Pur rispettando la storia, Dionisio sta portando il suo stile all’interno di uno dei mostri sacri del cinema a livello internazionale. Troppo presto per dare valutazioni ed è per questo che ci concentriamo sulla serata iniziale.
Giovedì 15 giugno alle 20:30 la Sala 1 del Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema era sì piena, ma sicuramente la grande calca degli anni passati non c’era. Sarà il periodo e il caldo torrido… Fra il pubblico mancava il fremito, il mood effervescente che tale Festival in passato ha avuto. Ha iniziato, con la sua esibizione musicale non troppo convincente, Violante Placido, madrina della serata, il cui abito ha lasciato veramente a desiderare, ma per fortuna accompagnata dagli Gnu Quartet che si sono invece distinti per precisione e attenzione. Ha proseguito poi un accorato Pensieri in musica oltre il confine, uno spettacolo che si sviluppa attraverso la presentazione dell’attore, conduttore e regista Pino Strabioli, di un inedito di Umberto Bindi e le lettere di Lucio Dalla. Intenso perché parla di vita, di valori, di diritti, di umanità, di amore. E dopo i saluti degli assessori Monica Cerutti e Marco Giusta, e il lancio del Piemonte Pride 2017 da parte di Alessandro Battaglia, è stato proiettato, alle 22:30, il film di apertura del festival Tom of Finland del pluripremiato regista finlandese Dome Karukoski. L’opera racconta la storia di uno degli artisti più significativi della cultura gay, Touko Valio Laaksonen, l’illustratore finlandese che è rimasto nell’immaginario collettivo grazie alle sue immagini omoerotiche e fallocentriche rappresentanti in particolare modo personaggi del mondo leather. Sicuramente un film intenso, ben ritmato, ben costruito, ben interpretato. Eccellente la caratterizzazione dei personaggi e decisamente valida l’ambientazione storica. Era in sala l’attore protagonista, Pekka Strang, (grande interpretazione la sua) a cui poi sono state rivolte le domande del pubblico.
Il film perfettamente il linea quindi con il mood nostalgico della serata in cui si percepivano emozioni forti, forse anche un po’ di imbarazzo e un po’ di malinconia… ai posteri l’ardua sentenza!
Annunziato Gentiluomo
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