La Fondazione Lenz di Parma, nell’ambito del progetto Habitat Pubblico 2015, inaugura oggi la sezione “Corpo Politico”. Lo fa rendendo omaggio a Gabriele D’Annunzio, con una delle sue opere meno conosciute, “La Gloria”. “Tutto quello che è terribile ed ignoto assomiglia alla tua maschera. Ma chi sei tu? Chi sei tu? Non t’ho conosciuta mai.
La Fondazione Lenz di Parma, nell’ambito del progetto Habitat Pubblico 2015, inaugura oggi la sezione “Corpo Politico”. Lo fa rendendo omaggio a Gabriele D’Annunzio, con una delle sue opere meno conosciute, “La Gloria”.
“Tutto quello che è terribile ed ignoto assomiglia alla tua maschera. Ma chi sei tu? Chi sei tu? Non t’ho conosciuta mai. Morirò di te, senza conoscerti. Sei viva? Sei estranea? Hai il tuo respiro?”. Da queste parole si può iniziare a comprendere l’intensità della partitura drammatica di D’Annunzio. Essa nel suo complesso richiama alcuni elementi portanti della ricerca artistica contemporanea, ma anche delle criticità che rivivono ancora nel nostro tempo attuale. Basti pensare che i titoli degli altri episodi sono “La Fame”, “La Pestilenza”, “La Paura”, “La Ribellione”, “La Vittoria”. Il Vate scrisse “La Gloria” tra febbraio e marzo del 1899, sull’isola di Corfù dove si trovava, a Villa Marmalus. Eleonora Duse, prima interprete della tragedia, sofferente di violente crisi di nervi e sull’orlo della follia, in proposito disse “Qualcosa nel mio cervello si scompose”. Fu da questa “scomposizione” che nacque il personaggio di Elena Comnèna, come raccontò lo stesso D’Annunzio.
Lenz Fondazione ha deciso di operare per via scultorea, “in sottrazione”. Maria Federica Maestri, che dell’opera cura la regia e l’installazione, spiega che la scelta è nata dall’intento di restituire a “La Gloria” la sua grande modernità linguistica. La complessità dell’impianto originale è stata ridotta, la pluralità dei personaggi è stata riportata ad una sola coppia scenica, si sono eliminati i manierismi tipici primonovecenteschi per mettere così in risalto la crudezza e la violenza di uno dei poeti più inqueti e contraddittori del Novecento italiano. Dice ancora la regista: “Ne è rimasto un ‘al di qua’ pietrificante, un monumento alla fisica fascista del potere che prefigura l’altra notte luttuosa degli anni settanta, quella dello stragismo nero, rimossa dalla nostra memoria quanto quella del terrorismo brigatista”.
“La Gloria” proposta a Parma a partire da oggi fino al 23 aprile è interpretata da Valentina Barbarini e Roberto Riseri. Le musiche sono state scritte ad hoc da Andrea Azzali.
L’appuntamento è sempre in Via Pasubio 3 a Parma. Questa sera e domani alle ore 21,00 e giovedì 23 aprile alle ore 22,00. Nella serata di giovedì l’opera verrà presentata in dittico insieme a “Bruno Longhi”, spettacolo dedicato a uno dei più importanti protagonisti della Resistenza a Parma. Quest’ultima opera è stata realizzata in collaborazione con
l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma e allestita nuovamente in occasione delle celebrazioni del 70esimo anniversario della Lotta di Liberazione.
Chiara Trompetto
[Fonte delle immagini: Lenz Fondazione – © Francesco Pititto]
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