Un anello per domarli. Un anello per trovarli. Un anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Dal 24 gennaio al 22 marzo, ospite nel WOW Spazio Fumetto del Museo del Fumetto di Milano la mostra che ci porta nella Terra di Mezzo, lì dove l’Ombra cupa scende. A partire dal prossimo sabato, 24 gennaio, il
Un anello per domarli. Un anello per trovarli. Un anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Dal 24 gennaio al 22 marzo, ospite nel WOW Spazio Fumetto del Museo del Fumetto di Milano la mostra che ci porta nella Terra di Mezzo, lì dove l’Ombra cupa scende.
A partire dal prossimo sabato, 24 gennaio, il Museo milanese di Viale Campania si trasforma nella Terra di Mezzo. Sua gradita ospite sarà, infatti, un’eccezionale, storica mostra dedicata alla saga de Il Signore degli Anelli. Punto di partenza e d’arrivo l’intrigante creatore dei romanzi, J.R.R. Tolkien, illuminato non solo dalle fortunate trasposizioni cinematografiche firmate Peter Jackson, ma soprattutto dall’opera dei grandi illustratori, dalle parodie, dal collezionismo e dagli altri mille mondi che compongono l’intramontabile mitologia fantasy.
Un viaggio unico che ci farà scoprire come dalla poesia si sia passati alle immagini: edizioni rare, dipinti, illustrazioni e tavole originali, fotografie, manifesti cinematografici, locandine, fotobuste, video, statue, action figures, videogames.
La mostra La Magia dell’Anello, curata da Riccardo Mazzoni, Ninni Dimichino e Davide Martini, è realizzata da WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano, Spazio Excalibur e Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico. In collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana, il Greisinger Museum e DAMA Collection, e con il supporto media di Radio Brea, di Tolkien Italia Network e di Orgogli Nerd, è un viaggio avventuroso alla scoperta della mitologia che compone una delle saghe più amate di sempre.
Il percorso espositivo inizia con una sezione dedicata a John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973). Importante scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico, è lui il pluricelebrato autore de Il Signore degli Anelli (1954-55) e di altre celebri opere diventate pietre miliari del genere fantasy, quali Lo Hobbit (1937) e Il Silmarillion. Da quel lontano 1937 che vide dare alle stampe la prima edizione de Lo Hobbit (che venne stampato in sole 1500 copie), abbellita dallo stesso Tolkien con 10 illustrazioni in bianco e nero, non si contano gli artisti che si sono cimentati nella difficile impresa di dare un volto e una forma all’avido Gollum, al prode Aragorn, al buon Frodo, al perfido Saruman, al saggio Gandalf, al drago Smaug e a tutti gli altri protagonisti della Compagnia.
Attraverso un’inedita raccolta di opere originali per la maggior parte provenienti da DAMA Collection e dal Greisinger Museum, per la cura di Davide Martini, sarà possibile ammirare i preziosi lavori dei fratelli Hildebrandt, interpreti di una Terra di Mezzo tutta americana, contrapposti alle visioni degli inglesi Roger Garland e Chris Achilleos, passando poi per le opere di artisti italiani come Angelo Montanini, autore dell’immagine del manifesto della mostra. Sempre dall’Italia, e ancora per la prima volta, saranno esposte le illustrazioni create nel 1974 da Piero Crida per le copertine dei tre volumi tascabili pubblicati da Rusconi. Finalmente anche in Italia sarà esposta un’illustrazione datata 1960 dell’artista olandese Cor Blok, il primo a realizzare immagini ispirate al capolavoro di Tolkien. Imperdibili, inoltre, i lavori di autentici mostri sacri dell’illustrazione fantasy, come Ted Nasmith, Alan Lee e Donato Giancola. Insomma, un’eccezionale galleria di icone che aiutano anche il visitatore inesperto a comprendere come, prima e oltre i film di Jackson, la fantasia degli illustratori sia riuscita a regalare visioni differenti della Terra di Mezzo e dei suoi straordinari abitanti.
Non poteva mancare una sezione dedicata al ruolo svolto dal fumetto nella diffusione del Mito. Ecco allora in mostra le tavole originali di Luis Bermejo realizzate per Il Signore degli Anelli, e di David Wenzel per Lo Hobbit. Tanto spazio anche alle divertenti parodie, alle pagine più belle delle storie Disney (Paperino e il signore del Padello e i quattro episodi della Spada di ghiaccio del maestro Massimo De Vita). Per non parlare de I Simpson, evergreen della comicità animata, che in una puntata della serie omaggiano la saga vestendo i panni degli eroi di Tolkien.
Grande spazio, inoltre, all’importante rapporto della saga con il cinema. In molti, infatti, hanno provato a trasportare su pellicola il realismo magico tolkieniano, senza però riuscire nel monumentale intento. Rumours dicono che ci abbiano provato perfino i Beatles e Stanley Kubrick. Grazie al materiale proveniente dall’archivio del museo Fermo Immagine di Milano, la mostra ospita manifesti e fotobuste che testimoniano quanto i sei film diretti da Peter Jackson tra 2001 e 2014 si siano imposti nell’immaginario collettivo. E così anche i personaggi dei film di Jackson prendono vita grazie alla magnifica collezione di statue, prestate da Animetoys, che andranno a unirsi a tre pezzi davvero suggestivi: la statua di Gollum a grandezza naturale (pezzo rarissimo prodotto da WETA, azienda che si è occupata degli straordinari effetti speciali dei film), quella dell’Uruk-hai (gigantesco orco della Terra di Mezzo in tenuta da battaglia alto oltre due metri), e la grossa testa dello spaventoso Balrog. In mostra anche una perfetta replica de L’Anello cinematografico in oro, realizzata dall’orafo lucchese Alessio Leoncini in occasione dell’anteprima italiana del primo film di Jackson.
Tutto questo, ma anche molto altro. Dallo spazio Giochi Uniti, che porterà in esposizione alcuni dei giochi considerati un must per gli amanti della saga tolkieniana, a Fanfilm, le pellicole realizzate dagli appassionati della saga tolkieniana con grande perizia e qualità, per arrivare ai set della serie Il Signore degli Anelli riproducenti le scene più celebri dei film di Jackson, costruiti con migliaia di mattoncini LEGO®. Il tutto condito da incontri con autori, traduttori, illustratori ed esperti di usanze hobbit. Non mancheranno, infatti, corsi di lingua e di scrittura elfica, ma anche di combattimento con spada a cura della Compagnia dei Viaggiatori in Arme. Proiezioni, dimostrazioni di giochi di ruolo, concerti, tornei di game e, realizzato in collaborazione con Cosplay City, un contest dedicato ai Cosplay.
Dal 24 gennaio al 22 marzo al Museo del Fumetto milanese La Magia dell’Anello: molto più di una mostra. Un viaggio inaspettato al seguito di un grande cavaliere della Letteratura Inglese, di un insuperabile alchimista che plasma mondi fantastici ma umani, troppo umani. Uno stregone delle parole che con la poesia regala all’Inghilterra una nuova mitologia.
Un demiurgo novecentesco che, in una calda giornata estiva di fine anni venti, in un foglio bianco scrisse: in un buco nel terreno viveva uno hobbit. Quel suo umanesimo fantastico che, oggi come allora, non ha mai smesso di parlarci.
Perchè i mostri non spariscono, anche se gli dèi vanno e vengono…
Giuseppe Parasporo
[Fonti delle immagini: museowow.it; io9.com]
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