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Tunisia: quale primavera? Una conferenza il 6 maggio al 31°TGLFF

Tunisia: quale primavera? Una conferenza il 6 maggio al 31°TGLFF

La Tunisia protagonista al 31° TGLFF – TORINO GAY & LESBIAN FILM FESTIVAL, in una conferenza stampa che si terrà il 6 maggio 2016 alle ore 11,30, presso il Multisala Cinema Massimo di via Verdi 18. Intervengono Sabry Bouzid – regista di Face à la mer Mohammed Oualid Lemir Tayaa – regista di Boulitik Fadoua

img_guida_lres-BANNER-700x444-700x400La Tunisia protagonista al 31° TGLFF – TORINO GAY & LESBIAN FILM FESTIVAL, in una conferenza stampa che si terrà il 6 maggio 2016 alle ore 11,30, presso il Multisala Cinema Massimo di via Verdi 18.

Intervengono
Sabry Bouzid – regista di Face à la mer
Mohammed Oualid Lemir Tayaa – regista di Boulitik
Fadoua Braham – avvocata tunisina
Thabet Ghaydaa – Association Tunisienne de Soutien des Minorités
Nadhem Oueslati – DAMJ LGBT
Guido Giustetto – Presidente Ordine dei Medici di Torino
Giovanni Minerba – direttore TGLFF

Quest’anno il TGLFF – Torino Gay & Lesbian Film Festival riserva un’attenzione particolare alla Tunisia e al suo cinema, a cui dedica un focus dal titolo “Tunisia: quale primavera?” che sarà presentato il 6 maggio 2016 alle 11,30 presso la Multisala Cinema Massimo dal regista di Face à la mer Sabry Bouzid, dal regista di Boulitik Mohammed Oualid Lemir Tayaa, dall’avvocata tunisina Fadoua Braham, flagge-tunesiendal rappresentante dell’Association Tunisienne de Soutien des Minorités Thabet Ghaydaa, da rappresentante di DAMJ LGBT Nadhem Oueslati e da Giovanni Minerba direttore del TGLFF.
Lo stesso giorno alle 18,00 in Sala 3, sempre presso la Multisala Massimo, verranno proiettati alla presenza dei registi: “Boulitik” (Tunisia, 2012, 25’), che narra tre storie gay sull’ipocrisia e sulla difficoltà di vivere la propria omosessualità in Tunisia, e “Face à la mer” (Tunisia, 2014, 20’), storia del coming out di un ragazzo a Tunisi.
Con “Tunisia: quale primavera?” il Festival vuole al contempo dedicare attenzione alla produzione cinematografica tunisina e fornire strumenti e spunti per poter riflettere sulla condizione della comunità LGBT in Tunisia: uno stato islamico, sebbene con una costituzione laica, il cui codice penale prevede sino a tre anni di carcere per il reato di sodomia e dove, in alcuni negozi, è ancora vietato l’ingresso ai gay.

Gli ospiti
Fadoua Braham è una giovane e poliedrica avvocata di Sousse, poco più che trentenne, diventata nota per essersi incaricata gratuitamente della difesa in uno dei più clamorosi processi per omosessualità in Tunisia. Otto studenti universitari, tra i quali alcuni visibilmente gay, a Keirouan, trovati dalla polizia in possesso di un video porno gay su un computer, furono arrestati, sottoposti a un test anale e condannati a tre anni di carcere in primo grado. Grazie a Fadoua, alle associazioni tunisine e alle pressioni occidentali furono condannati in appello a un mese di prigione.
Tre dei ragazzi sono stati arrestati nuovamente con la stessa accusa. Fortunatamente, grazie anche all’intervento di Human Rights Watch, dell’ONU e delle associazioni gay italiane e al coraggio dei ragazzi che hanno rifiutato il test anale, il giudice li ha prosciolti dalle accuse.

946696_142485862603450_2113134140_nNadhem Oueslati, vicepresidente di DAMJ, una delle tre associazioni gay tunisine, collabora con Fadoua Braham. Organizza eventi culturali gay con la sua associazione.
Thabet Ghaydaa è la portavoce della sorella Yasmine, una delle donne maggiormente impegnate nella battaglia per i diritti civili in Tunisia, presidente di una delle associazioni più importanti del Paese. L’Association Tunisienne de Soutien de Minorités è la prima che ha lanciato la campagna per l’abolizione dell’articolo 230 del codice penale (relativo al reato di 1376458_358223184312881_1459337213_nsodomia).
Mohammed Oualid Lemir Tayaa, regista, nel 2006 ha diretto “Madame Bahja”, il suo primo cortometraggio, selezionato a Cannes. Ha partecipato a numerosi corsi di formazione e workshop anche all’estero e ha proseguito gli studi iscrivendosi nel 2007 alla FEMIS di Parigi. Nel 2009 ha diretto i due cortometraggi “Prestige” e “Living”. Attualmente sta sviluppando la sceneggiatura di “Fataria”, suo debutto nel lungometraggio.

Sabry Bouzid, dopo aver intrapreso studi scientifici, si è dedicato al cinema. Nel giugno 2014 ha diretto il suo primo cortometraggio “Facing the Sea”, prodotto grazie ad un finanziamento del French and German Institute of Tunis e proiettato al Festival di Cannes. L’anno successivo ha scritto e diretto “4 Walls and the Infinite”. Attualmente vive a Parigi, dove sta sviluppando il suo nuovo progetto.

Guido Giustetto è presidente dell’Ordine dei Medici di Torino dal 2015.

Redazione ArtInMovimento Magazine

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