Al Teatro Coccia di Novara, venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 maggio, il secondo titolo d’opera nella Stagione 2022 è Tosca di Giacomo Puccini, una co-produzione tra la Fondazione Teatro Coccia e l’Ente Luglio Musicale Trapanese, dove l’opera andrà in scena a Luglio 2022. A dirigere l’Orchestra Filarmonica Italiana Fabrizio Maria Carminati, originario del novarese
Al Teatro Coccia di Novara, venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 maggio, il secondo titolo d’opera nella Stagione 2022 è Tosca di Giacomo Puccini, una co-produzione tra la Fondazione Teatro Coccia e l’Ente Luglio Musicale Trapanese, dove l’opera andrà in scena a Luglio 2022.
A dirigere l’Orchestra Filarmonica Italiana Fabrizio Maria Carminati, originario del novarese e rinomato nel mondo, per la regia di Renato Bonajuto. Le scene sono firmate da Giovanni Gasparro al suo debutto nel mondo dell’opera lirica, uno dei più affermati pittori neocaravaggeschi italiani, di fama intercontinentale, le cui opere sono esposte in importanti collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, e da Danilo Coppola giovane e affermato scenografo siciliano impegnato in numerose produzioni in tutta Italia e nel mondo.
I costumi sono firmati da Artemio Cabassi, disegno luci sono a cura di Ivan Pastrovicchio.
Rispetto al cast, nel ruolo di Floria Tosca Charlotte-Anne Shipley, giovane interprete di origini inglesi che si è già esibita nei maggiori teatri europei e italiani. Mario Cavaradossi è una delle voci tenorili più affermate nel panorama lirico internazionale Luciano Ganci, per la prima volta sulle tavole del Teatro Coccia.
Il ruolo di Scarpia è interpretato dal baritono Francesco Landolfi, interprete dei principali ruoli di repertorio verdiano e pucciniano in prestigiosi teatri internazionali e sale da concerto; il Sagrestano e Sciarrone Stefano Marchisio, Angelotti/un carceriere è Graziano Dallavalle, Spoletta Saverio Pugliese.
Per proseguire nella vocazione del Teatro Coccia di dare spazio ai giovani talenti, la seconda recita, quella di Sabato 28 Maggio, vede protagoniste due vocii in ascesa nel panorama lirico internazionale: Alessandra Adorno che dopo aver interpretato alcune tra le maggiori eroine delle opere di repertorio, debutta ora in Tosca e Ragaa Eldin, talento egiziano, vincitore, tra gli altri premi del premio miglior tenore all’Accademia Pucciniana di Torre del Lago, e che a Novara debutta il ruolo di Cavaradossi.
Completano la compagine canora il Coro San Gregorio Magno, Maestro Mauro Trombetta e il Coro delle voci bianche del Teatro Coccia, con i Maestri Paolo Beretta e Alberto Veggiotti.
Tosca è un’opera antesignana della cinematografia. La sua scrittura è talmente lineare e fluida che sembra di essere di fronte a una scrittura filmica. Amo le sue ambientazioni di opulenza del barocco romano e del potere papale, nel periodo di invasione napoleonica. Un’ambientazione così immediata che il pubblico ne viene subito rapito ed entra nella scena. La tecnica del pittore Gasparro si rifa alla pittura caravaggesca che ha influenzato il periodo barocco romano, le opere del giovane artista si inseriscono perfettamente nella scenografia tradizionale attualizzandola, precisa Renato Bonajuto.
Novara resterà nella mia memoria come l’esordio assoluto da “scenografo”. Fatico a ritenermi tale anche se non è uno sconfinamento inusuale per i pittori, soprattutto nel XX secolo. Penso, fra gli altri, a Casorati, De Chirico e Picasso. La mia pittura si è misurata con gli spazi ben più intimi e le pareti di musei, gallerie d’arte contemporanea, ancone marmoree di chiese antiche, ma mai con un palcoscenico teatrale. La mia Ultima cena è apparsa nella scenografia del film Saturno contro di Ferzan Ozpetek ma è un’invasione di campo ancora diversa. L’invito del Direttore Corinne Baroni e del regista Renato Bonajuto mi ha stupito, intrigato ed infine convinto a cimentarmi in questa nuova esperienza creativa. Quale migliore occasione della Tosca di Puccini in cui Mario Cavaradossi muove le sue vicende amorose, rivoluzionarie ed artistiche dal cantiere per la pala d’altare nella basilica romana di Sant’Andrea della Valle. Entrerò da pittore sul palcoscenico del Teatro Coccia, sperando di poter rileggere la drammaticità del capolavoro pucciniano con il carattere più visionario della mia pittura sacra e profana, commenta Giovanni Gasparro.
Il concept, che mi ha condotto a realizzare l’allestimento di questa Tosca è quella di un grande rispetto per la tradizione, attraverso la quale l’obiettivo è evincerne i dettagli di pomposità e di trionfalismo architettonico, nel quale si articola il contesto storico artistico della vicenda narrata da libretto di Illica e Giacosa. La ricerca si è articolato a partire da una sintesi di tradizione e contemporaneità: questa necessità si è proposta in seguito alla collaborazione dell’artista Giovanni Gasparro, di forte impatto emotivo-espressivo e di ispirazione vagamente manieristica. Ciò mi ha spronato a rivisitare la chiesa di Sant’Andrea della Valle (quindi non una rappresentazione realistica!), unitamente ad un manierismo – quello delle pitture – che ben si addice ad una resa in tempi moderni di un allestimento scenografico per lo più tradizionale., argomenta Danilo Coppola.
Ecco tutti gli ingredienti per un allestimento che vale la pena vedere…
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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