Applausi, calore, emozione… si spengono così le 30 candeline del Torino Gay and Lesbian Film Festival, nella serata di apertura che si è svolta ieri sera, in un Cinema Massimo gremito di gente. Giovanni Minerba, tutt’ora Direttore della rassegna, la ideò insieme a Ottavio Mai, al quale di recente la Città di Torino ha intitolato
Applausi, calore, emozione… si spengono così le 30 candeline del Torino Gay and Lesbian Film Festival, nella serata di apertura che si è svolta ieri sera, in un Cinema Massimo gremito di gente.
Giovanni Minerba, tutt’ora Direttore della rassegna, la ideò insieme a Ottavio Mai, al quale di recente la Città di Torino ha intitolato una via a riconoscimento del suo impegno nella lotta per i diritti degli omosessuali, prima e unica targa toponomastica in Italia a contenere quel vocabolo. Segno dei tempi che cambiano, seppure lentamente. Tempi che il TGLFF, prima “Da Sodoma a Hollywood”, ha attraversato rendendosene testimone e talvolta coraggioso precursore, dando spazio di visibilità ed espressione alle realtà meno conosciute, dando importanza ai messaggi e ai contenuti mantenendo sempre alto il livello artistico.
Lo conferma anche il cartellone di questa edizione, per il numero e la varietà della pellicole, e tra di esse le molte già premiate in altri Festival.
La serata di apertura ha visto in Carolina Crescentini la Madrina. Attrice di rilievo nel panorama cinematografico italiano attuale, Carolina Crescentini ieri ha letto alcuni brani tratti dalla recente raccolta “Corti d’Autore” che raccoglie i contributi di autori vicini alle tematiche LGBT.
Ospite musicale invece è stata Irene Grandi, che con l’energia e la simpatia di sempre ha portato sul palco del Massimo una parte del suo repertorio, compresa la canzone “Un vento senza nome” presentata quest’anno a Sanremo.
Era poi in sala, attesissimo, il regista Mark Christopher, del quale è stata proiettata la versione finalmente integrale di suo vecchio film “Studio 54”.
Da domani sarà una full immersion, tra opere in concorso e non, grande attesa come sempre per i documentari e i corti. Sabato 2 verrà proiettato il primo episodio di “Fuori”, web-serie realizzata Ilaria Luperini e Chiara Tarfano, con Nicole Bonamino, la giovane hockeista della Nazionale italiana, che è la protagonista dell’episodio ed è stata la prima sportiva professionista a fare coming out.
Sempre sabato 2 alle ore 9,30 è previsto un incontro dal titolo “Non so perché di odio”, mutuato dall’omonimo film di Filippo Soldi che verrà proiettato alla fine. Il momento di dibattito è organizzato dal TGLFF insieme all’Ordine degli Psicologi e al Coordinamento Torino Pride.
Interverranno tra gli altri Giovanni Minerba, Alessando Battaglia, Coordinatore del Torino Pride, il nostro Pierluigi Gallucci e Chiara Crespi, che fanno parte del gruppo di lavoro “Orientamenti sessuali e identità di genere” dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte.
Buon lavoro a organizzatori e volontari, quindi, e a tutti “Buon Festival!”.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: TGLFF]
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