Domenica 15 ottobre si è svolta presso l’Hotel Atlantic di Borgaro Torinese la terza ed ultima giornata della seconda edizione del Convegno “Andare Oltre uniti nella luce”. Ha aperto la giornata il relatore Armando Prieto Perez, con il suo intervento “Cosa ci insegna la morte dopo ogni incarnazione”. Pittore e scultore cubano nonché autore letterario
Domenica 15 ottobre si è svolta presso l’Hotel Atlantic di Borgaro Torinese la terza ed ultima giornata della seconda edizione del Convegno “Andare Oltre uniti nella luce”. Ha aperto la giornata il relatore Armando Prieto Perez, con il suo intervento “Cosa ci insegna la morte dopo ogni incarnazione”. Pittore e scultore cubano nonché autore letterario e operatore olistico sui temi delle regressioni alle vite precedenti e delle costellazioni familiari e sistemiche, Perez ha portato con grande interesse e coinvolgimento da parte del pubblico il tema della reincarnazione, dando spazio ai numerosi interventi del pubblico. Perez offre consulenze nel settore e in qualità di formatore propone Corsi di specializzazione. Come opera divulgativa propone conferenze a tema in diverse località italiane ed estere. Il suo lavoro di consulenza da un punto di vista metodologico mira alla realizzazione delle autentiche potenzialità dell’individuo e del contesto nel quale esso agisce. Per fare ciò ci si avvale di tutti gli strumenti di propria conoscenza, applicati in funzione della situazione, oggetto di interesse. Tale processo implica: risoluzione di conflitti, rielaborazione del concetto di sé e allargamento delle prospettive di azione individuale e del sistema di appartenenza (scuola, quartiere, famiglia, azienda). La formazione artistica unita alla visione estetica caratterizzano e connotano il suo lavoro nell’approccio del mondo interiore difendendone la competenza stilistica e professionale. Nel suo intervento Perez ha affrontato gli insegnamenti della morte dopo ogni incarnazione, offrendo contenuti di grande interesse e riflessione.
Altrettanto coinvolgente l’intervento della relatrice Marie Noelle Urech, “IL viaggio dell’anima negli universi paralleli”. Di origine belga, Urech è nativa di Rio, ma vive in Italia da oltre vent’anni. È una counselor e si occupa anche della formazione dei professionisti della salute a una visione globale che integri salute e malattia, vita e morte, amore e compassione proponendo tecniche mentali cognitive e immaginative e metodi innovativi di comunicazione. In tutta Italia, propone percorsi di riconciliazione e di guarigione individuali e di gruppo, gruppi di self help e corsi sul potenziale umano rivelato dalla dimensione onirica. Ha iniziato con la danzaterapia, l’espressione corporea e lo psicodramma, per poi avvicinarsi allo sciamanesimo che le ha aperto le porte dei Tre Mondi attraverso il tamburo, i sogni lucidi e il viaggio onirico. A segnare la sua vita è stata l’intensa esperienza transpersonale scaturita dal suo incontro onirico con la figura di Ildegarda di Bingen, a seguito del quale ha fondato a Viterbo il centro Ildegardiano Viriditas, che ha come scopo l’educazione ad una visione globale dell’uomo e della medicina. Un’altra svolta fondamentale, è stata l’incontro col Dr Carl Simonton, oncologo di fama mondiale e la sua formazione nel suo Metodo che rappresenta ufficialmente in Italia. È lei che fonda il Simonton Cancer Centre Italia nel 2004, dirigendolo fino al 2009. Attualmente dirige il programma anti-cancro presso il Centro Terapie Mente Corpo dell’Associazione Viriditas. L’esperienza sciamanica unita alla passione per la fisica quantistica la hanno portato a rivisitare la dimensione onirica, al di fuori dei paradigmi tradizionali della psicologia e a elaborare nuove metodologie per usare i sogni a scopo terapeutico. Ha pubblicato numerosi articoli sulla spiritualità in Arte, sulla crescita personale, su Ildegarda di Bingen e sul Metodo Simonton, e ha collaborato per anni con la rivista Natura & Benessere della FN editrice di Roma. È un operatrice IADC.
Daniele Gullà ha portato invece una relazione su “La visione sui mondi invisibili”. Esperto di fotografia paranormale e di transcomunicazione, docente e ricercatore bolognese, Gullà si interessa di biopsicocibernetica da oltre vent’anni. La passione per l’astrofisica, l’elettronica e per la spettrografia UV, lo ha indirizzato verso campi particolari della ricerca psichica: la fotografia paranormale e la transcomunicazione. Spesso relatore presso conferenze parapsicologiche di livello internazionale, ha pubblicato e pubblica articoli su importanti riviste del settore, come “Luce e Ombra”, i “Quaderni di Parapsicologia”, “Il Giornale dei Misteri”, “La Ricerca Psichica”, “Lettere e Scritti”, “Iride 2000” e “ITC International”. Ha frequentato il Corso Biennale di Parapsicologia per Ricercatori presso il Centro Studi Parapsicologici di Bologna diventando, dal 1996 al 2001, un impegnato ricercatore del Dipartimento di Ricerca dello stesso C.S.P.. È spesso ospite di importanti trasmissioni televisive di reti nazionali e internazionali (RAI 1 – RAI 2 – RAI 3 – Reti Mediaset – La7 – TSI, Svizzera – Discovery Channel – Travel Channel – SKY) e la sua attività di ricerca è frequentemente oggetto di pubblicazione da parte di periodici nazionali ed esteri. Attualmente collabora con periti del Tribunale e forze dell’ordine per analisi forensi (audio e video), e svolge attività di ricerca presso il Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica di cui è anche cofondatore, con l’incarico di responsabile del Settore Immagini.
Claudio Maneri ha concluso gli interventi della mattinata. E’ Autore di “Ciao papi… Dialoghi con l’altra dimensione”, “Ri-nascita e Scintille di vita”, “Dialoghi con i Maestri alla ricerca di un perché”. Istituisce la Fondazione Butterfly onlus nell’anno 2002 a seguito della prematura scomparsa della figlia Sibylle. L’intento iniziale è stato quindi quello di trasformare il dolore per la perdita di una figlia in amore per altri figli. Si tratta infatti di una realtà che si occupa di cooperazione e sviluppo. L’evento ha portato una grande trasformazione spirituale in lui e da lì ha iniziato in modo sistematico a interessarsi al tema dell’aldilà. È appena uscito il suo ultimo lavoro Il patto dell’anima, nel quale si evince come nulla sia perduto, nulla finisca e tutto sia per sempre, si evolva e ritorni.
Il pomeriggio è stato dedicato alla sezione peth-path dedicata all’accompagno degli animali, per la prima volta proposto in questo convegno. Introduce il tema Francesco Longo, medico Veterinario, specialista in Fisiopatologia della Riproduzione. Esperto in Medicina Tradizionale Cinese e Agopuntura Veterinaria, è vicepresidente Società Italiana Agopuntura Veterinaria e Coordinatore Centro Clinico Italiano Agopuntura Veterinaria. Il suo intervento ha messo in luce con evidenza come le diverse culture guardano e vivono la morte degli animali.
Daniela Muggia, che da più di 25 anni affianca i malati terminali e le loro famiglie accompagnandoli alla fine della vita, è uno dei riferimenti italiani della tanatologia tibetana. Ha scritto con Stefano Cattinelli nel 2015 “Tenersi per zampa fino alla fine”, che tratta dell’accompagnamento empatico e delle cure palliative per gli animali alla fine della vita, edito da Amrita. Il suo intervento “Accompagnare gli ultimi momenti del proprio animale” ha portato attenzione e rispetto per questo momento di intensa e sofferta separazione con grande sensibilità e empatia.
Andrea Sergianpietri ha chiuso la sessione pomeridiana con il suo intervento “L’accompagno dell’animale tra omeopatia e empatia”. Triestino, medico veterinario omeopata unicista, si occupa di veterinaria olistica da più di dieci anni. In particolare rivolge cura e attenzione all’animale nella sua totalità fisico-animica e nella valorizzazione della relazione spirituale col suo compagno umano, la quale, con coraggio, volontà e consapevolezza, può superare i confini dello spazio tempo.
Hanno concluso il pomeriggio due sensitive. Rosanna Capozzi, riflessologa ed esperta in Free Energy e Life Positive Program©, tecniche bioenergetiche, che ha personalmente ideato e brevettato; fa consulenza, tiene corsi e conferenze. Imma Lucà, una medium, una scrittrice, un’insegnante di parapsicologia presso alcune scuole riconosciute, e partecipa nei vari programmi e convegni per portare la medianità attraverso la sua esperienza. Si definisce, in primis, una ricercatrice che fin da piccola percepiva l’esistenza di qualcosa di straordinario che doveva assolutamente scoprire e nel tempo a messo a servizio di tutti le sue doti di sensitività e medianità con grande disponibilità e generosità. Lucà ha concluso la giornata con una dimostrazione pubblica che ha riscontrato grande interesse e partecipazione da parte del pubblico.
Un convegno straordinario si è concluso, ideato e condotto da una persona di grandissimo talento e cuore, che proprio con il cuore e una spiccata sensibilità ha accompagnato il pubblico in questo bellissimo viaggio, nutrendolo con proposte di indiscutibile spessore, ma anche con la presenza, il sorriso, la capacità di accogliere.
Come afferma Annie Marquier “La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima. E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima”.
Odette Alloati
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