L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha ideato un percorso dedicato alla sostenibilità dell’evento del prossimo Terra Madre Salone del Gusto. Il progetto in questione si chiama SEeD, acronimo di Systemic Event Design. Ma come è possibile ridurre l’impatto ambientale di un evento simile, utilizzando energie rinnovabili? “Se non troveremo un modo per limitare i
L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha ideato un percorso dedicato alla sostenibilità dell’evento del prossimo Terra Madre Salone del Gusto. Il progetto in questione si chiama SEeD, acronimo di Systemic Event Design. Ma come è possibile ridurre l’impatto ambientale di un evento simile, utilizzando energie rinnovabili?
“Se non troveremo un modo per limitare i danni ambientali, per risparmiare energia e conservare le altre risorse naturali, oltre che per rallentare il riscaldamento del pianeta, siamo destinati al disastro“, scrive Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia.
Partendo da queste parole, anche alla UNISG hanno deciso di fare la loro parte per ridurre l’impatto ambientale del grande evento di settembre, usando fonti di energia rinnovabili e diminuendo i consumi, e infine lo possiamo annunciare: Terra Madre Salone del Gusto 2016 sarà il primo evento di Slow Food nel quale verrà utilizzata solo energia rinnovabile certificata.
Sappiamo bene che il modello produttivo dell’uomo fin qui utilizzato sta irrimediabilmente rovinando la natura, mentre dovremmo guardare proprio agli ecosistemi, ai loro flussi di materia ed energia che si rinnovano e si autoalimentano e alla loro capacità di assorbire e metabolizzare ogni eccedenza, per ripensare in base a quelli anche il nostro modello di sviluppo. Dovremmo insomma attuare quella che Jeremy Rifkin definisce “Terza Rivoluzione Industriale”, che utilizzi energia a emissioni zero. L’impronta ecologica che abbiamo generato, ossia il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della terra di rigenerarle, ha di fatto quasi esaurito le riserve di combustibili fossili. Attualmente consumiamo invece ogni giorno oltre 80 milioni di barili di petrolio (State of the World 2007, Worldwatch Institute). Il valore delle energie fossili (petrolio, carbone, metano), sfruttate in misura sempre maggiore negli ultimi decenni, viene spesso erroneamente calcolato in merito ai soli costi di estrazione, trattamento e transazione commerciale, quando invece dovrebbe considerare l’impoverimento delle risorse e i costi ambientali, sociali ed economici dovuti all’impatto della loro combustione.
Da queste importanti considerazioni è nata la decisione di ridurre l’impatto ambientale di Terra Madre Salone del Gusto 2016 attraverso il ricorso all’energia rinnovabile, la cui fornitura sarà garantita dall’azienda partner del progetto sistemico, IREN. Il fabbisogno energetico necessario per lo svolgimento del nostro evento sarà per la prima volta garantito da sole fonti rinnovabili. Il prossimo passo, nelle intenzioni di chi ha curato il progetto, è quello di produrla in loco, per esempio attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Oltre alla produzione occorre considerare l’aspetto fondamentale del risparmio energetico. Durante la manifestazione questo sarà reso possibile anche dall’utilizzo di corpi illuminanti e elettrodomestici, come per esempio le cantinette refrigeranti per il vino, a basso consumo.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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