Oggi inizia Terra Madre Salone del Gusto 2016. Torino è pronta a vivere questi giorni intensi di una manifestazione che quest’anno ha voluto coinvolgere come mai prima la città, le istituzioni, le associazioni, i quartieri. Ne abbiamo parlato tanto anche noi negli ultimi mesi, e qui vogliamo parlarvi i nuovi Presìdi del Gusto che saranno
Oggi inizia Terra Madre Salone del Gusto 2016.
Torino è pronta a vivere questi giorni intensi di una manifestazione che quest’anno ha voluto coinvolgere come mai prima la città, le istituzioni, le associazioni, i quartieri. Ne abbiamo parlato tanto anche noi negli ultimi mesi, e qui vogliamo parlarvi i nuovi Presìdi del Gusto che saranno presentati in questa edizione.
Sono 57 i nuovi Presìdi ospitati a Terra Madre Salone del Gusto, arrivano da 18 Paesi di tutto il mondo e fanno parte dell’ambizioso progetto della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, che dal 1999 tutela i prodotti a rischio di estinzione. Il tema della manifestazione, voler bene alla terra, li rende ancora di più portavoce di una rete che in questi anni ha salvaguardato moltissime realtà locali, tra varietà animali e vegetali, prodotti e metodi di lavorazione tradizionali. In questi giorni in particolare si festeggia l’arrivo del Presidio numero 500: il peperoncino serrano di Tlaola in Messico, tra l’altro un Presidio totalmente femminile, un bell’esempio di impegno di donne indigene e di emancipazione sociale ed economica legata alla riscoperta e valorizzazione della biodiversità.
L’Italia presenta ben 28 novità, la maggior parte delle quali provenienti dall’Abruzzo (12), e poi da Campania, Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Sicilia, e il primo Presidio nazionale italiano: l’olio extravergine di oliva. I nuovi Presìdi provenienti dal resto del mondo sono 29 e arrivano da quattro continenti diversi, Europa, Africa, Asia e Americhe.
La regione Piemonte, che ospita la manifestazione, presenta il dolcetto dei terrazzamenti della Val Bormida, un antico vitigno coltivato a un’altitudine di 600 metri grazie a un ingegnoso sistema di muretti a secco.
Un dato curioso, tra i 57 nuovi Presìdi ben 5 sono varietà di miele.
Quello che arriva dall’Italia, dall’Abruzzo, è il Presidio dei mieli dell’Appennino aquilano, dove gli apicoltori nomadi, che si spostano nei parchi e nelle riserve naturali appenniniche, raccolgono ancora il miele di santoreggia e di stregonia.
Arriva dalla Tanzania il miele di ape melipona di Arusha, un millefiori liquido dal sapore agrodolce prodotto dalle api nere senza pungiglione nei pressi del villaggio Ngurdoto, a nord del paese.
Il Messico porta il miele di ape xunankab della penisola dello Yucatán, prodotto da una delle 16 specie senza pungiglione che vivono nella penisola dello Yucatán, fondamentale per la sopravvivenza della foresta.
Arriva invece dal Brasile il miele di ape Mandaçaia della Caatinga, prodotto da api senza pungiglione e caratterizzato da un aroma floreale molto persistente.
Continuiamo il giro del mondo spostandoci in Indonesia, da dove proviene il miele cingagoler di ape cerana, di colore marrone scuro e dall’aroma di fiori di cocco.
Tra gli altri ci sono varietà di legumi, frutta e verdura, specie animali, formaggi. Vi invitiamo a scoprirli tutti nei prossimi giorni a Torino, nello spazio a essi dedicato nel Parco del Valentino. Sarà possibile come sempre scoprire i prodotti e conoscere i produttori e le loro storie.
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: salonedelgusto.com, slowfood.it]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *