Si è chiusa con un bilancio più che positivo questa 26esima edizione di Tavagnasco Rock. Dopo il primo weekend con il grande ospite Francesco De Gregori, che ha riempito e fatto cantare il Palatenda sulle note dei suoi successi più famosi, il fine settimana di chiusura ha visto passare sul palco i Modena City Ramblers
Si è chiusa con un bilancio più che positivo questa 26esima edizione di Tavagnasco Rock.
Dopo il primo weekend con il grande ospite Francesco De Gregori, che ha riempito e fatto cantare il Palatenda sulle note dei suoi successi più famosi, il fine settimana di chiusura ha visto passare sul palco i Modena City Ramblers e i Queen Mania insieme a Katia Ricciarelli.
Quella dei MCR è la cronaca di un successo annunciato, in verità. La band emiliana che guarda al cielo d’Irlanda non ha bisogno di presentazioni e richiama sempre un pubblico trans-generazionale, i giovanissimi pronti a ballare al ritmo battente musica di tradizione celtica e i quarantenni nostalgici che hanno atteso le canzoni più famose per cantare insieme a Davide Morani e compagni.
E quindi eccole, “In un giorno di pioggia” e “I cento passi”, ma anche alcune interessanti cover, “The gosth of Tom Joad” di Bruce Springsteen e “Clandestino” di Manu Chao.
Immancabili “Contessa” e “Bella Ciao”, suonata nel finale chiamando sul palco i ragazzi dei gruppi che li hanno preceduti nella serata. Si tratta degli eporediesi Red Wine, che spaziano dal rock al folk irlandese, hanno esordito con il primo albun nel 2013 e sono arrivati a partecipare al Reset Festival a Torino. Ci sono poi i cuneesi Saber Système che hanno scelto per i loro testi un multilinguismo che va dall’occitano al dioula passando per il francese e lo spagnolo e ovviamente l’italiano. Infine la Babbutzi Orkestar, travolgente gruppo che parte dalla musica balcanica per arrivare al punk e alla surf music, con un innesto di elettronica che rende il mix esplosivo e coinvolgente. L’energia e l’estro della band ne fa dei trascinatori che riescono a far divertire e ballare le piazze di tutta Europa.
Sabato 9 è stata la serata conclusiva, con un pubblico purtroppo ridotto rispetto a quella precedente. Un peccato per l’organizzazione, soprattutto i molti volontari che come sempre sono il cuore della manifestazione, e un peccato per gli artisti che si sono esibiti.
Ha aperto Stefano Frison, cantautore valdostano che ha ricevuto riconoscimenti dalla critica anche al Festival Nazionale della Canzone d’Autore a Teramo, a Pistoia Blues e al Festival Beat di Mestre, e ha aperto i concerti di artisti come Ron, Massimo Bubola e i Mercanti di Liquore.
A seguire i Branco Selvaggio, gruppo storico del country-rock italiano, attivo dal 1978 e guidato dal chitarista Ricky Mantoan. È da poco uscito il loro nuovo album, che presenta brani interamente composti e arrangiati da loro.
L’onore del palco per il saluto finale a TavaRock 2015 è toccato ai Queen Mania, forse la più famosa tribue band dei Queen in Europa. Li abbiamo incontrati nel backstage, dove ci hanno accolti con simpatia e disponibilità. Il cantante Sonny Ensabella, pronto a trasformarsi in Freddie Mercury, il bassista Fabrizio Palermo, il chitarrista Tiziano Giampieri e il battterista Andrea Ge, questa la formazione.
La show è preceduto da un video e dalla voce narrante di Enrico Ruggeri (vero e proprio “padrino” del gruppo e con il quale Fabrizio Palermo collabora da tempo) e accompagnato da immagini e proiezioni che ripercorrono la storia dei Queen.
Insieme da ormai 10 anni e forti di alcune collaborazioni importanti, i Queen Mania sono molto conosciuti in Europa e specialmente in Germania, dove sono spesso in tour. Da lì hanno iniziato l’esperienza di esibirsi con cantanti liriche, riprendendo quel che fece Freddie Mercury con Monserrat Caballé. Poi il desiderio di riproporre la formula in Italia con un’artista italiana. Quando lo hanno proposto a Katia Ricciarelli, dicono, lei ha accettato subito. I pezzi cantati insieme dal vivo sono solo tre. Uno di questi è Barcelona, che diede il titolo al famoso album, l’altro è “Who wants to live forever”, un originale dei Queen Mania che per primi lo hanno accostato al canto lirico.
Una Katia Ricciarelli sorridente e energica ha fatto il suo ingresso sul palco ieri, per tre esecuzioni molto interessanti ma che avrebbero forse meritato un’ambiente diverso. Alla fine ha ringraziato più volte Ensabella e la band complimentandosi con loro. Anche i Queen Mania avrebbero meritato un pubblico più numeroso e comunque meno timido, per vedere Sonny/Freddie esprimere a pieno la sua energia e la sua verve. La performance ha convinto dal punto di vista scenico, crescendo di intensità con lo scorrere dei brani, raggiungendo il suo apice nella seconda metà del concerto. L’esperienza dei musicisti c’è e si sente, e i lunghi assoli strumentali sono stati accompagnati da altrettanti applausi. Unico neo, l’assenza del pianoforte in live, che avrebbe sicuramente dato qualcosa in più a un’esibizione per il resto di altissimo livello musicale.
Il bilancio complessivo è molto positivo, confermando la qualità e l’attenzione di TavaRock nella scelta degli artisti, e la capacità di coinvolgere e richiamare pubblico, non solo quello di casa.
Chiara Trompetto
[Foto ArtInMovimento]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *