Pochi giorni fa, il 17 settembre, attraverso la pagina ufficiale di Stappatincasa, Luca Balbiano ha annunciato di avere appena potuto effettuare il primo bonifico alla Croce Rossa di Bargamo, con i proventi della vendita del libro. Prima di essere raccontato e messo “nero su bianco”, Stappatincasa è stata una reazione al lockdown, un progetto nato
Pochi giorni fa, il 17 settembre, attraverso la pagina ufficiale di Stappatincasa, Luca Balbiano ha annunciato di avere appena potuto effettuare il primo bonifico alla Croce Rossa di Bargamo, con i proventi della vendita del libro.
Prima di essere raccontato e messo “nero su bianco”, Stappatincasa è stata una reazione al lockdown, un progetto nato dalla creatività e dalla passione di Luca Balbiano e realizzato attraverso l’unico strumento allora disponibile per restare in contatto: i social media.
Sono state realizzate così una serie di dirette facebook quotidiane, durante le quali lo stesso Balbiano ha dialogato con oltre 25 ospiti, tutti legati in qualche modo al mondo del vino.
Luca Balbiano, per chi non lo conoscesse (di lui vi avevamo parlato qui), è un imprenditore piemontese, attualmente alla guida della casa vinicola di famiglia legata al Freisa, vitigno autoctono delle aree che vanno sotto il nome di Collina Torinese. Negli ultimi anni l’azienda Balbiano ha preso in consegna lo storico vigneto urbano di Villa della Regina, creando addirittura un’associazione, Urban Vineyards Association, per mettere in rete i vigneti urbani presenti in Europa, in cui figurano tra gli altri il Clos Montmartre di Parigi e le Vigna di Leonardo a Milano.
Tornando a Stappatincasa, per chi ha seguito un po’ l’iniziativa online in primavera, poterne rileggerne i contenuti richiama alla memoria gli stati d’animo di quel momento. Si può dire che rappresenti una sorta di diario collettivo di una esperienza che ci accomunati davvero tutti, anche se ognuno l’ha vissuta in modo personale, e in queste pagine vi è anche condivisione di emozioni, preoccupazioni per il presente, idee e desideri per il futuro. Ciò intorno a cui ci si è ritrovati è una comune passione, quella per il vino.
La domanda che Balbiano ha posto a tutti i suoi ospiti è “cosa stappi con noi questa sera?”. Scorrono così nomi altisonanti e tanti altri poco noti a chi non sia davvero esperto, in un libro da sottolineare e tenere a portata di mano per prendere spunto per i propri acquisti o per una gita fuori porta con visita in vigneto o in cantina. Non sono vere e proprie interviste, ma dialoghi a cui è stato scelto di dare un tono molto informale, come quello di una chiacchierata tra amici, attraverso il quale il pubblico prima, e i lettori adesso, hanno modo di conoscere personaggi di assoluto rilievo nel mondo del vino e non solo.
Ci si sorprende a leggere le storie personali e professionali dell’ex calciatore della Juventus e della Nazionale Claudio Marchisio, che si è reinventato come imprenditore e ha aperto la catena di ristoranti fusion “Legàmi”, oppure quella di GianMarco Tognazzi, attore ma anche proprietario dell’azienda vitivinicola “La Tognazza”, ereditata dal padre Ugo, che la fondò come azienda agricola nel 1969, con spirito assolutamente visionario e controcorrente per la sua epoca.
Con lo psicologo Andrea Nardi si è poi approfondito il legame tra vino e emozioni, percezioni olfattive, ricordi, ma anche una importante riflessione sulla dipendenza e sull’educazione al bere che si può dare alle giovani generazioni. Ma gli ospiti di Balbiano sono davvero tutti interessanti, e con ognuno di essi si affrontano diverse sfaccettature legate al vino, al mondo produttivo e alla comunicazione di tutto ciò che sta dietro e dentro una bottiglia. In molti concordano sulla necessità di trovare un linguaggio meno autoreferenziale per parlare di vino a un pubblico più vasto, sebbene sia difficile trovare una equilibrio ed evitare la banalizzazione. Chi ha dedicato buona parte della propria vita professionale allo studio in questo settore ci ricorda che per apprezzare e riconoscere un buon vino serve averne un po’ di conoscenza, così come per apprezzare e riconoscere un buon libro o un’opera d’arte. Forse, e questa è la criticità sottolineata dallo stesso Balbiano in apertura del volume, per arrivare al grande pubblico servirebbe cambiare il tema della narrazione, lasciando in secondo piano i dati tecnici sul prodotto e dando spazio alle storie dei produttori e dei territori.
“Significa andare diretti alla ragione per cui il vino non è una bevanda qualsiasi ma è, come disse Galileo Galilei 500 anni fa, un composto di umore e luce”.
Ritrovarsi, anche se virtualmente, davanti a un calice di vino, è stato un modo per reagire allo shock della pandemia, e per questo è importante ricordare ancora lo scopo benefico di questa iniziativa. I proventi della vendita del libro, infatti, saranno devoluti a favore di Croce Rossa Italiana – Comitato di Bergamo, e sia l’autore che i suoi ospiti invitano a fare la propria parte attraverso una donazione, anche piccola, a favore di chi opera in quella che è stata forse la zona maggiormente colpita dall’emergenza sanitaria dei mesi scorsi.
Chiara Trompetto
[Fonte immagini: pagina facebook Stappatincasa; autore copertina: Massimiliano Sticca]
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