Dall’entrata in vigore della legge sullo stalking, Legge n. 38/2009, secondo i dati del Ministero dell’Interno, sono state presentate più di 38 mila denunce. A denunciare nel 77% dei casi sono le donne. Dall’ultimo report sui casi trattati dall’Osservatorio di Telefono Rosa, si evince come quattro violenze su cinque avvengono all’interno di una situazione sentimentale
Dall’entrata in vigore della legge sullo stalking, Legge n. 38/2009, secondo i dati del Ministero dell’Interno, sono state presentate più di 38 mila denunce. A denunciare nel 77% dei casi sono le donne. Dall’ultimo report sui casi trattati dall’Osservatorio di Telefono Rosa, si evince come quattro violenze su cinque avvengono all’interno di una situazione sentimentale mentre solo una su cento ad opera di sconosciuti. Lo stalking, purtroppo, è un fenomeno che coinvolge il 20% della popolazione italiana. Solo in alcuni casi specifici si può parlare di stalking. Lo stalker (colui che molesta) deve agire nei confronti della vittima sulla base di un investimento di matrice psico-affettiva che può nascere sia da una relazione reale che sia attuale o passata, sia da un rapporto parzialmente o in toto immaginato da parte dello stalker. I comportamenti messi in campo da quest’ultimo devono mirare alla comunicazione e al contatto diretto con la vittima e connotati da insistenza, ripetizione e intrusività. Per ultimo ma non meno importante, i comportamenti dello stalker devono generare nella vittima uno stato di allarme psicologico persistente connotato da un vissuto di paura sempre crescente e di persecuzione. La vittima teme per la sua incolumità fisica e/o psicologica. Gli studi, hanno permesso di tracciare anche un profilo dello stalker italiano che, nella maggior parte, dei casi risulta essere appunto italiano, maschio, senza precedenti penali se non quelli legati a molestie e minacce, senza una storia di interesse psichiatrico alle spalle, invisibile dal punto di vista sociale, senza problemi evidenti e capace di manipolare la percezione altrui per vestire i panni della persona “per bene”. Normalmente ha molto tempo a disposizione, età compresa tra i 30 e i 50 e cultura medio-alta.
Nella maggioranza dei casi, lo stalker conosce bene la propria vittima e ha avuto con lei una relazione significativa di matrice affettiva. Gli ex partner sono i più diffusi tra coloro che si trasformano in persecutori sistematici.
Alla base dello stalking c’è una difficoltà relazionale profonda, anche il rancore dovuto a cause molteplici, reali o immaginarie, può degenerare in stalking nei confronti di una persona con sui sono entrati in conflitto, anche al di fuori di un rapporto affettivo. Esposti a maggiore rischio di divenire vittime di stalking sono in particolare gli appartenenti a professioni d’aiuto come quelle socio-sanitarie, medici e psicologi, ad esempio.
Talvolta il comportamento della vittima è errato perché “rinforza” in modo involontario l’azione dello stalker che può equivocare tentativi di convincimento in modo cortese e civile ad interrompere le molestie e ritenerlo invece come accettazione della sua persecuzione. È importante ricordare che è inutile tentare di far ragionare questa tipologia di predatori ed è necessario denunciare subito in maniera chiara ciò che sta avvenendo alle Forze dell’Ordine.
Domandiamoci in generale perché stiamo attirando queste situazioni o persone a noi. Modificando il nostro approccio energetico, riusciremo a influenzare positivamente quanto ci arriva dall’esterno, anche in casi limite come quello dello stalking. Potrebbe essere utile anche partecipare a un corso di difesa personale che lavora molto, oltre che sul fisico, sull’atteggiamento mentale da tenere. In caso le azioni dello stalker si protraessero, ricorriamo senza esitazione alle Forze dell’Ordine.
Miriam Lacopo
[Fonte dell’immagine: donnevittoriose.wordpress.com]
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Il Cyberstalking.. qualche dritta su come comportarsi… | artinmovimento.com
19 Giugno 2014, 6:26 am[…] tutto il mondo, si manifestano spesso casi di minacce, intimidazione e di molestie, in sintesi di stalking, attuati attraverso i servizi classici della rete, fra tutti e-mail e chat, il cosiddetto […]
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