Oggi vogliamo parlarvi di un progetto di sport, ma non di sport, ma di sport “speciale”. Si chiama proprio SPECIALMENTE, e nasce dall’idea di due mamme, Federica e Rossana, le quali non si sono arrese al fatto che i loro figli potessero essere visti come “diversi”. Il mondo contemporaneo, e certamente il mondo dello sport
Oggi vogliamo parlarvi di un progetto di sport, ma non di sport, ma di sport “speciale”. Si chiama proprio SPECIALMENTE, e nasce dall’idea di due mamme, Federica e Rossana, le quali non si sono arrese al fatto che i loro figli potessero essere visti come “diversi”. Il mondo contemporaneo, e certamente il mondo dello sport ne è anche un riflesso, premia l’intraprendenza e la velocità, penalizzando chi fa più fatica ad arrivare al traguardo.
Federica e Rossana si definiscono “due mamme come tante con una storia in comune: quella dei nostri figli”. Alessandro e Niccolò sono due ragazzi autistici. Alessandro ha dodici anni e una grandissima passione per l’architettura, i Paesi e le lingue straniere. Niccolò invece è un po’ più giovane, di anni ne ha nove, ma ha già le idee chiare, ama l’ astronomia e la matematica.
Hanno due personalità diverse, ma ciò che li accomuna è una diagnosi, che pesa quanto un macigno.
Per loro, molte attività che per la maggior parte dei bambini sono spontanee, richiedono grandi sforzi e un grande lavoro. Molte delle loro conquiste sono avvenute grazie allo sport, grazie al quale hanno potuto conoscersi e condividere momenti importanti.
Alessandro pratica nuoto, Niccolò atletica, ed entrambi si allenano all’interno di due Associazioni Sportive del territorio, Nuotatori Canavesani e Fidal Atletica Ivrea. Sono associazioni che praticano sport unificato, nel quale ragazzi “normodotati” e ragazzi con disabilità si allenano insieme.
Allenarsi insieme costitisce un buon inizio, ma non basta. Poter partecipare alle gare e sentirsi davvero come gli altri è altra cosa. Così ha preso forma l’idea del progetto, con l’aiuto di Stefano Ciocca, pedagogista ed educatore, e presidente dell’Associazione “Per Aspera”. L’idea è quella di creare un circuito sportivo inclusivo.
L’obiettivo di SPECIALMENTE è quello di far allenare e giocare insieme, nella stessa disciplina, sempre più persone con e senza disabilità, per aiutare i ragazzi ad abbattere le barriere dei pregiudizi. L’auspicio è di poter creare realtà sportive territoriali maggiormente capaci ad accogliere bambini e ragazzi con disabilità.
Inoltre, un aiuto ulteriore ai ragazzi disabili arriverebbe anche dall’affiliazione a Special Olympics.
Che cos’è Special Olympics? Si tratta di un programma sportivo internazionale che utilizza lo sport come mezzo per una piena inclusione nella società delle persone con disabilità intellettiva, attraverso l’organizzazione di allenamenti, competizioni atletiche ed eventi sportivi. La missione di Special Olympics è quella di offrire l’opportunità di allenarsi e gareggiare in una varietà di sport olimpici a bambini e adulti con disabilità intellettiva e Partner (Atleti senza disabilità intellettiva) durante tutto il corso dell’anno. Il programma coinvolge oltre 170 Paesi nel mondo.
Il giuramento dell’Atleta Special Olympics è: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”.
Come funziona Special Olympics
Un Team Special Olympics Italia è costituito da un gruppo di persone che si impegna in favore degli atleti, offrendo il proprio contributo in termini di capacità, di lavoro e di energie. Ogni referente di area contribuisce con le proprie conoscenze ed è in stretto contatto con il Direttore Regionale.
Il Team si compone di un Referente per ogni area secondo le specifiche competenze.
Referente area organizzativa: è una persona che ricopre il ruolo di coordinamento operativo del Programma Special Olympics all’interno del Team. Deve avere capacità di comunicazione, di organizzazione, di collegamento e di propulsione.
Referente area tecnica: è un tecnico sportivo, preferibilmente polivalente, che diffonde tra gli altri tecnici le norme e i regolamenti delle diverse discipline spiegandone gli opportuni adattamenti e motivazioni. Contribuisce ad ampliare la conoscenza della tecnica specifica ma anche i principi fondamentali di Special Olympics.
Referente area Medico-Psico-Pedagogica: è una figura, da ricercare tra psichiatri e psicologi, che attraverso le proprie esperienze contribuisce affinché il Programma, dattato ai singoli soggetti, possa sviluppare tutte le potenzialità formative ed educative di cui l’Atleta è capace.
Referente area volontari: è una persona che mette a disposizione le proprie esperienze per ricercare, formare, gestire ed organizzare i volontari.
Referente area famiglie: è preferibilmente un genitore, un fratello o un affine dell’Atleta che ha il compito di potenziare attraverso un progetto specifico la partecipazione attiva delle famiglie.
Referente area atleti: è un atleta che ha il compito di rappresentare tutti gli altri facendosi portavoce del messaggio Special Olympics. Partecipa alle riunioni ed è coinvolto in tutte le attività del Team. Raccoglie il parere degli altri Atleti ed esprime le proprie opinioni in tutte le maggiori iniziative del Team.
“Quando abbiamo iniziato a ragionare sul progetto e abbiamo scoperto l’esistenza di Special Olympics“, ci racconta Federica, “abbiamo scoperto anche che a Biella questa realtà già esiste, da diversi anni. Eppure non ne sapevamo nulla. Nonostante il grande bisogno che ci sarebbe nel territorio canavesano, e nonostante la vicinanza con il Biellese, sembra che le due realtà siano impermeabili. Ci è sembrata incredibile questa totale assenza di comunicazione su una cosa così importane, e così bella. E allora ci siamo dette: perché non proviamo a farlo noi?“.
Nella sua prima fase il progetto SPECIALMENTE mira a farsi conoscere attraverso la partecipazione ad alcuni eventi nei Comuni Canavesani, tramite raccolte fondi, collaborazioni con altre associazioni e realtà attive sul territorio.
In seguito ci si pone un duplice obiettivo. Per prima cosa, poter affiancare un istruttore professionista all’interno delle squadre che possa seguire a livello tecnico, incoraggiare e supportare l’atleta disabile, aiutandolo ad acquisire le abilità necessarie per farlo partecipare alle competizioni di Special Olympics. Il percorso sportivo dell’atleta sarà
costantemente monitorato dal referente dell’area tecnica del team, per valutarne eventuale idoneità alla partecipazione ai giochi.
In secondo luogo, l’acquisto dell’attrezzatura completa (tuta, maglietta, sacca) per far si che l’atleta possa presentarsi alle gare di Special Olympics come atleta SPECIALMENTE.
L’obiettivo a lungo termine è quello di trovare sempre più ragazzi e famiglie interessati anche nella pratica di altri sport, per espandere il progetto SPECIALMENTE all’interno di altre società sportive del Canavese.
Al momento le associazioni che hanno aderito sono:
Fidal Atletica Ivrea e Nuotatori Canavesani
Si sono rese disponibili e interessate:
Canoa: scuola di Canoa e Kayak Lago di Candia
Arrampicata: Paolo Tombini, guida alpina
Calcio: Club Quincinetto – Tavagnasco
Hanno mostrato interesse al progetto:
Pallavolo: Canavese Volley
Corsa: Podistica bairese
Equitazione: La Rolanda Quarter Horses di Bairo Canavese
Chi desiderasse maggiori informazioni può contattare il seguente indirizzo email: specialmenteivrea@gmail.com
Si tratta di un progetto ambizioso che merita di essere seguito con attenzione e supportato. Al momento la risposta del territorio ci sembra buona, si stanno moltiplicando le occasioni per presentare SPECIALMENTE all’interno di eventi e manifestazioni, e noi di ArtInMovimento desideriamo seguirne da vicino lo sviluppo.
Chiara Trompetto
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