Un imponente inizio della stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova che ha puntato sul Simon Boccanegra di Verdi affidando la regia ad Andrea De Rosa. Questi, rimanendo fedele al testo, ha puntato sul mare, attribuendogli un’importanza primaria e rendendolo presente in forme diverse in tutto lo spettacolo. Particolarmente interessante il fondale del mare
Un imponente inizio della stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova che ha puntato sul Simon Boccanegra di Verdi affidando la regia ad Andrea De Rosa. Questi, rimanendo fedele al testo, ha puntato sul mare, attribuendogli un’importanza primaria e rendendolo presente in forme diverse in tutto lo spettacolo. Particolarmente interessante il fondale del mare azzurro di Genova su cui si è innestata la scenografia su tre livelli: un’acqua in movimento a rappresentare il continuo divenire delle cose e che rimanda alle emozioni di cui è pregna l’opera.
Scenicamente buona la distribuzione dei volumi e degli spazi soprattutto quando in scena era presente il coro. Tutto misurato, ordinato e ben armonizzato. Trait d’union fra i tre atti la presenza fantasmatica e surreale di Maria, l’amore di Simon Boccanegra da cui nacque Amelia: Luisa Baldinetti – Maria – si muove in modo elegante e preciso e nonostante sia l’espressione di una dimensione ultra-terrana risulta una figura ben integrata nel contesto scenico. Quindi convincente la regia perfettamente sinergica con l’attenta e precisa direzione musicale del Maestro Stefano Ranzani.
Magistrale l’interpretazione del tenore Gianluca Terranova nei panni di Gabriele Adorno. Il suo timbro chiaro, possente e luminoso riempiva la scena. Ogni suo intervento concentrava su sé la nostra attenzione sia visiva sia emotiva. È riuscito, come la viola d’amore, a far vibrare gli animi dei presenti incarnando perfettamente il dramma che lo avvinceva e che vedeva contrapporre i suoi ideali politici all’oggetto del suo amore. Barbara Frittoli ha ben reso il personaggio di Amelia distinguendosi per una tecnica ineccepibile, e potente e sempre presente nel ruolo del titolo Franco Vassallo, che ha mostrato, fin dalle prime battute, un grande carisma scenico. Non sempre vocalmente convincente Gianfranco Montresor (Paolo Albiani) mentre molto intensa l’interpretazione di Marco Spotti nei panni di Fiasco. Buona la performance di John Paul Huckle (Pietro) e degno di nota il Coro del Teatro Carlo Felice, che sotto la direzione di Pablo Assante, ha sostenuto con precisione e forza i solisti nell’opera.
Belli i costumi di Alessandra Lai e curate le luci di Pasquale Mari.
In sintesi proprio un notevole allestimento ben curato e coinvolgente.
Annunziato Gentiluomo
[Fonte dell’immagini: Marcello Orselli]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *