Da domani, 4, all’8 novembre, presso Torino Esposizioni, Serena Debianchi sarà a Paratissima col progetto Giochi di carte. Nasce a Biella nel 1991, per poi trasferirsi nel capoluogo piemontese per frequentare l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 2013 termina una parte del proprio percorso di studi laureandosi in scenografia cinematografica. Il punto di partenza
Da domani, 4, all’8 novembre, presso Torino Esposizioni, Serena Debianchi sarà a Paratissima col progetto Giochi di carte.
Nasce a Biella nel 1991, per poi trasferirsi nel capoluogo piemontese per frequentare l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 2013 termina una parte del proprio percorso di studi laureandosi in scenografia cinematografica.
Il punto di partenza che la porta ad avvicinarsi alla fotografia è stata la mostra Il coniglio bianco di Albert Watson, nel 2009 a Milano, grande fonte di ispirazione soprattutto per i primi lavori.
Trovato così il suo mezzo d’espressione artistica, inizia a indagare il mondo e la figura femminile attraverso la creazione e la trasformazione della propria identità nei personaggi e nelle situazioni più svariate in particolare traendo spunto dalle fiabe dell’Ottocento, realizzando realtà oniriche, a volte inquietanti, in contrapposizione con un’ambientazione idillica.
Alla base del mio lavoro c’è l’autoritratto e la conseguente trasfigurazione di esso. Per questo motivo per la maggior parte delle fotografie uso l’autoscatto, che anche se può essere complesso dal punto di vista pratico, mi dà un maggior controllo dell’immagine. Ho sempre avuto la necessità di esprimere la mia creatività.
Iniziai a fotografare me stessa essendo il soggetto che conosco meglio, realizzai autoscatti che piano piano, nel tempo, diventarono un vero e proprio studio sull’identità e sulla sua trasformazione, questo sta alla base del mio lavoro.
Concepisco la mia fotografia come la creazione di una realtà idealizzata dall’intento estetico, costruisco immagini e personaggi influenzata da canzoni, mitologia, letteratura ed episodi della mia stessa vita.
L’intento è quello di risvegliare la fantasia dello spettatore che trovandosi di fronte ad una realtà insolita viene stimolato, questo fa vivere l’opera, racconta Serena Debianchi.
Giovanissima, reduce da un’esperienza cinematografica con Mauro Russo Rouge sul set del suo ultimo film che per il momento sembra avere come titolo Una ultima vez, ma chissà. Dal regista di Censurado possiamo aspettarci di tutto. Serena ha curato i costumi con entusiasmo e passione… La andremo a vedere a Paratissima, e voi?
Annunziato Gentiluomo
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