59, tanti sono gli anni che dobbiamo ripercorrere per trovare un campionato del Mondo senza l’Italia, era il 1958. Ironia della sorte, quell’unico mondiale saltato (quello del 1930 fu saltato per scelta) si giocò proprio in Svezia, a eliminarci fu il Nord Irlanda. Questo fallimento porta il nome di Giampiero Ventura, un tecnico che prima
59, tanti sono gli anni che dobbiamo ripercorrere per trovare un campionato del Mondo senza l’Italia, era il 1958.
Ironia della sorte, quell’unico mondiale saltato (quello del 1930 fu saltato per scelta) si giocò proprio in Svezia, a eliminarci fu il Nord Irlanda.
Questo fallimento porta il nome di Giampiero Ventura, un tecnico che prima di questa esperienza di prestigio, aveva allenato il Torino raggiungendo gli ottavi di finale di Europa League e che, in questi due anni, ha commesso errori enormi.
Dopo il mondiale vinto nel 2006, i vertici del calcio nostrano non si resero conto che si andava incontro a un default da fermare a tutti i costi (purtroppo gli stessi problemi strutturali del nostro paese), ma si sono sempre cullati sugli allori di una generazione di campioni che era ormai in declino.
I segnali c’erano tutti, non solo a livello di nazionale, ma soprattutto a livello di club, dove i giocatori italiani latitano e i migliori club sono formati per il 90% da giocatori di altre nazioni.
L’Inter vincitrice del “triplete” del 2010 era composta interamente da stranieri, la Juventus finalista di Champions e mattatrice in Italia degli ultimi anni, ha tre giocatori italiani nella formazione titolare.
I motivi risiedono nella formazione inadeguata dei giovani, durante la quale viene insegnata loro la tattica e che la sola cosa che conta è vincere, invece di insegnare la tecnica e il divertimento, le basi per far crescere un bambino forte calcisticamente e mentalmente.
Se agli Europei qualcosa è stato comunque fatto, dopo il 2006 abbiamo sempre incassato brutte figure ai mondiali e questo doveva far ragionare qualcuno.
Roberto Baggio non più lontano di 4/5 anni fa scrisse un dossier di oltre cento pagine su come riformare il calcio italiano a partire dalle giovanili, così come Spagna, Germania e Francia hanno fatto negli ultimi 15 anni.
Ovviamente i poteri ottusi del nostro calcio non lessero nemmeno quel dossier che venne buttato subito, facendo dimettere un uomo puro come Baggio, persona impossibile da prendere in giro.
Ora questo deve essere fatto, serve un urgente riforma strutturale del nostro calcio che comprenda diverse fondamentali travi di sostegno, a partire dall’ammodernamento delle strutture dei club dilettantistici, in modo tale da poter insegnare nel modo più adeguato il gioco più amato del mondo.
Ognuno ha le sue idee, ma l’eliminazione di ieri con zero gol in 180’ di sfida contro la Svezia, rende l’idea di come la nazionale ora faccia una fatica enorme a trovare giocatori in grado di cambiare in corso d’opera, una partita complessa che solo un colpo di genio può risolvere, insomma, quello che è mancato ieri sera a San Siro.
Ultima partita per il capitano Gianluigi Buffon, il vice capitano Daniele De Rossi e Andrea Barzagli; Giorgio Chiellini sta riflettendo su un suo addio all’azzurro.
Aspettando i ritorni degli ultimi tre play off, oltre la Svezia, in Russia accedono Svizzera e Croazia per l’Europa, Senegal e Tunisia raggiungono Nigeria, Marocco ed Egitto per quanto riguarda l’Africa, tutte vincitrici del proprio girone continentale.
Tra stasera e domani avremo invece le ultime tre nazionali che andranno a comporre il tabellone principale del mondiale di Russia, tutti incontri finiti 0-0 nelle partite d’andata.
Gabriele La Spina
Fonte immagini:[uefa.com]
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