La Champions League è la competizione delle sfide impossibili, quelle che ti fanno sognare e ti concedono il paradiso per una sera. La Roma è chiamata a ripetere la prestazione di una settimana fa, per ribaltare un 4-1 troppo bugiardo. Il ritorno a Roma dà la carica a tifosi e squadra, ci sperano tutti quelli
La Champions League è la competizione delle sfide impossibili, quelle che ti fanno sognare e ti concedono il paradiso per una sera.
La Roma è chiamata a ripetere la prestazione di una settimana fa, per ribaltare un 4-1 troppo bugiardo.
Il ritorno a Roma dà la carica a tifosi e squadra, ci sperano tutti quelli presenti, ci credono in pochi, mister Di Francesco sì e urla “proviamoci”.
I 65.000 dell’Olimpico mettono paura, i loro canti non sono chiasso, ma un amore incondizionato che mette i brividi a chiunque, anche al marziano Messi.
Non importa se il primo ad arrivare al tiro è il Barcellona, Dzeko e compagni ci sono, noi con loro.
E’ il 6′ quando De Rossi inventa un lancio alla Pirlo per il Cigno di Sarajevo, che addomestica la palla e trafigge col mancino Ter Stegen, tenendo a bada due avversari con la sola forza fisica, la tecnica fa il resto. 1-0.
L’Olimpico aumenta l’audio, i tifosi del Barcellona non si sentono, non esistono, così come la loro squadra in campo, c’è solo la Roma che aggredisce su ogni pallone gli avversari, per due volte ci prova Schick di testa, ma la mira non ancora è precisa.
I giallorossi ci credono e al 58′ Dzeko viene atterrato in area nell’unico modo possibile per fermarlo, con la forza. L’arbitro inizialmente non concede il rigore, ma l’assistente di porta lo corregge dopo pochi secondi e tutti noi tratteniamo il fiato, nessuno parla. Dal dischetto è giusto che vada il capitano, colui che la Roma la porta tatuata come una prima maglia sulla pelle e anche se la palla pesa infinitamente, lui non sbaglia e sigla il 2-0 facendo diventare il frastuono dell’Olimpico una voce sola.
Tutti capiamo che l’impresa a questo punto è possibile, manca più di mezz’ora e il Barcellona è sempre più schiacciato e alle corde contro una Roma inarrestabile che ci tenta in diverse occasioni, soprattutto quando El Shaarawi viene murato da Ter Stegen sul più bello al 75′.
Quella è una prova generale, perchè i calci d’angolo e i cross continuano ad aumentare e a essere sempre più pericolosi, ed è proprio da un cross su calcio d’angolo di Ünder che Manolas svetta e trafigge Ter Stegen per la terza volta.
Al fischio finale l’Olimpico esplode, le lacrime di Manolas, la gioia di De Rossi, le parole di Dzeko sono le nostre, quelle di persone che non hanno mai smesso di sognare e crederci sempre, anche dopo il 4-1.
Ora chiunque incontrerà questa Roma, chiunque arriverà all’Olimpico dovrà temere questa squadra, perchè il sogno continua.
Gabriele La Spina
Fonte immagini:[vocegiallorossa.it]
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