Mani automaticamente frenetiche, strappano, lacerano, braccano. Denti ferini affondano nelle carni, bocca famelica sbrodola saliva e cerca profanazioni. Un lurido turgore corrode l’intimità più profonda, corrompendo anche il cervello, il cuore e l’anima. Così una donna è violata dalla vile violenza di un maledetto; che se non l’ammazza, l’uccide comunque. Lella Ciaccia Questi versi di Lella Ciaccia
Mani automaticamente frenetiche,
strappano, lacerano, braccano.
Denti ferini affondano nelle carni,
bocca famelica sbrodola saliva
e cerca profanazioni.
Un lurido turgore corrode l’intimità
più profonda, corrompendo anche
il cervello, il cuore e l’anima.
Così una donna è violata
dalla vile violenza di un maledetto;
che se non l’ammazza,
l’uccide comunque.
Lella Ciaccia
Questi versi di Lella Ciaccia hanno salutato il mio 25 novembre, sono state le prime parole che ho letto e che ho accolto con gratitudine per l’innata capacità dell’autrice di descrivere la crudezza, con il garbo di cui solo noi donne siamo capaci. Alcune donne, come Lella, sanno assestare schiaffi forti, con un esercizio di buona creanza che dovremmo ben ben imparare.
Non è gradevole il 25 novembre dover “celebrare” una giornata contro la violenza sulle donne, non lo è affatto. E’ una ricorrenza odiosa, che fa male, ma necessaria per serrare i ranghi delle nostre coscienze, per ricordare ogni giorno a noi stesse che nessun gesto di violenza fisica, verbale, psicologica può mai essere tollerato, sia esso sulla nostra pelle e anima, o su quella di qualunque altra donna, vicina o lontana dal nostro vivere.
Lella Ciaccia lo ha fatto con questi versi, carezza e schiaffo, altre donne in Italia e nel mondo lo stanno facendo come sanno, talvolta come possono.
Mi fa piacere, a questo proposito, dare spazio all’iniziativa con cui lo Sporting Locri, squadra di calcio a 5 femminile ha deciso di scendere in campo, un campo diverso da quello su cui si cimentano con il proprio sport. Con uno shooting fotografico la giovane fotografa di Gioiosa Ionica, Cinzia Lombardo, ha messo le atlete del Locri davanti all’obiettivo, immortalandole con scatti crudi e seri, volti a enfatizzare la drammaticità delle violenze.
Le protagoniste sono state seguite e curate nell’immagine e nel trucco da uno staff di parrucchiere e truccatrici, fra cui Francesca Verteramo, Cesira Rodinò, che hanno reso veritieri segni sul corpo, che sono solo la parte emersa delle ferite più profonde: cicatrici, sangue, segni sui corpi provati dalla violenza, corpi di donne vituperate da mani ignobili, troppo spesso di coloro che dicono di amarle.
Con lo slogan “Questa partita la vinciamo”, lo Sporting Locri non solo porta avanti un progetto meritevole, ma dimostra, ancora una volta, che lo sport può essere volano di messaggi universali, un veicolo formidabile per il risveglio delle coscienze.
Oggi la mostra sarà presentata durante il flashmob a Marina di Gioiosa Ionica organizzato dal Comune per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, durante la quale ci sarà anche una raccolta fondi per i bambini di Mary Cirillo, uccisa barbaramente dal marito lo scorso agosto a Monasterace.
Il progetto vede il patrocinio del Comune di Locri sostenuto dalla delegata alle politiche giovanili, attività sportive e pari opportunità, Domenica Bumbaca, il patrocinio del Comune di Gioiosa Marina, nonché dalla Provincia di Reggio Calabria con l’Ufficio Pari Opportunità.
Inoltre, lo Sporting Locri è attivo con il progetto “Posto Occupato” che prevede l’installazione di una postazione fissa al palazzetto dello Sport con un paio di scarpette rosse posizionate durante le partite casalinghe del campionato di serie A calcio a 5.
Perché non sia mai più.
Elena Miglietti
[Fonte Foto: sportinglocri.com]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *