728 x 90

Qualche riflessione sulle percezioni del CalabriaPride….

Qualche riflessione sulle percezioni del CalabriaPride….

Qualche riflessione dopo alcune letture di post su Facebook e dichiarazioni lette qua e là, in seguito all’evento “Il CalabriaPride si presenta alla Locride” dell’11 luglio, promosso dal sottoscritto, in qualità di Sociologo, Direttore responsabile di ArtInMovimento Magazine e di Presidente dell’Associazione Zephyria operante nel territorio della Locride. Alcuni locresi sono insorti contro il Sindaco,

CALABRIA.PRIDE.tortaQualche riflessione dopo alcune letture di post su Facebook e dichiarazioni lette qua e là, in seguito all’evento “Il CalabriaPride si presenta alla Locride” dell’11 luglio, promosso dal sottoscritto, in qualità di Sociologo, Direttore responsabile di ArtInMovimento Magazine e di Presidente dell’Associazione Zephyria operante nel territorio della Locride.
Alcuni locresi sono insorti contro il Sindaco, Giovanni Calabrese, perché non avrebbe a loro avviso mai dovuto dare il patrocinio al primo evento del CalabriaPride a Locri. Il Primo cittadino ha chiesto pubblicamente scusa per tali dichiarazioni, difendendo la scelta compiuta.
Altri, in risposta alla sobria locandina dell’evento in questione, postata su Facebook, sono ricorsi al dialetto per difendere posizioni obsolete e cieche rispetto ai tempi che cambiano. “Ti mangiu u cori” uno ha affermato contro un altro che aveva solo dichiarato che da un genitore si sarebbe aspettato una posizione più comprensiva e aperta, giacché non si poteva prevedere l’orientamento sessuale del figlio, invitandolo con la sua famiglia alla conferenza.
Una signora scrive che non riesce, in merito all’articolo sulla Riviera, sulla conferenza sui diritti di Locri “a capire il senso di questo show… chi è omosessuale dovrebbe stare lontano da queste manifestazioni” perché “li mettono in ridicolo e li ghettizzano”.  La motivazione della loro assenza sarebbe che “l’orientamento sessuale è un fatto privato della persona e non si deve ostentare”.
maschere_zps9250e26eLa signora in questione invita a un mimetismo sociale che a mio avviso potrebbe avere delle ripercussioni terribili, perché anti-educativo. Quel che è certo è che a un evento di levatura culturale come quello di Locri, i “nascosti” (e non mi riferisco certo ai sacerdoti che frequentano le spiagge gay o gli uomini sposati o i fidanzati “eterosessuali” della zona che appena la moglie si distrae sono lì a organizzare tresche sessuali col ragazzo di turno) sono mancati solo per paura e non per privacy o riservatezza. Paura? Partecipare ad una conferenza senza lustrini e simboli potrà mai incutere timore? È pur vero che la paura si declina sotto diverse forme. Paura di mettere in discussione e definire una parte fondante della propria persona di fronte a sé stessi e agli altri. Paura di come riequilibrare, alla luce di una nuova identità, le proprie relazioni con la famiglia e gli amici, e di come aiutare questi ultimi a rapportarsi a testa alta con una società chiusa e difficile. Paura che può trasformarsi in una fobia limitante e invalidante che si cela dietro un millantato equilibrio, un equilibrio in realtà precario, che “non fa bene” a sé stessi e “non può far bene” nemmeno ai propri cari. Questi non precisamente impavidi individui spesso, da temerari, condividono foto molto intime via chat col primo incontrato virtualmente.
Episode # 13365Ritornando allo “scabroso” evento locrese dello scorso venerdì, del centinaio di persone presenti, il 90% erano over 35, e i giovani? Latitano. Si disinteressano. Giudicano. Si fanno condizionare. Si preoccupano del proprio status quo. Non riescono a vedere al di là del proprio naso, scandalizzandosi se una coppia di gay fa coming out e pubblica sui social network foto in atti di scambio di tenere attenzioni. Una coppia etero può esprimere un proprio bacio pubblicamente una coppia omosessuale no. La dimostrazione di come il principio di “uguaglianza” sia stato pienamente interiorizzato.
Inoltre proprio oggi un amico di Locri entrando sulla sua bacheca di Facebook ha trovato questo magnifico post: “Sei un frocio”. Non esiste l’omofobia, vero? Eventi di sensibilizzazione come quello di Locri non servono perché siamo già tutti accoglienti e pronti a sostenere le minoranze. Quindi perché parlare di violenza verbale o fisica alla comunità GLBTI? Un venticinquenne è stato picchiato ben due volte da un gruppo di gradassi e da questi ingiuriato volgarmente, proprio sul corso di Marina di Gioiosa Jonica. Stava semplicemente fumando in attesa di due sue amiche per entrare in un locale.
Stop-omofobiaLa Comunità GLBTI sfiora in Italia il 10% della popolazione e quindi non è più una realtà così trascurabile. Il diritto di uno solo dei cittadini dovrebbe essere oggetto di interesse della comunità tutta in uno stato laico e democratico.
Parlare di identità, di orientamento sessuale, di scelte altre, di nuove forme di famiglia, di diritti, di libertà, di immigrazione, di stereotipi, di pressioni sociali fin dalla scuola si rende necessario e urgente. Rimettiamo al centro la persona, consideriamo le sue istanze e i suoi bisogni, e prendiamoli in carica ognuno di noi, a partire dal proprio piccolo.
L’evento dell’11 luglio è stato un unicum nella Locride, il primo atto pubblico che palesa come questa terra sia matura per un risveglio e un’apertura. Mi hanno ringraziato in tanti. Mi hanno incoraggiato a distanza in molti. Il risultato è stato straordinario. Gli entusiasmi generano armonia e arrivano al cuore. Una mamma l’indomani mi ferma e mi dice: “Sono venuta per te, ieri, perché mi fido di quello che proponi, ma sono tornata trasformata. La mia testa è stata super-sollecitata considerando aspetti che non avevo preso mai prima in considerazione, nonostante mi senta una persona di mente aperta. Ne ho parlato per tutta la sera con mia mamma che avrei dovuto portare…”
In molti mi hanno dato del coraggioso, e a questi rispondo che ho attuato semplicemente in modo responsabile in nome della Libertà che è il primo valore in cui credo.
nunzio.lavinia.lucioCosa aggiungere se non esprimere ancora un enorme senso di gratitudine per chi c’era, per i relatori, Lucio e Lavinia, per Rita, Massimo, Bernardo, Vincenzo Muià, Giuseppe Futia, Martina Scordino, Giulia Palmisano e Federica Modafferi, per Valentina Gimondo, Marco Ruggia, Valentina Schiavello, Sandro Muscari, per il Comune di Locri, per il Sindaco e per il suo Staff, per Eleonora e Rosario della Riviera, per Cristiano e Gaetano di ItalianaRadio, per FimminaTv e per la redazione di ArtInMovimento Magazine.
L’evento locrese non ha da rimanere un momento isolato. Infatti, si sta pensando a qualche altra proposta per dicembre e qualche evento di più ampio respiro per il prossimo luglio, coinvolgendo le scuole secondarie di secondo grado. Gutta cavat lapidem dicevano i Romani. La goccia con perseveranza e pazienza scava la pietra, e il mio e il nostro contributo si esprimerà così con profondo rispetto e grande attenzione per tutti. Non si vuole togliere nulla a nessuno, ma si vuole solo “dare” a chi non ha ancora la possibilità di vedere garantiti i propri diritti. Per una società realmente democratica in cui la diversità sia semplicemente un valore nutriente e arricchente. Per un società in cui il concetto di normalità lasci il posto alle infinità possibilità dell’essere. a13Per una società in cui al giudizio si sostituisca l’accoglienza. Per un società in cui il motore fondante sia l’amore, e mi sovvengono le magnifiche parole di San Paolo “E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l’amore, non sarei nulla”. Proprio così!
Annunziato Gentiluomo

 

 

[Fonte dell’immagine: sessuologiacagliari.blogspot.com, www.blogapuntate.it, www.informarexresistere.fr e www.movimentosereno.it]

Posts Carousel

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Questo è il testo del banner.
Maggiori informazioni