Mancano solo pochi giorni al 46° Euromineralexpo che si svolgerà dal 29 settembre al 1 ottobre presso il Pala Alpitour in corso Sebastopoli 123 a Torino. All’interno di Euromineralexpo esporranno 200 espositori su di uno sviluppo di 1200 metri di tavoli, una occasione unica per i collezionisti di minerali, fossili e conchiglie di arricchire la
Mancano solo pochi giorni al 46° Euromineralexpo che si svolgerà dal 29 settembre al 1 ottobre presso il Pala Alpitour in corso Sebastopoli 123 a Torino. All’interno di Euromineralexpo esporranno 200 espositori su di uno sviluppo di 1200 metri di tavoli, una occasione unica per i collezionisti di minerali, fossili e conchiglie di arricchire la propria collezione, mentre per le signore sarà una visita molto gratificante per la presenza di espositori altamente qualificati di gemme, gioielleria e bigiotteria. Anche nell’edizione di quest’anno ci sarà lo spazio balconata dove esporranno i cercatori e collezionisti delle valli torinesi assieme alle varie Associazioni mineralogiche e paleontologiche. I bambini che si presenteranno allo stand dell’A.V.I.S. con il coupon stampato sulla locandina pubblicitaria presente su tutti i quotidiani del Piemonte riceveranno un piccolo minerale in omaggio e potranno cercare i minerali entrando nella ricostruzione di un tratto di galleria di miniera con tanto di minatore e carrello carico dei minerali estratti. La novità di questa edizione sarà un cucciolo di T-Rex cavalcato da un paleontologo che si aggirerà all’interno del Pala Alpitour: una attrazione per tutti i visitatori. Visto il grande successo di pubblico che riscuote la dimostrazione della ricerca dell’oro alluvionale setacciando le sabbie dei fiumi, anche quest’anno verrà allestito il diorama che ricostruisce l’alveo di un fiume per permettere a tutti i visitatori di cimentarsi nella ricerca del prezioso metallo con il ritrovamento di vere pagliuzze d’oro. La dimostrazione verrà effettuata da un noto ricercatore del Canavese che ha dedicato tutta la sua vita alla scoperta di depositi alluvionali auriferi lungo i fiumi e torrenti del Piemonte. Ai visitatori che si fermeranno verranno spiegate tutte le varie tecniche di ricerca, dalla tradizionale batea alla più complessa canaletta. Una interessantissima dimostrazione di archeologia sperimentale dove si apprenderanno le tecniche dell’accensione del fuoco, della lavorazione delle ossa per ottenere armi ed utensili e come si lavoravano le pietre per ottenere i colori, armi ed utensili. Anche quest’anno, direttamente dalla Pesciara di Bolca, noto sito in provincia di Verona, ci sarà una tonnellata di rocce ricche di pesci e piante fossili che saranno a disposizione dei bambini che si potranno divertire a spaccarle per trovare questi organismi fossilizzati e una volta trovati li potranno portare a casa per iniziare la loro collezione. Dal museo di Bolca saranno esposti magnifici pesci fossili unici al mondo per bellezza e rarità. Nello spazio balconata saranno allestite tutte le mostre tematiche.
Cristalli e gemme che hanno reso famose le Alpi italiane. Ci sarà la terza parte dei minerali alpini. Accanto a splendidi campioni di minerali alpini, saranno infatti esposte preziose gemme e pietre dure ricavate dagli stessi cristalli. Alla tenacia e perseveranza dei cercatori, si unisce qui l’abilità e la pazienza dei tagliatori, in grado di valorizzare luce e disegni nascosti nelle pietre grezze. Sarà dunque possibile ammirare quarzo, granato, berillo nelle varietà acquamarina e smeraldo, diopside, vesuvianite, minerali di manganese, tra cui rodocrosite, rodonite, joanhnsenite, e una nutrita serie di specie minerali, anche rare, sia nel loro aspetto naturale, che nell’interpretazione data dall’uomo alla loro bellezza. Le tematiche 2017 strizzano l’occhio alla Sardegna, splendida isola del Mediterraneo ricca di antiche miniere e tesori mineralogici. Questo primo approccio vuole dare un valido esempio della varietà mineralogica delle sue famose località, e rendere omaggio alla bellezza e unicità dei cristalli che negli anni hanno arricchito le collezioni di importanti Musei e semplici appassionati. Un viaggio tra Iglesiente, Arburese, Sulcis, tra miniere di argento e rame, in località divenute ormai un classico nel panorama della mineralogia mondiale. Nato a Massa Marittima (Gr) il 28/9/1937, Roberto Torti si diplomò alla scuola per periti minerari della sua città nel 1957. Dopo alcuni anni di attività in Toscana, nel 1960 giunse alla miniera di Traversella, presso Ivrea (To). In seguito al mitico ritrovamento, avvenuto in quegli anni in miniera di una grande geode di cristalli di quarzo ametista, di cui Torti raccolse personalmente cinque cristalli pluricentimetrici (che, a detta sua, furono i primi campioni della sua collezione mineralogica), iniziò a raccogliere minerali. Fu per circa un decennio, caposervizio della miniera di Traversella e continuò ad accrescere la sua collezione, anche con campioni di diversa provenienza, finché, nel giugno del 1986, cedette al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino 266 esemplari mineralogici di grande pregio. Un ampia selezione dei più significativi campioni di questa raccolta, conservata presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, e mai esposta precedentemente nella sua interezza, sarà visibile in occasione della 20°Edizione di MINA, durante questa edizione di Euromineralexpo. Si potranno ammirare druse con cristalli di quarzo di notevoli dimensioni ed abito cristallino insolito ritrovati nel 2014 in val Formazza. Grazie all’Ente Parchi Astigiani saranno esposte le ultime acquisizioni del Museo del Parco riguardanti i fossili ritrovati nel greto del fiume Tanaro, fossili risalenti a circa 5 milioni di anni fa e tra questi interessantissimi e rari ossi di seppia silicizzati e coralli piritizzati. Ed infine anche per questa edizione ad Euromineralexpo ci sarà uno spazio dedicato alle discipline olistiche e nell’ambito delle cure alternative verrà trattato il tema della piramidologia che riveste un ruolo particolarmente importante. La piramide in scala con le proporzioni di quella di Cheope, ha la particolarità di dare benessere e riequilibrare le nostre parti in squilibrio. Queste sensazioni le potrete provare alla mostra Euromineralexpo dove sarà a disposizione per prove gratuite una piramide di 2 metri di grandezza. Saranno presenti 207 espositori provenienti da 23 nazioni e da quattro continenti. Per maggiori informazioni visitate il sito web: www.euromineralexpo.it. Anche quest’anno l’Ente Aree Protette Astigiane in occasione della 46° edizione della mostra mercato Euromineralexpo, continua con l’esposizione di alcune recenti acquisizioni del Museo Paleontologico dell’Astigiano. Queste sono costituite da esemplari di molluschi fossili molto particolari e porzioni di tronchi fossili mineralizzati, tutti provenienti da giacimenti affioranti lungo il corso del Fiume Tanaro, in prossimità della città di Asti. Una carrellata dei più importanti e rari fossili di questi sedimenti astigiani provenienti dalle argille plioceniche risalenti a 5 milioni di anni fa circa comprende i coralli piritizzati, i bizzarri molluschi gasteropodi del genere Xenophora con specie rarissime e dalla conservazione eccezionale, caratteristici per agglomerare sul bordo del guscio altre conchiglie e il più grande gasteropode fossile del Pliocene italiano la Charonia lampas. Novità interessante sono alcuni esemplari di Vermetidi, cioè gasteropodi con la conchiglia tubolare a crescita irregolare che in questo caso hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli e non comuni, inoltre queste strutture rigide, sul fondo dell’antico mare, formavano una base d’ancoraggio per diversi organismi, infatti nei campioni esposti si possono osservare dei Balanidi (Artropodi Cirripedi) che si sono attaccati ai Vermetidi e caso del tutto eccezionale un Echinoide (riccio di mare irregolare), che conserva ancora il guscio, ha trovato la sua tana proprio in mezzo a queste conchiglie. Eccezionali sono le tre specie diverse di ossi di seppia con conservazione ottimale, in parte piritizzati. Questi fossili sono vere e proprie rarità sia per la casualità dei ritrovamenti, sia per la difficoltà della conservazione della struttura dell’osso di seppia. Le seppie sono cefalopodi, classe che comprende anche i polpi, i calamari, i nautili e gruppi ormai estinti come le ammoniti e le belemniti. Le seppie hanno una particolare conchiglia interna, il cosiddetto “osso di seppia”, che si presenta porosa e leggera, concamerata in setti molto fitti. Questa particolare struttura ha un significato funzionale preciso, permette al gas azotato ivi contenuto di passare tranquillamente attraverso le porosità favorendo il galleggiamento dell’animale, tramite opportune regolazioni di pressione. Si può facilmente comprendere la difficoltà della fossilizzazione di strutture così delicate e fragili come gli ossi di seppia. Infatti, per conservarsi questi resti dovevano trovarsi in condizioni particolari, cioè in ambienti sedimentari profondi, molto tranquilli, con bassa ossigenazione del fondo e con tassi di sedimentazione abbastanza alti, in modo da essere sepolti velocemente da depositi che li isolassero dalle acque permeanti. Queste condizioni sono proprio quelle testimoniate dalle argille del Fiume Tanaro. Infine, una sezione è dedicata ai ritrovamenti di legni fossili che con varie tipologie e conservazione rendono questi reperti tipici di questa località. Tra questi, oltre a porzioni di tronchi più o meno “lavorati” dall’azione protratta nel tempo delle acque del fiume che ne ha modellato le forme, spicca un campione conservato per silicizzazione con formazioni di calcedonio azzurro. Questo a conferma che questo tratto del fiume si rivela sempre più un importante giacimento fossilifero. Le Alpi italiane hanno regalato tesori di inestimabile bellezza a importanti collezioni pubbliche e private, oltre ad offrire alla mineralogia un gran numero di specie tuttora esclusive del territorio e di grande interesse scientifico. Accanto a splendidi campioni di minerali alpini, saranno infatti esposte preziose gemme e pietre dure ricavate dagli stessi cristalli. Alla tenacia e perseveranza dei cercatori, si unisce qui l’abilità e la pazienza dei tagliatori, in grado di valorizzare luce e disegni nascosti nelle pietre grezze. Sarà dunque possibile ammirare quarzo, granato, berillo nelle varietà acquamarina e smeraldo, diopside, vesuvianite, minerali di manganese, tra cui rodocrosite, rodonite, joanhnsenite, e una nutrita serie di specie minerali, anche rare, sia nel loro aspetto naturale, che nell’interpretazione data dall’uomo alla loro bellezza. Le tematiche 2017 strizzano l’occhio alla Sardegna, splendida isola del Mediterraneo ricca di antiche miniere e tesori mineralogici. Questo primo approccio vuole dare un valido esempio della varietà mineralogica delle sue famose località, e rendere omaggio alla bellezza e unicità dei cristalli che negli anni hanno arricchito le collezioni di importanti Musei e semplici appassionati. Un viaggio tra Iglesiente, Arburese, Sulcis, tra miniere di argento e rame, in località divenute ormai un classico nel panorama della mineralogia mondiale. I campioni di questa splendida isola saranno visibili in occasione della 20° Edizione di MINA, allestita nello spazio balconata, durante la 46ma edizione di Euromineralexpo. Roberto Torti, nato a Massa Marittima (Gr) il 28/9/1937, si diplomò alla scuola per periti minerari della sua città nel 1957. Dopo alcuni anni di attività in Toscana, nel 1960 giunse alla miniera di Traversella, presso Ivrea (To). In seguito al mitico ritrovamento, avvenuto in quegli anni in miniera di una grande geode di cristalli di quarzo ametista, di cui Torti raccolse personalmente cinque cristalli pluricentimetrici (che, a detta sua, furono i primi campioni della sua collezione mineralogica), iniziò a raccogliere minerali. Fu per circa un decennio, caposervizio della miniera di Traversella e continuò ad accrescere la sua collezione, anche con campioni di diversa provenienza, finché, nel giugno del 1986, cedette al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino 266 esemplari mineralogici di grande pregio. Per il quarto anno consecutivo ad Euromineralexpo la famiglia Cerato, proprietaria della cava e del Museo di Bolca, esporrà una rassegna dei migliori reperti fossili presenti nella sua ricca collezione, portando nuovi reperti fossili mai esposti al di fuori del loro museo ed esposti nello spazio “balconata” assieme a tutte le altre mostre tematiche. La bellezza e l’importanza di questi campioni è riconosciuta a livello mondiale per la varietà, la rarità e la perfetta conservazione degli esemplari. L’ impegno della famiglia Cerato e in particolare di Massimo Cerato è quello di esibire ad una platea più vasta possibile, meraviglie del mondo fossile italiano, conosciuto ai professionisti del settore ma non altrettanto ai visitatori. il nostro impegno, come sempre, nel coniugare cultura e spettacolo nel campo mineralogico-paleontologico, sarà di allestire una degna presentazione per questo evento paleontologico importantissimo. A coronamento della tematica, sarà attrezzata un’area dove Massimo Cerato porterà piccole lastre di pietra della Pesciara e i bambini che si vorranno cimentare in questa affascinante ricerca con un martelletto potranno cercare piccoli resti fossili della laguna pietrificata di Bolca risalenti a 50 milioni di anni fa e provare l’emozione di diventare per un giorno piccoli paleontologi… Un ampia selezione dei più significativi campioni di questa raccolta, conservata presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, e mai esposta precedentemente nella sua interezza, sarà visibile in occasione della 20°Edizione di MINA, allestita nello spazio balconata, durante la 46ma edizione di Euromineralexpo. Visto il grande successo di pubblico che riscuote la dimostrazione della ricerca dell’oro alluvionale setacciando le sabbie dei fiumi, anche quest’anno al 46° Euromineralexpo verrà allestito il diorama che ricostruisce l’alveo di un fiume per permettere a tutti i visitatori di cimentarsi nella ricerca del prezioso metallo con il ritrovamento di vere pagliuzze d’oro. La dimostrazione verrà effettuata da un noto ricercatore del Canavese che ha dedicato tutta la sua vita alla scoperta di depositi alluvionali auriferi lungo i fiumi e torrenti del Piemonte. Ai visitatori che si fermeranno verranno spiegate tutte le varie tecniche di ricerca, dalla tradizionale batea alla più complessa canaletta. L’edizione di quest’anno riserva per tutti i visitatori una sorpresa “giurassica” infatti nei tre giorni di apertura della manifestazione si aggirerà nell’area della mostra un cucciolo di T-Rex cavalcato da un paleontologo. Alfio Tomaselli catalizzerà l’attenzione dei visitatori con una dimostrazione su come l’uomo preistorico lavorava le pietre e le ossa per ottenere armi ed utensili, come otteneva i colori polverizzando i vari minerali presenti in natura, accenderà il fuoco utilizzando varie tecniche. Spiegherà la vita in un accampamento neolitico con tanto di pelli stese a terra con tutti i visitatori seduti a semicerchio intorno a lui e dopo la mezz’ora di dimostrazione saranno molte le persone che rimaste affascinate dalle sue parole resteranno anche per la successiva dimostrazione. Alfio Tomaselli catalizzerà l’attenzione dei visitatori con una dimostrazione su come l’uomo preistorico lavorava le pietre e le ossa per ottenere armi ed utensili, come otteneva i colori polverizzando i vari minerali presenti in natura, accenderà il fuoco utilizzando varie tecniche. Spiegherà la vita in un accampamento neolitico con tanto di pelli stese a terra con tutti i visitatori seduti a semicerchio intorno a lui e dopo la mezz’ora di dimostrazione saranno molte le persone che rimaste affascinate dalle sue parole resteranno anche per la successiva dimostrazione. Per appassionare ragazzi alla ricerca dei minerali e fargli vivere l’emozione di entrare in una miniera è stato ricostruito un tratto di galleria mineraria con tanto di rotaie, carrello per il trasporto del minerale e minatore che vi lavora. I più giovani vi potranno entrare con tanto di elmetto, tuta mimetica e guanti forniti dall’organizzazione per cercare e raccogliere i minerali che troveranno all’interno della galleria, l’emozione e i ritrovamento sono assicurati. Per appassionare ragazzi alla ricerca dei minerali e fargli vivere l’emozione di entrare in una miniera è stato ricostruito un tratto di galleria mineraria con tanto di rotaie, carrello per il trasporto del minerale e minatore che vi lavora. I più giovani vi potranno entrare con tanto di elmetto, tuta mimetica e guanti forniti dall’organizzazione per cercare e raccogliere i minerali che troveranno all’interno della galleria, l’emozione e i ritrovamenti sono assicurati.
Redazione Artinmovimento Magazine
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