Tre appuntamenti speciali a febbraio al Teatro Fraschini di Pavia da non perdere. Venerdì 10 febbraio ore 21 il musical tratto dalla storia di Sissi, La Principessa Sissi in Musical. La fiaba della principessa Elisabetta sposa a soli 16 anni dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, ancora oggi è una delle più amate, la cui popolarità è alimentata dal
Tre appuntamenti speciali a febbraio al Teatro Fraschini di Pavia da non perdere. Venerdì 10 febbraio ore 21 il musical tratto dalla storia di Sissi, La Principessa Sissi in Musical. La fiaba della principessa Elisabetta sposa a soli 16 anni dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, ancora oggi è una delle più amate, la cui popolarità è alimentata dal film, ormai divenuto un classico romantico, interpretato da una giovane Romy Schneider. Corrado Abbati trasforma la vicenda in un musical, con grandi quadri d’insieme, balli di corte, sapori viennesi. Una festosa rappresentazione della società imperiale con costumi eleganti e scene imponenti dove la musica, con le melodie originali di Kreisler, avvolgerà gli spettatori di ogni età per farli sognare.
Nella trama si racconta che Max, duca in Baviera, ha due giovani figlie: Elena, detta Nenè, ed Elisabetta, detta Sissi: La prima viene designata dalla zia Sofia, madre del giovane imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, a diventare la sposa di quest’ultimo. Francesco Giuseppe però non è troppo entusiasta degli armeggi materni e non vuole dare il proprio consenso. Sofia organizza un incontro fra Nenè e Francesco Giuseppe in una isolata località di villeggiatura dove però il giovane imperatore è colpito dalla grazia e dalla bellezza di Sissi, di cui ignora la vera identità e le dichiara il suo amore. Quando Sissi viene a sapere che il viaggio intrapreso era pianificato perché Nenè si fidanzasse con Francesco Giuseppe, non esita e rinuncia a quello che è il suo vero amore, per non intralciare la gioia della sorella. Durante una grande festa, nel corso della quale Francesco Giuseppe dovrà annunciare il proprio fidanzamento con Nenè, avviene il colpo di scena: l’imperatore dichiara il suo amore a Sissi e la giovane ne è turbata.
La Principessa Sissi rappresenta una nuova produzione in esclusiva nazionale, con musical di Corrado Abbati, musiche di Alessandro Nidi, regia Corrado Abbati e produzione Inscena, coreografie di Cristina Calisi, allestimento scenico e costumi InScena Art Design.
Per la stagione in prosa viene presentato THE PRIDE. Ritorna al Teatro Fraschini Luca Zingaretti, con una pièce scritta da Alexi Kaye Campbell. Da martedì 7 a giovedì 9 febbraio.
Il testo affronta due storie accostate e alternate che mettono in luce un percorso di vita omosessuale in momenti storici differenti: il primo a metà ‘900 con conseguenti problematiche, il secondo nella civiltà più o meno integrata di oggi. Due “spaccati “ londinesi nel 1958 e nel 2015.
Nel primo episodio di vita ci troviamo davanti una coppia formata da Philip un immobiliarista e da Sylvia, una ex attrice che si è riciclata come illustratrice di un libro di Oliver, uno scrittore giramondo: quest’ultimo si innamora del marito della sua collaboratrice, con risvolti drammatici, quando l’uomo sposato viene sottoposto a visita psichiatrica in un contesto sociale normalizzante. Oliver è uno scrittore che nasconde la propria identità a se stesso e al mondo che lo circonda.
Il secondo plot vede la crisi tra il giornalista Oliver e Philip, il compagno fotoreporter. L’infedeltà del primo provoca la separazione, mentre fa da i intermediaria un’amica comune, pronta a sacrificare la propria vita per la causa dell’amico giornalista e decisa ad indagare i motivi per cui Oliver sta cercando di sabotare una relazione importante come quella che ha con Philip. Accanto al tema principale, perno di tutta la struttura narrativa, non mancano questioni nodali come l’onestà intellettuale, la ricerca di una visione sincera di se stessi, l’intricato rapporto tra fedeltà-perdono, i pregiudizi. The Pride è uno spaccato che ci fa intendere gli scarti evolutivi di più di cinquant’anni, mai pacificanti, di due storie sovrapponibili per sostanza ma del tutto differenti per incarnazione. Ci sono continui rimandi tra le scene in termini di analogie linguistiche e comportamentali. Centrale l’omosessualità con le sue varianti psicologiche svolte con puntualità, in uno spettacolo rigoroso nel quale Zingaretti ha saputo operare al meglio la scelta degli interpreti, inserendosi in una terna di bravi attori formata da Maurizio Lombardi, Valeria Milillo, Alex Cendron.
The Pride di Alexi Kaye Campbell, traduzione di Monica Capuani con Luca Zingaretti e con Valeria Milillo, Maurizio Lombardi, Alex Cendron , Scene di Andrè Benaim, luci di Pasquale Mari, costumi di Chiara Ferrantini, musiche di Arturo Annecchino, regia di Luca Zingaretti, Zocotoco produzioni.
Sabato 11 febbraio, ore 21 il Teatro Fraschini presenta Venere in Pelliccia di Davis Ives, con Valter Malosti e Sabrina Impacciatore. In scena per la prima volta in Italia, lo spettacolo è firmato da Valter Malosti, attore e regista di grande sensibilità, che negli anni ha saputo confrontarsi, avvalendosi di una indiscussa capacità di sperimentazione, con temi contemporanei: innegabile il legame che testo e personaggi di Venere in pelliccia hanno con la deriva del femminicidio e della misoginia culturale, e con temi scottanti come l’incapacità maschile di confrontarsi alla pari, senza pericolose mire di sottomissione.
Sabrina Impacciatore, attrice versatile, si cala perfettamente nella parte di questo personaggio “estremo” ed è impagabile nella trasformazione che tocca una molteplicità di aspetti dell’universo femminile. Venere in pelliccia è scritto oggi da Davis Ives, autore americano, classe 1950. Il testo teatrale è la geniale “riscrittura” del romanzo originale ottocentesco Venere in pelliccia di Leopold von Sacher Masoch che affrontava già l’evolversi della relazione tra due personaggi che sono diventati a teatro i soli protagonisti. L’opera scenica ha fatto incetta di premi (svariati Tony Award a Broadway) fino a trasformarsi in pellicola nel 2013, con la firma di Roman Polanski da cui è tratto l’omonimo film. Un regista, dopo una lunga giornata dedicata alle audizioni, non ha trovato l’attrice per il suo personaggio. Arriva di sorpresa una ragazza dai modi sbrigativi che insiste per fare il “provino”. Si innesca un meccanismo di relazione tra regista-attrice o meglio tra uomo-donna. Un combattimento vero e proprio, senza esclusioni di colpi, nel quale la linea distintiva tra vittima e carnefici è sempre più sottile fino a invertirsi. Un solo personaggio femminile, Vanda Jordan, che racchiude tutte le corde della femminilità: inizialmente goffa, sprovveduta e volgare; inopportuna ed inappropriata, in una condizione di subordinazione psicologica, come qualunque donna che si trovi, ad esempio, a cercare lavoro. Poi la protagonista, con il passare del tempo, attraverso l’arte seduttiva, riesce a tessere una tela invisibile ma implacabile per avere il sopravvento sull’uomo.
Venere in pelliccia di David Ives, traduzione di Masolino D’Amico, regia di Valter Malosti con Sabrina Impacciatore, Valter Malosti, scene e disegno luci Nicolas Bovey, progetto sonoro di G.U.P. Alcaro, costumi di Massimo Cantini Parrini, aiuto regia di Elena Serra, musiche di e trasformazioni da Richard Wagner. Pierfrancesco Pisani, Parmaconcerti e Teatro di Dioniso, in collaborazione con Infinito srl e Fondazione Teatro della Fortuna di Fano/AMAT.
La biglietteria, sita in C.so Strada Nuova 136 a Pavia, è aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19, tel. 0382-371214. Si può acquistare il biglietto online al sito www.teatrofraschini.org
Redazione Artinmovimento Magazine
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