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Premio Letterario Cesare Pavese, uno sguardo alle opere premiate

Premio Letterario Cesare Pavese, uno sguardo alle opere premiate

Dedichiamo qui uno sguardo più attento alle opere che saranno premiate il 28 agosto a Santo Stefano Belbo, presso il Museo Casa Natale di Cesare Pavese, per l’edizione 2016 del Premio Letterario che porta il nome dell’autore piemontese. I vincitori Premio Pavese e i loro libri Cristina Comencini riceve il Premio di Narrativa per “Essere

DedicCristina-Comenicinihiamo qui uno sguardo più attento alle opere che saranno premiate il 28 agosto a Santo Stefano Belbo, presso il Museo Casa Natale di Cesare Pavese, per l’edizione 2016 del Premio Letterario che porta il nome dell’autore piemontese.

I vincitori Premio Pavese e i loro libri

Cristina Comencini riceve il Premio di Narrativa per “Essere vivi” (Einaudi, 2016), nn romanzo che pone al centro la nascita e la rinascita, la capacità di riaffermare il proprio sé e di recuperare la forza dell’infanzia, nella consapevolezza che per sentirsi vivi non ci sia bisogno di riempirsi continuamente di cose e persone, ma che conta quell’energia interiore che si sposa con quella della natura.Il romanzo ha il merito di affrontare con garbo e con personalissimo stile un tema attuale e trasversale, quello che nasce dalla consapevolezza che la vita – come la felicità – nasce dal suo opposto e che il sentirsi vivi è una lenta conquista tesa a «coprire il buco che tutti abbiamo dentro.  Gustavo-Zagrebelsky

A Gustavo Zagrebelsky va il Premio di Saggistica per “Senza adulti” (Einaudi, 2016), un richiamo alle persone mature di ogni età e generazione a prendere in mano la propria vita e a pensarla in comunione di intenti con gli altri, in un’epoca che sta vivendo la scomparsa dell’età adulta. Saggio intenso nei contenuti e breve nella forma, illustra la complessità del tempo presente con le sue contraddizioni, i contrasti generazionali e le diverse etiche e fa emergere l’attuale pericolosa tendenza a contrarre nella giovinezza le diverse età della vita.

Franco-FerrarottiAnche Franco Ferrarotti ritira il Premio di Saggistica per “Al santuario con Pavese. Storia di un’amicizia” (Edizioni Dehoniane), commossa rievocazione dell’amico scrittore Pavese, che, tra varie testimonianze, narra anche la passeggiata compiuta dai due amici verso il Santuario di Crea nel Monferrato nel primo Dopoguerra. Saggio agile e prezioso, ripercorre le tappe salienti di un’amicizia resa speciale dalle comuni origini, dalla “comune matrice campagnola, fatta di odori, sguardi, gesti e lunghi silenzi”, e dalla frequentazione della redazione Einaudi, dove sia Pavese che Ferrarotti condividevano l’interesse per la traduzione di testi “ostici, ma importanti”.

Mario-BaudinoMario Baudino ottiene il Premio Speciale della Giuria per “Lo sguardo della farfalla” (Bompiani, 2016), un’investigazione condotta da tre librai, Demi, Duccio e Matteo, che si trovano a indagare sui misteri attorno alla biblioteca della defunta contessa Rita della Ruspa. Nonostante la critica tenti di ascrivere il romanzo a un preciso genere letterario – è definito giallo ma anche thriller – in verità sfugge a ogni riduttiva limitazione di campo e, come un vero romanzo postmoderno, ingloba e mescola, con controllato distacco e sicuro possesso dei mezzi linguistici, i diversi generi e le loro diverse caratteristiche.

Oltre agli autori già nominati in precedenza, sarà sarà premiato anche lo studente Edoardo Cagnan (Milano) per la tesi “Parola a malincuore. Studio di forme e sensi della reticenza nel «Diavolo sulle colline» di Cesare Pavese”, (Mémoire de Master I, Université de Paris-Sorbonne, U.F.R. d’Études Italiennes, anno 2014/15). Studio originale e accurato, che si propone di rileggere “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese attraverso la figura retorica della reticenza, arrivando a osservare che il testo pavesiano “malgrado la verbosità dei personaggi, mantiene una certa opacità”, legata forse all’esigenza di Pavese di preservare un proprio intimo silenzio, facendo di esso “una vera e propria potenzialità poetica”.
Ricordiamo che questa sezione è promossa dall’Azienda Agricola Giacinto Gallina di Santo Stefano Belbo.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[NB: i corsivi nelle presentazioni delle opere sono tratti dalle motivazioni espresse dalla Giuria]

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