Da domani, 20 settembre 2014, fino al 25 gennaio 2015, Palazzo Strozzi, a Firenze, ospiterà un omaggio dedicato a Pablo Picasso, uno dei maggiori maestri della pittura di tutti i tempi e indiscusso genio del XX secolo. Picasso e la modernità spagnola presenta un’ampia selezione di opere del sommo artista, provenienti dalla collezione del Museo
Da domani, 20 settembre 2014, fino al 25 gennaio 2015, Palazzo Strozzi, a Firenze, ospiterà un omaggio dedicato a Pablo Picasso, uno dei maggiori maestri della pittura di tutti i tempi e indiscusso genio del XX secolo. Picasso e la modernità spagnola presenta un’ampia selezione di opere del sommo artista, provenienti dalla collezione del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, che permettono di riflettere sulla sua influenza su tutta l’arte del secolo scorso, mettendolo a confronto con importanti artisti spagnoli come Joan Miró, Salvador Dalí, Juan Gris, Maria Blanchard e Julio González.
Una rassegna che esalta le grandi tematiche che hanno attraversato l’opera dell’artista che più di ogni altro ha segnato la storia del Novecento e che è stato capace di trasformare tutti i materiali in cui è entrato in contatto esplorando stili e tematiche differenti. L’arte che riflette sull’arte, il rapporto tra realtà e sopra-realtà e tra natura e cultura, l’impegno dell’artista nella tragedia storica, l’emergere del mostro dal volto umano sino alla metafora del desiderio erotico come fonte privilegiata di creazione e visione del mondo. Questo è molto altro è stato Pablo Picasso.
La mostra permette inoltre al visitatore di ripercorrere le varie sfaccettature della personalità dell’artista di Malaga, il suo rapporto strettissimo, spesso indissolubile, tra la propria arte e la propria vita, tra l’opera che va compiendo e il periodo in cui vive, con la Storia che spesso entra in modo dirompente nei suoi quadri.
Picasso e la modernità spagnola accoglie circa 90 opere della produzione di Picasso e di altri artisti tra dipinti, sculture, disegni, incisioni e un film di José Val del Omar, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Tra le opere esposte sono presenti capolavori assoluti come Testa di donna (1910), Ritratto di Dora Maar (1939), per la prima volta eccezionalmente esposto in Italia e Il pittore e la modella (1963) di Picasso, inoltre Siurana, il sentiero (1917) e Figura e uccello nella notte (1945) di Miró, Arlecchino (1927) di Dalí e poi i disegni, le incisioni e i dipinti preparatori di Picasso per il grande capolavoro Guernica (1937), mai esposti in numero così elevato fuori dalla Spagna, con alcuni prestiti inediti in Italia.
Picasso e la modernità spagnola è organizzata in nove sezioni e mostra insieme, per la prima volta, le poetiche, le costanti estetiche e i principi plastici della volontà creatrice sviluppata da Picasso e dagli altri artisti spagnoli artefici dell’evolversi dell’arte moderna. L’esposizione non vuole infatti solo illustrare l’influenza di Picasso sull’arte spagnola, ma evidenziare anche le esperienze più determinanti che il rapporto tra Picasso e gli artisti spagnoli ha lasciato nel panorama internazionale delle arti.
Curata dall’insigne professor Eugenio Carmona, la mostra ripercorre un periodo cronologico amplissimo compreso tra il 1910 e il 1963 ed esplora i rapporti tra Arte e Cultura, stabilendo gli elementi che configurarono quella trasformazione della coscienza artistica nella diversità culturale spagnola attraverso poetiche o attraverso estetiche comuni coincidenti, condivise o interrelazionabili.
La mostra illustra inoltre in che modo quelle poetiche si sono sviluppate nel tempo e sono state espresse da ogni singolo creatore, nel rapporto con il contesto sociale e con quello storico e politico.
La prima sezione, Riferimenti, si interroga sul destino di Picasso come mito e come artista ed è dedicata al tema della metafora del processo creativo, chiarito attraverso una delle versioni de Il pittore e la modella e le acqueforti e i disegni per Le Chef-d’œuvre inconnu di Honoré de Balzac.
Le sperimentazione tra generi e tecniche è un altro elemento caratterizzante del concetto picassiano di modernità. Ed è il tema della seconda sezione Variazioni che include opere rappresentative di tutti i suoi principali momenti artistici.
Segue la terza sezione Idea e Forma, sul singolare, e poco conosciuto, contributo spagnolo all’arte della forma concreta e analitica. Ne sono importanti esempi Arlecchino con violino di Juan Gris, Donna con chitarra di María Blanchard, Tempo sereno di Pablo Palazuelo.
Picasso e la modernità spagnola continua con la quarta sezione Lirismo, definito in pittura e scultura da segno, superficie e spazio. Esempi di questa tendenza si ritrovano in dipinti come Strumenti musicali su un tavolo di Picasso e in sculture quali Grande Venere di Julio González o Donna laboriosa di Ángel Ferrant.
La quinta sezione è dedicata alla dialettica della creazione artistica tra Realtà e sopra-realtà nella peculiare declinazione dell’arte spagnola delle poetiche e delle forme del Surrealismo, incarnati, oltre che da Picasso e Dalí, anche da artisti quali José Gutiérrez Solana o Antonio López.
Punto culminante dell’esposizione sono le sezioni sesta e settima, sotto il titolo comune di Verso Guernica, suddivise tra Il Mostro e La Tragedia, straordinario nucleo di disegni preparatori, incisioni e dipinti che testimoniano l’ispirazione e il lavoro quotidiano di Picasso per la realizzazione del grande capolavoro, permettendo di ricostruire i trasferimenti e le contaminazioni tra figure e simboli nell’opera.
Altro tema peculiare è la fondamentale relazione tra Natura e cultura che si snoda nella sezione ottava con i contributi di artisti quali Alberto Sánchez, Óscar Domínguez e Eduardo Chillida. La ricerca dell’identità attraverso i rapporti tra il Paese, il paesaggio e la popolazione è infatti tratto caratteristico dell’esperienza culturale spagnola.
Il percorso si chiude con la nona sezione, Verso un’altra modernità, dove si esplicitano i modi in cui gli artisti spagnoli, tra i quali Tàpies, hanno affrontato la svolta verso un’altra nozione di modernità nell’apertura cronologica ed estetica del presente. Negli anni cinquanta cambiarono i ruoli di Miró e Picasso. Miró divenne l’artista più influente tra gli innovatori spagnoli e Picasso si convertì in un mito vivente, anche se la sua opera iniziò a essere vista come il riverbero di tutta la sua grandiosa traiettoria precedente.
Con questa mostra Palazzo Strozzi celebra Picasso, in un anno speciale che vede anche la riapertura del Museo Picasso a Parigi, il prossimo 25 ottobre, giorno del compleanno dell’artista, mito del XX secolo, sempre attuale nella sua inesauribile modernità.
Prossimamente è prevista inoltre l’uscita del biopic su Picasso 33 Dias, incentrato sui giorni che segnarono la complessa creazione di Guernica, i cui disegni preparatori sono in mostra a Palazzo Strozzi. Diretto da Carlos Saura e interpretato da Antonio Banderas (Pablo Picasso) e Gwyneth Paltrow (la fotografa-musa dell’artista Dora Maar).
Sicuramente un mix di ingredienti che rendono questa rassegna eccellente e assolutamente da vedere. Una grande possibilità per approfondire l’arte di Picasso e soprattutto il senso profondo dell’arte spagnola del Novecento in particolare per chi ha difficoltà a viaggiare. Tante opere spettacolari per la prima volta in Italia che godute dal vivo sono ben altro che analizzate su un catalogo, una rivista, una monografia o un libro di storia dell’arte…
Annunziato Gentiluomo
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