Il tempo pare andare sempre più veloce. Passano i giorni, le settimane e i mesi quasi inesorabilmente finché, fermandoti, porti l’attenzione al sentimento di mancanza che vivi verso chi senti molto vicino. E tra le persone a me care fa capolino Swami Roberto. Finalmente una domenica libera. Ritorno alla Chiesa di Anima Universale in compagnia
Il tempo pare andare sempre più veloce. Passano i giorni, le settimane e i mesi quasi inesorabilmente finché, fermandoti, porti l’attenzione al sentimento di mancanza che vivi verso chi senti molto vicino. E tra le persone a me care fa capolino Swami Roberto.
Finalmente una domenica libera. Ritorno alla Chiesa di Anima Universale in compagnia di Elena e Fabrizio. Mi sono subito sentito a casa, come la prima volta. Nonostante fossimo arrivati dieci minuti prima dell’inizio del Sermone e fosse la prima domenica del mese, giorno in cui i confratelli veneti raggiungono il tempio, grazie a Ennio e Gianna, abbiamo potuto sederci. Quindi comodamente partecipiamo alla festa.
Ha avuto quasi subito inizio il momento di preparazione, questa volta rivolto alla Vergine Maria, nella sua veste triplice, proprio come ponte tra Cielo e Terra. È stata invocata affinché illuminasse l’intelletto così da rifuggire gli inganni del male. E dopo il canto Jay Ma, giunge il Maestro. Il darshan di Swami Roberto è sempre un momento intenso. L’energia che percepisco è pura e distinguo chiaramente la vibrazione della guarigione del corpo e dell’anima. Come grande dono, si avvicina tra gli altri anche a me, mi impone le sue mani, mi abbraccia e mi dice: Sei troppo superiore a chi ti prende in giro, troppo!. Lontano da ogni reazione di superbia mia o di un modus per nutrire il mio ego, che devo contenere e su cui lavoro ogni giorno, ho percepito questo messaggio come risposta a degli interrogativi emersi da qualche settimana, relativi ad alcune situazioni che si sono create. Accolgo. Mi ascolto. Faccio vibrare dentro di me quel messaggio. Le gambe tremano come la voce di un bimbo beccato dopo aver fatto una marachella. Sento di dovermi inginocchiare per ringraziare Dio per tanta grazia e per averci mandato Uomini come Swami, strumenti della Sua Gioia e della Sua Verità.
Inizia il sermone centrato su una frase del Vangelo di Tommaso Chi è vicino a me è vicino al fuoco e sulla parabola del grano e della zizzania. Con la dolcezza che gli è propria, Roberto ha fatto riflettere sul significato del fuoco che asciuga, salva, lava, purifica, rinnova, riscalda, arde e su come noi, come molti saggi suggeriscono, non dobbiamo essere tiepidi, in quanto siamo chiamati responsabilmente ad andare avanti, a prenderci l’impegno di illuminarci del fuoco di Cristo, e a portarlo nella nostra vita. Il fuoco di Cristo brucia il male simboleggiato dall’erba cattiva, la zizzania precisa il Maestro e invita i presenti a soffermarsi sulla frase lasciate che la zizzania cresca insieme al grano. Ciò palesa una meravigliosa notizia: Dio, nostro Padre, Dio che ci ama sopra ogni cosa, è paziente. Essendo Amore assoluto è paziente. È comprensivo. Ciò non significa che però Egli sia indifferente alla malvagità e all’egoismo. Non li accoglie certo a cuor leggero, ma i tempi della Sua reazione, fortunatamente, sono ben diversi dai nostri perché vanno al di là del tempo. Quante volte per l’impazienza che è connaturata alla nostra natura umana abbiamo fatto o detto cose che non avremmo voluto! Quante volte il nostro essere impazienti ci ha allontanato, a volte, inesorabilmente delle persone! Come lo so bene! Dio, come sottolinea Swami, ci vuole liberi di scegliere. Ci offre il tempo necessario affinché ciascuno di noi possa guarire, liberarsi dai sensi di colpa e anche dalle miserabili brutture, da quei limiti che blindano il nostro essere autentico e rallentano il processo della naturale manifestazione di ciò che siamo, rallentano quindi il far germogliare il bene che c’è in noi, quella luce divina che ciascuno ha e che deve riconoscere e far esprimere. Gli schemi, i sensi di colpa, le frustrazioni, le preoccupazioni e pesi non consentono alla nostra mente di essere libera di scegliere Dio, di risvegliare Dio che è dentro di noi. Per fortuna Dio è paziente. Per fortuna possiamo ritornare su questo piano più e più volte per alleggerirci… Dio non ha certo fretta. È lì che aspetta che siamo perfetti. È lì che desidera che non dobbiamo più tornare sulla Terra, che superiamo il Samsara, perché ogni volta che nasciamo indossiamo dei limiti, di cui dobbiamo liberarci per essere nell’Essere dell’Eternità.
Che grande insegnamento. Semplice e chiaro. In Anima Universale non c’è null’altro che fratellanza e pura volontà di condivisione. È una palestra dove ci si allena per risvegliarsi. I divini insegnamenti sono sane fonti di ispirazione per estirpare l’erbaccia seminata dal nemico di Dio, dei buoni giardinieri per discernere ciò che si vuole bruciare nel fuoco di Cristo e ciò che si vuole tenere affinché porti frutto. Ciascuno si approccia in modo diverso a Roberto e lo fa secondo il proprio grado di coscienza. Posso solo assicurare che quello che sento è pulito come limpidi sono i suoi occhi. C’è una sana voglia di portare allegria, quella stessa allegria è luce di Dio. Ma la Grazia per me non è finita con queste riflessioni. Infatti, alla fine, mi ha invitato sull’altare a ballare con lui. Danzavamo all’unisono con leggerezza. Ma mi sono sentito tanto goffo però. Nonostante sia abituato a parlare in pubblico in quel momento ero tutto troppo per me. Mi sono sentito un privilegiato e infatti appena ho potuto mi sono messo da parte. Che esperienza però! Ho percepito tutta la sua forza, tutta la sua energia è irrorata in me, ha nutrito ogni cellula. La gioia, la voglia di vivere, l’entusiasmo necessario per trasformare la vita di ciascuno in una magnifica avventura…. E, caro Roberto, ti ridico, come nel saluto, fuori dal tempio, Ti voglio bene… e semplicemente grazie…
Annunziato Gentiluomo
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