Giovedì 14 aprile, alle ore 20, il Regio metterà in scena “La donna serpente”, opera di Alfredo Casella, per la prima volta a Torino. L’Orchestra sarà diretta da Gianandrea Noseda, il Coro istruito da Claudio Fenoglio, per la regia di Arturo Cirillo. Il cast che darà vita all’opera, animata da fate, gnomi e coboldi, annovera
Giovedì 14 aprile, alle ore 20, il Regio metterà in scena “La donna serpente”, opera di Alfredo Casella, per la prima volta a Torino. L’Orchestra sarà diretta da Gianandrea Noseda, il Coro istruito da Claudio Fenoglio, per la regia di Arturo Cirillo. Il cast che darà vita all’opera, animata da fate, gnomi e coboldi, annovera – tra gli altri – artisti del calibro di Piero Pretti, Carmela Remigio, Erika Grimaldi, Francesca Sassu e Sebastian Catana.
“La donna serpente” sarà il fulcro del Festival Casella, un progetto reso possibile dalla Città di Torino e che vedrà unite, per due settimane, le principali istituzioni musicali torinesi, oltre al Museo Nazionale del Cinema e al Teatro Stabile. Un percorso culturale che, attraverso musica, teatro, cinema e incontri, metterà per la prima volta in luce la poliedrica figura di Alfredo Casella, nato proprio a Torino nel 1883.
Gianandrea Noseda, è un grande estimatore di Casella, ne ha diretto le partiture e ne ha incise in numerose occasioni. Lui stesso
dichiara: “Con La donna serpente Casella ha composto un’opera fuori dagli schemi, mettendo a frutto una fervida fantasia creativa. Casella mette in atto uno strappo analogo a quello che la seconda Scuola di Vienna attua nei confronti dell’Espressionismo, con la differenza che la corrente stilistica dalla quale il compositore torinese prende le distanze è il Verismo“.
Lo spettacolo è una coproduzione con il Festival della Valle d’Itria, e si avvale della regia di Arturo Cirillo, attore e regista pluripremiato, che dichiara: “Lavorando su La donna serpente mi è venuto in mente Il flauto magico; entrambe le opere-fiaba hanno un sottile velo di crudeltà per la scelta di far passare i protagonisti attraverso l’esperienza purificante del dolore. Per me questa assonanza è motivo di notevole fascino, visto che adoro Mozart. La mia regia per quest’opera vive di musica e per la musica. Non prende le mosse esclusivamente dalla lettura del libretto, che da sola dice poco, ma dall’ascolto consapevole della partitura“.
Il ruolo di Miranda, la protagonista dell’opera, la donna serpente, sarà affidato a Carmela Remigio, soprano dal timbro chiaro e luminoso, ideale interprete della vocalità creata da Casella. Altidòr, re di Téflis, sposo di Miranda, sarà il tenore Piero Pretti, artista di notevole duttilità, che sarà per l’occasione impegnato in impervi passaggi alternati a momenti di pura liricità. Armilla, sorella del re, sarà la soprano Erika Grimaldi, apprezzata per il suo timbro luminoso, in un ruolo che fa da contraltare a quello di Farzana, altro soprano dallo spessore lirico più marcato, affidato a Francesca Sassu (che interpreta anche La corifea). Fanno inoltre parte cast: il baritono Sebastian Catana (Demogorgòn), il mezzosoprano Anna Maria Chiuri (Canzade), il tenore Francesco Marsiglia (Alditrùf), i baritoni Marco Filippo Romano (Albrigòr), Roberto de Candia (Pantùl), Donato Di Gioia (Badur e Il corifeo), Emilio Marcucci (Primo messo e La voce del mago Geònca) , il tenore Fabrizio Paesano (Tartagìl), il basso Fabrizio Beggi (Tògrul), il soprano Kate Fruchterman (La fatina Smeraldina; Una voce nel deserto), il tenore Alejandro Escobar (Secondo messo), il soprano Eugenia Braynova (Prima fatina), il mezzosoprano Roberta Garelli (Seconda fatina) e il baritono Giuseppe Capoferri (Una voce interna).
L’opera è stata scritta su libretto di Cesare Vico Lodovici, dall’omonima fiaba di Carlo Gozzi. Essa narra le vicende di Miranda, una fata, innamorata di un mortale, Altidòr. Miranda potrà vivere per sempre con il suo amato solo se, per nove anni e un giorno, saprà nascondergli la sua vera identità di fata e ottenere da lui il perdono per terribili azioni che dovrà fingere di compiere. Miranda però non riesce nell’intento e, in virtù del patto stipulato con Demogorgòn, il re delle fate, viene trasformata in serpente. L’opera avrà comunque un lieto fine, con un epilogo spettacolare che vedrà protagonista proprio il mortale Altidòr. La donna serpente impegnò Casella dal 1928 al 1931. Tra i modelli che ispirarono il compositore si possono annoverare le opere di Mozart, per la perfetta fusione tra musica e azione, l’ultimo Verdi e l’ultimo Puccini, per la declamazione lirica, e Rossini, percepibile in alcuni veloci passi affidati alle maschere.
La partitura è strutturata in un prologo, tre atti e sette quadri, nei quali la musica scorre senza soluzione di continuità. Lo spettacolo ha una durata complessiva di circa due ore e quarantacinque minuti, con un intervallo tra il primo e il secondo atto.
Questo allestimento, in scena dal 14 al 24 aprile per cinque recite, si avvale dei costumi di Gianluca Falaschi, delle scene di Dario Gessati, della coreografia di Riccardo Olivier e delle luci di Giuseppe Calabrò. Assistente alla regia Antonio Ligas, assistente ai costumi Gianmaria Sposito, direttore dell’allestimento Saverio Santoliquido. Le coreografie sono interpretate dagli artisti della Fattoria Vittadini. Per le recite de La donna serpente è in corso una speciale promozione: acquistando un biglietto, il secondo è offerto dagli Amici del Regio, una grande opportunità per conoscere un titolo di rara esecuzione e dall’avvincente fascino.
L’opera sarà presentata al pubblico giovedì 14 aprile alle ore 17.30 al Piccolo Regio Puccini con una conferenza dal titolo “La donna serpente. Intellettualismo e fantasia in Alfredo Casella”, a cura di Giorgio Pestelli. L’ingresso è libero. L’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3 giovedì 14 aprile alle 20, trasmissione inserita anche all’interno del circuito Euroradio, in contemporanea alla diretta TV su Rai5. Come di consueto si potrà seguire il backstage, e scoprire un po’ di curiosità sugli interpreti e sull’allestimento, guardando le “Pillole di Passione” di Paola Giunti, visibili sul sito del Regio www.teatroregio.torino.it e sul canale YouTube.com/TeatroRegioTorino.
Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, i punti vendita Vivaticket, alla Biglietteria del Teatro Stabile, on line su www.teatroregio.torino.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Info: tel. 011.8815.557. Scopri tutto il programma del Festival Casella su www.teatroregio.torino.it/festivalcasella
Redazione ArtInMovimento Magazine
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