La quarta edizione di Pechino Express ha chiuso i battenti ieri sera, dopo diecimila chilometri spesi tra Ecuador, Perù e Brasile. Una finale combattuta fino all’ultima lacrima, dove le coppie finaliste hanno corso tra le affollate strade di Rio de Janeiro fino al suggetivo traguardo al Maracanã. Hanno vinto gli Antipodi, la coppia di amici
La quarta edizione di Pechino Express ha chiuso i battenti ieri sera, dopo diecimila chilometri spesi tra Ecuador, Perù e Brasile. Una finale combattuta fino all’ultima lacrima, dove le coppie finaliste hanno corso tra le affollate strade di Rio de Janeiro fino al suggetivo traguardo al Maracanã. Hanno vinto gli Antipodi, la coppia di amici formata dal sardo Antonio Andrea Pinna, ideatore de LePerlediPinna e divo da social network, e Roberto Bertolini, personal trainer trentino. Antipodi geograficamente, fisicamente, ma solidali e uniti anche nei momenti più duri, nonostante alcuni divertenti momenti di tensione che hanno creato siparietti alla “Sandra e Raimondo”.
Una vittoria del tutto meritata che ha visto i due, partiti un po’ in sordina nelle prime puntate, raccogliere sempre più favori da parte del pubblico televisivo e soprattutto su internet. Amatissimi dal popolo cinguettante di Twitter, anche la “rivale” Giulia Salemi, che ha formato la divertentissima e competitiva coppia delle Persiane con la mamma Fariba, ha twittato un “Pazzeschi” a fine puntata.
Ciò che ha caratterizzato la gara degli antipodi è stata proprio la correttezza con cui hanno sempre affrontato le prove puntata dopo puntata. Semplici, leali, simpatici e – tra di loro – un po’ acidi: ciò che serve per far sorridere lo spettatore.
Questa quarta edizione ha dimostrato quanto il format di Pechino Express sia ancora in grado di regalare emozioni e risate al pubblico in maniera intelligente, grazie alla conduzione ironica e impeccabile di Costantino della Gherardesca e a un team di autori eccellenti. Senza tralasciare gli splendidi paesaggi e l’approccio quasi antropologico, con un lavoro – e non si offendano i puristi accademici – che potrebbe rientrare in una forma di moderna e spettacolarizzata etnografia.
Mirko Ghiani
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