Be water my friend “Empty your mind, be formless, shapeless – like water. Now you put water into a cup, it becomes the cup, you put water into a bottle, it becomes the bottle, you put it in a teapot, it becomes the teapot. Now water can flow or it can crash. Be water, my
“Empty your mind, be formless, shapeless – like water. Now you put water into a cup, it becomes the cup, you put water into a bottle, it becomes the bottle, you put it in a teapot, it becomes the teapot. Now water can flow or it can crash. Be water, my friend.”
Bruce Lee
“Le parole sono importanti”! Nanni Moretti attraversa l’acqua e le sue parabole cromatiche insistendo e urlando sulla parola e Platone, riscoprendo nella parola una qualità creativa della realtà, dà il là al pensiero formale e, ci piace credere, gradirebbe un ginnasio di pallanuoto per professare.
La Sfera Gialla, l’Acqua e l’homo ludens sono elementi nella maggior parte delle esperienze umane e non è un caso che i pallanuotisti siano considerati degli alieni in Terra.
La Dinamica Torino s’infrange a Padova. I giovani torinesi non riescono nell’impresa di vincere due volte in Veneto. La bella, si sa, è una storia nella storia. Una finale di playoff porta con sé un carico che intorpidisce, è difficile, quasi inevitabile, non cadere in bilanci analitici a seguito della sconfitta di misura a Torino, in gara due, senza secernere tossine lesive.
Le parole sono importanti.
Tra quelle che ciascun giocatore si dice in testa e quelle roboanti studiate dall’allenatore si srotola un canovaccio mentale su cui s’imprimono le gestalten in gioco.
Nelle partite cruciali, e sono assalito dal ricordo dalla difesa della Croazia nelle scorse Olimpiadi londinesi, il contrasto corpo a corpo è un’ascesi inevitabile.
La Dinamica non perde, ma il Plebiscito vince.
“L’Universo è fatto di Storie non solo di Atomi”
Muriel Rukeyser
“Io, la palla fiera e lontana dalle increspature superficiali passo di mano in mano alla ricerca dell’attimo sfuggente.
Mi appoggio sui palmi, sbatto nell’acqua. Tutti mi guardano.”
Mancano pochi secondi alla fine del secondo tempo.
“Mi agito, erompo da dita rigide e sbatto contro una scritta, oltre la traversa.
Cado esanime un attimo, sola.”
Cari giovanissimi atleti abbiate cura delle parole che vi abitano e vi muovono in quest’arte! In qualche caso siate pudici, nascondetele un po’!
Custodite quelle che i “maestri” vi lanciano addosso!
Viva John Nash, Bruce Lee e le due società protagoniste di questo straripante playoff.
Marco Regoli
[Fonte immagini: Google immagini]
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