Sabato 7 luglio 2018 alle ore 17.30 in S.Giovanni Battista, Santuario della Virgo Fidelis, a La Villa di Incisa (Asti) si inaugura un’importante mostra dedicata a Carlo Terzolo. La manifestazione sarà aperta dal Sindaco di Incisa Matteo Massimelli e da Davide Freda, comandante la stazione dei Carabinieri di Incisa. Ricorderanno la figura e l’opera dell’Artista: Francesco De
Sabato 7 luglio 2018 alle ore 17.30 in S.Giovanni Battista, Santuario della Virgo Fidelis, a La Villa di Incisa (Asti) si inaugura un’importante mostra dedicata a Carlo Terzolo. La manifestazione sarà aperta dal Sindaco di Incisa Matteo Massimelli e da Davide Freda, comandante la stazione dei Carabinieri di Incisa. Ricorderanno la figura e l’opera dell’Artista: Francesco De Caria, Coordinatore dell’iniziativa, che si soffermerà sulla biografia e il milieu culturale in cui il Terzolo operò; Pietro Masoero, Presidente de L’Erca di Nizza, che illustrerà l’attività dell’Associazione nicese in memoria di Carlo Terzolo e Paolo Terzolo, Ricordo di un padre artista. Privilegi e oneri. Domenica 8 luglio, presso la sede de L’Erca, già oratorio della Misericordia, a Nizza in via Pistone ore 10.30-12.00, Pietro Masoero, Francesco De Caria, Donatella Taverna, Paolo Terzolo incontreranno il pubblico sul tema della acquisizione e la conservazione delle opere d’arte. Le relazioni in entrambe le occasioni saranno corredate da proiezioni di immagini riguardanti la figura e i dipinti Carlo Terzolo. Il nome di Terzolo fa parte di un capitolo importante del XX secolo, secolo di avanguardie, suggestioni internazionali, ritorni alla tradizione. La sua biografia differisce alquanto da quella della Formica e tanto più da quella del Baldi qui ricordati nel ’16 e nel ’17. Nato a Incisa nel 1904 da agricoltori che lavorano terre altrui – alla Bauda e a Nizza – e che hanno vissuto l’emigrazione in Argentina, impara a disegnare presso un decoratore. A Bra, dove la famiglia si è trasferita, consegue la licenza tecnica e conosce il pittore Pippo Vacchetti, fratello di Sandro, proprietario della ESSEVI ceramiche di Torino. Trasferitosi quindicenne a Torino, si iscrive all’Albertina: illustri i maestri, Grosso, Ferro, Onetti, lo scultore Guerrisi, aperto a un’avanguardia moderata. Per mantenersi decora oggetti, fa la comparsa, progetta targhe, medaglie, affiches. Apprende la decorazione murale da Cesare Ferro. A Siena (’23) è affascinato dalle vedute di campagna e di città del Lorenzetti , controcorrente in un’epoca che celebrava Giotto (P. Mantovani). A Pompei, Napoli, Capri e Sorrento (’25), conosce notevoli personalità da Maksim Gorkij a V.Gemito al pittore Mancini, uno sperimentatore. A Parigi (dagli anni ’20) conosce De Pisis, De Chirico, Severini, Gromaire, dal realismo ispirato all’arte romana e gotica, l’incisore De Segonzac: una cultura, la sua, incrementata dai contatti con grandi artisti e intellettuali a Parigi come a Torino, da incontri nei caffè di via Po, ritrovi di artisti, intellettuali, committenti: attorno ai tavolini nascevano gruppi e correnti. In Artisti al caffè (1942) di A.Sicbaldi posture e sguardi accennano appartenenze e ostilità: il Terzolo è stante e rivolto verso la via (P.Mantovani). Nel 1927 l’esordio pubblico alla Quadriennale di Torino con un Ritratto di signorina. I soggetti rustici (Il mio orto, Ingresso di cascina, Case coloniche di Reaglie…) esposti da quell’anno alla “Amici dell’arte” – prima di una lunga serie di presenze in Italia e all’Estero – possono significare la ricerca del “nido” al riparo dai travagli della Storia e comunque una scelta di ambito. Riguardo a Nizza, al ’33 risale il S.Giovanni Bosco nella cappella in S.Giovanni: lo sfondo è la Nizza salesiana; nel 1936 espone con la Formica al Circolo Sociale, nel centenario della morte di Francesco Cirio. Espone anche durante la guerra: nel ’44 allestisce una personale a Biella. Resta indipendente da circoli e da controversie: … non parla molto, ascolta e osserva, si orienta personalmente, preferendo all’incanalarsi in uno dei filoni dominanti … un paesaggismo in cui una nota provinciale introduce un riservato e denso clima (Luigi Mallé, 1968). Nel dopoguerra partecipa a mostre del gruppo di Bardonecchia; erano di moda i raduni di artisti in date località (a Cherasco e nella Costiera Amalfitana…). E’ presente in molte esposizioni, da Reggio Calabria alla Valgrisanche. Dal 1949 è assistente di Figura disegnata all’Albertina su segnalazione di Domenico Valinotti, insegnante all’Accademia, ritiratosi dal’46 a Canelli; dal ‘56 Terzolo è incaricato per Ornato disegnato. Il suicidio di C.Pavese tronca i progetti di collaborazione fra i due. Fra le pitture murali, una grande Deposizione (’50) per il Monumentale di Torino, dipinti nel cimitero di Castellazzo, e nel ’51 nel Salone delle contrattazioni della Borsa Merci di via Doria a Torino (oggi s.m. CRAI) con scene di lavori agricoli ispirate al tardoromanico e al gotico padano. Dagli anni ‘50 soggetti di interni, con presenze inquietanti “fra Morandi metafisico e Magritte”. Nel ’61 illustra Cavalcata torinese, Società Piemonte Centrale di Elettricità, 60 anni e Il Cervino e la sua tavolozza di E.Caballo. Con Franco Sassi di Alessandria disegna etichette d’arte per la Bersano. Nel ‘69 riceve la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Si affiancano soggetti urbani, quotidiani di amara ironia: un uomo di spalle in riviera sceglie una cartolina, ma il mare non si vede, due alberi di limone sono in mastelli su un carrettino da bicicletta, ma la natura libera è al di là di un alto muro… La sua pittura ha una fissità “metallica”. Il 26 ottobre 1975 muore a Torino. E’ sepolto a Nizza Monferrato. Postume le mostre a Palazzo Cuttica di Alessandria (’75), nel 2001 a Nizza a cura dell’Erca (2001, catalogo Fabiano, a c. di P.Mantovani, A.Fissore, F.Sottomano), nel ’13 a Rivoli nel ’15 al palazzo Monferrato a Casale. Una personale gli ha dedicato nel ’18 la fondazione “Bottari Lattes” di Torino. Questa manifestazione è dedicata al figlio dell’Artista, Luca Terzolo, personalità notevole in vari campi, mancato il 4 giugno scorso. Aveva a suo tempo dato il proprio appoggio all’iniziativa odierna.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Immagini dalla seconda alla quarta: “Ragazza allo specchio”, “In Riviera,’67”, “Pozzo a Bricola con tacchino”]
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