Su iniziativa del Consiglio d’Europa di Strasburgo, la Giornata Europea delle Lingue si celebra il 26 settembre di ogni anno a partire dal 2001. Il Consiglio d’Europa, con 47 stati membri, rappresenta 800 milioni di europei che sono incoraggiati a imparare più lingue, ad ogni età, dentro e soprattutto fuori dalla scuola. Il pluralismo linguistico è
Su iniziativa del Consiglio d’Europa di Strasburgo, la Giornata Europea delle Lingue si celebra il 26 settembre di ogni anno a partire dal 2001.
Il Consiglio d’Europa, con 47 stati membri, rappresenta 800 milioni di europei che sono incoraggiati a imparare più lingue, ad ogni età, dentro e soprattutto fuori dalla scuola.
Il pluralismo linguistico è la chiave per la riuscita di una vera dimensione interculturale e l’elemento per preservare il ricco patrimonio culturale del nostro continente.
Ci sono circa 225 lingue indigene in Europa – il 3% delle lingue mondiali. La maggior parte di esse è di origine indoeuropea, inoltre con l’arrivo di immigrati e rifugiati essa ha accresciuto il suo multilinguismo. Nella sola Londra si parlano 300 lingue.
Secondo un sondaggio europeo “Gli europei e le loro lingue” (“Eurobarometro speciale 243”, febbraio 2006), il 56% dei cittadini europei (Ue a 25 membri) parla una lingua diversa dalla propria lingua madre, il 28% padroneggia due lingue straniere, il 38% sa l’inglese, il 14% sa il francese o il tedesco.
Il tipico europeo che parla più lingue è uno studente, un manager o è nato in un paese la cui lingua è diversa da quella dei genitori.
La Ue propugna una politica multilinguistica, sia nei suoi lavori istituzionali, sia come scopo per i suoi cittadini.
Al vertice di Barcellona, nel 2002, si è prefissata come obiettivo quello di far imparare ai bambini almeno due lingue in giovane età. Il multilinguismo in Europa è legato alla mobilità dei lavoratori e all’economia.
L’Ue investe più di 30 milioni di euro all’anno per promuovere l’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica tramite i programmi Socrates e Leonardo da Vinci, una politica iniziata con il pionieristico programma Lingua, nel 1990
In occasione della giornata, un gran numero di eventi vengono organizzati in tutta Europa: attività per e con bambini, programmi televisivi e radiofonici, corsi di lingua, convegni e conferenze. Per coordinare le attività a livello nazionale.
Le novità di quest’anno riguardano un concorso fotografico, quiz linguistici e un’area dedicata alla lingua dei segni.
Una buona occasione per cominciare ad investire sul proprio futuro.
“initiative of the Council of Europe in Strasbourg, the European Day of Languages is celebrated on September 26 each year since 2001. The Council of Europe, with 47 member states, represents 800 million Europeans who are encouraged to learn moreOn the languages, at any age, especially in and out of school. The linguistic diversity is the key to the success of a real intercultural dimension and the element to preserve the rich cultural heritage of our continent.”
“A l’initiative du Conseil de l’Europe à Strasbourg, la Journée européenne des langues est célébrée le 26 Septembre de chaque année depuis 2001.Le Conseil de l’Europe, qui compte 47 Etats membres, représente 800 millions d’Européens qui sont encouragés à apprendre plus de langues, à tout âge, en particulier dans et hors de l’école. La diversité linguistique est la clé de la réussite d’une véritable dimension interculturelle et l’élément de préserver le riche patrimoine culturel de notre continent.”
Mirko Ghiani (traduzioni a cura di Chiara Trompetto)
[Immagini da torvergata.eurosblog.it, buongiornoslovacchia.sk, tartarughe.wordpress.com]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *