Mercoledì 21 giugno, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino mette in scena Macbeth, di Giuseppe Verdi. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, dirige la prima opera di Verdi tratta da Shakespeare, nonché la sua unica di ambientazione soprannaturale e fantastica. Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro
Mercoledì 21 giugno, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino mette in scena Macbeth, di Giuseppe Verdi. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, dirige la prima opera di Verdi tratta da Shakespeare, nonché la sua unica di ambientazione soprannaturale e fantastica. Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo e Macerata Opera Festival, ha la regia di Emma Dante, attrice, regista e drammaturga siciliana tra le voci più innovative e rivoluzionarie del panorama teatrale internazionale. Un cast di eccezionali solisti dà vita alla partitura di grande intensità musicale: Dalibor Jenis interpreta Macbeth, Anna Pirozzi è Lady Macbeth, Vitalij Kowaliow interpreta Banco e Piero Pretti Macduff.
Produzione di punta di questa Stagione, Macbeth verrà inoltre presentato al Festival Internazionale di Edimburgo dal 18 al 20 agosto, assieme a La bohème di Puccini e alla Messa da Requiem di Verdi, un’importante tournée sempre con la direzione di Noseda sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio.
Gianandrea Noseda, che prosegue con questo titolo il suo percorso di approfondimento del repertorio verdiano, afferma: Macbeth è un’opera visionaria, un noir ante litteram. Dal punto di vista drammaturgico rappresenta un notevole progresso rispetto a quanto scritto da Verdi fino ad allora. Una digressione geniale che gioca d’anticipo sui gusti dell’epoca. Macbeth sembra quasi un laboratorio nel quale Verdi sperimenta un modo innovativo di intendere il teatro. La scrittura vocale è in funzione delle parole, i cantabili sono quasi incidentali e inseriti in un contesto innovativo. Ciò che più impressiona in questo titolo è proprio la tinta scura, inquietante, che avvolge la vicenda e lo spettatore, dall’inizio alla fine. Solo il “Wozzeck” di Berg, probabilmente, riesce a raggiungere tali livelli. La novità della scrittura, l’imprevedibilità dell’impianto narrativo, la scelta dei colori orchestrali creati da Verdi lascia sbalorditi ancora oggi.
Emma Dante, artista dal forte temperamento mediterraneo, al suo debutto nel teatro torinese, propone un Macbeth viscerale, denso e profondo. La maternità, la passione, il corpo, il potere al femminile: la regista presenta tutta la sua poetica in questo allestimento dell’opera verdiana. Ho realizzato un Macbeth stregonesco dove satiri con grandi falli ingravidano in continuazione le streghe, che così perpetuano la loro specie. E dove le pance delle streghe sono contenitori di profezie, ventri magici che producono e predicono il futuro, qualcosa che ha a che fare con il sesso e con la morte. L’idea mi è venuta dallo scambio di battute tra Macbeth e le streghe: Che fate voi, misteriose donne? E loro rispondono: Un’opera grande. E qual è l’opera grande delle donne, se non un figlio? Immagino Lady Macbeth come fosse un uomo, e gli uomini non sono preparati a una donna così. La scenografia è molto semplice: la scena del banchetto, per esempio, presenta troni dorati, il più alto dei quali misura due metri e mezzo. Rappresentano il desiderio di Macbeth di raggiungere il potere, ma una volta raggiunto tutto ciò che gli starà attorno scomparirà e lui rimarrà solo. Nel sonnambulismo di Lady Macbeth, la scena sarà invasa da letti d’ospedale che rappresentano la sua condizione patologica; per il finale, la foresta di Birnam – formata da pale di fichi d’India – sarà un luogo simbolico, nel quale la potenza di una natura selvaggia e pericolosa prenderà il sopravvento sull’uomo, afferma la Dante.
Durante le nove recite di Macbeth, dal 21 giugno al 2 luglio, un cast internazionale di artisti con grande esperienza nel repertorio verdiano, interpretano la partitura. Protagonista del titolo è il baritono Dalibor Jenis, artista molto amato dal pubblico del Regio. Dopo i recenti successi alla Wiener Staatsoper e alla Deutsche Oper di Berlino, il baritono – riconosciuto interprete di riferimento dei capolavori di Verdi – porta al Regio il suo incisivo Macbeth. Il soprano Anna Pirozzi interpreta Lady Macbeth. Annoverata tra i più grandi soprani del repertorio belcantistico e non solo, Pirozzi ha fatto della sua Lady un esemplare modello di canto temprato da una forte gestualità teatrale, lettura che ha affascinato direttori del calibro di James Conlon e Antonio Pappano, che l’hanno invitata a sostenere il ruolo al Teatro Real di Madrid e alla Royal Opera House di Londra. Il basso Vitalij Kowaliow interpreta Banco. Artista dal timbro brunito e vigoroso, apprezzato dal pubblico e lodato dalla critica, sostiene il ruolo interpretando con grande maestria le nobili e spianate melodie create da Verdi per questo personaggio. Il tenore Piero Pretti veste i panni di Macduff. Artista dalla carriera internazionale, ha lavorato in tutti i più importanti palcoscenici: dall’Opera di Parigi alla Staatsoper di Vienna, passando per il Teatro Alla Scala. Il suo repertorio, da vero tenore lirico, spazia dai capolavori di Donizetti a quelli di Puccini, includendo tutti i principali ruoli creati da Verdi. Completano il cast: il mezzosoprano Alexandra Zabala (La dama), il tenore Cullen Gandy (Malcolm), il baritono Nicolò Ceriani (il medico) e, in alternanza, Giuseppe Capoferri e Desaret Lyka (un servo e l’araldo), Marco Sportelli e Davide Motta Fré (il sicario), Lorenzo Battagion e Riccardo Mattiotto (Prima apparizione), Francesco Cusumano (Duncano) e Nunziatina Lo Presti (Fleanzio). Nei giorni 22, 27, 29 giugno e 1 luglio, si alternano nei ruoli principali: il baritono Gabriele Viviani (Macbeth); il soprano Oksana Dyka (Lady Macbeth), il basso-baritono Marko Mimica (Banco) e il tenore Giuseppe Gipali (Macduff).
Questo nuovo allestimento presenta scene firmate da Carmine Maringola, costumi di Vanessa Sannino e luci di Cristian Zucaro; la coreografia è di Manuela Lo Sicco, con Sandro Maria Campagna maestro d’armi. Sul palco del Regio, anche gli attori della Compagnia di Emma Dante e gli allievi della Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo. Il Coro del Teatro Regio è istruito da Claudio Fenoglio.
Giuseppe Verdi completò l’opera nel 1847, modificando la partitura nel 1865. Gianandrea Noseda ha deciso di seguire quest’ultima tranne nel finale dell’opera, per il quale ha ristabilito l’originaria prima versione del 1847, con la morte di Macbeth in scena. Macbeth è il primo incontro di Verdi con la potenza drammaturgica del teatro di Shakespeare, espediente che lo porta a toccare un primo vertice all’interno della sua produzione, creando un dramma musicale della coscienza e della solitudine. Macbeth è l’opera del mistero, del soprannaturale – una tematica che mai più Verdi prenderà in considerazione – ma è anche un soggetto che gli permette di indagare la questione del potere e delle conseguenze del suo abuso. L’opera è intrisa di sangue e, caso più unico che raro nella storia del melodramma, vedrà perire tutti i protagonisti, contando alla fine quattro delitti. Questa spirale di violenza è istigata da Lady Macbeth che, ossessionata da uno strano vaticinio profetizzato da un crocchio di streghe, fa di tutto per guidare il marito al trono di Scozia. Una volta raggiunto l’obiettivo, i due protagonisti subiranno le conseguenze delle atrocità di cui si sono macchiati.Il tema centrale dell’opera è, in definitiva, quello della scelta, della responsabilità umana, che porta a una riflessione fra azione e destino.
L’opera sarà presentata al pubblico mercoledì 14 giugno alle ore 17.30, al Piccolo Regio Puccini con una conferenza dal titolo: Macbeth. Donne al potere, uomini ossessionati e “patria oppressa”, a cura di Antonio Rostagno. L’ingresso è libero. La Prima dell’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3, mercoledì 21 giugno alle ore 20, trasmissione condotta da Susanna Franchi e inserita anche all’interno del circuito Euroradio. Come di consueto, lo spettacolo sarà documentato nelle Pillole di Passione di Paola Giunti, visibili sul sito del Regio www.teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube: direttamente dal backstage del teatro, reportage esclusivi e curiosità sui protagonisti e l’allestimento. Per i diciottenni che desiderano utilizzare il Bonus cultura al Regio il costo del biglietto è di € 25 con la possibilità di un ulteriore biglietto a € 1. I biglietti per tutte le recite del Macbeth sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio (piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242), online su www.teatroregio.torino.it, presso i punti vendita Vivaticket, alla Biglietteria del Teatro Stabile, e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Per informazioni, si può chiamare allo 011.8815.557.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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