Da New York a Londra, passando da Milano fino a Parigi. Con la New York Fashion Week si aprono le danze, con la prima delle fab-four tra le città capitali della moda. Tanti gli stilisti che hanno sfilato, presentando le collezioni Primavera Estate 2016, da Alexander Wang a Diane von Furstenberg, da Tisci per Givenchy
Da New York a Londra, passando da Milano fino a Parigi. Con la New York Fashion Week si aprono le danze, con la prima delle fab-four tra le città capitali della moda.
Tanti gli stilisti che hanno sfilato, presentando le collezioni Primavera Estate 2016, da Alexander Wang a Diane von Furstenberg, da Tisci per Givenchy a Victoria Beckham, per arrivare alla chiusura del 17 settembre con un poker d’assi: Ralph Lauren, J. Mendel, Calvin Klein e Marc Jacobs.
Tra le sfilate presentate, una delle più interessanti è stata sicuramente quella di Givency, con Riccardo Tisci che ripropone il suo colore feticcio, il nero, spesso contrapposto a sete e ricami preziosi bianco candido: il concetto di yin e yang, oscurità e luce, esaltato da una musica molto evocativa, mescolanza di suoni e liriche con il filo conduttore della religione, contro ogni tipo di discriminazioni. Tutto è curato nei minimi particolari, tutto è estremamente riconoscibile, le scenografie, fintamente dimesse, sono create con elementi di recupero e riciclo, mentre il pubblico è numeroso come non mai, grazie all’idea di aprire la sfilata alle persone comuni e non solo agli addetti ai lavori.
La 41enne stilista britannica Victoria Beckham ha invece mandato in passerella abiti all’insegna dell’individualismo: non è l’abito a dar carattere, ma è chi lo indossa, l’involucro lascia spazio al contenuto, il messaggio non è né chiaro né univoco ma d’effetto ed estremamente estetico, le stampe e i colori richiamano assolate estati californiane. Visti i risultati più che egregi, la stilista può tranquillamente celebrare il funerale della popstar che fu.
Se Victoria Beckham sembra quasi voler resettare il suo passato, Alexander Wang non lascia dubbi: lo stilista presenta una collezione che ritorna alle origini, elevandone ulteriormente il livello. Wang, tanto amato dalle star, prende a piene mani dalla strada, mescola materiali come lana e felpa con la seta; la pelle si sposa perfettamente con camicie a quadri con un voluto richiamo al grunge anni ’90.
Si discosta invece Tommy Hilfiger che porta in passerella una collezione coloratissima e briosa tra sabbia, acqua e barche.
Costumi lavorati all’uncinetto coperti da tuniche leggere e svolazzanti, cappelli colorati e morbidi maxi abiti fanno della collezione di Hilfiger una delle più estive presentate alla Fashion Week newyorchese. Sicuramente d’effetto l’entrata in acqua delle modelle a fine passerella.
Oscar De La Renta, senza il genio dello stilista da ormai un anno e sotto la direzione creativa di Peter Copping, presenta una sfilata-omaggio allo stilista fondatore: dai colori alle stampe dei tessuti, tutto sembra voler richiamare il garofano, suo fiore prediletto. Se De La Renta ha sempre presentato collezioni molto attuali, amate dalle donne più potenti del mondo nonché da Sua Altezza Reale del regno della moda Anna Wintour, Peter Copping ci regala una collezione volutamente retrò, esteticamente impeccabile, a cui manca però il guizzo geniale.
Colpi di genio non mancano invece a Marc Jacobs che chiude la Fashion Week con il botto: un tappeto rosso lungo la strada intorno al Ziegfeld theater coinvolge e lascia partecipare allo show i passanti che diventano pubblico per l’occasione. Dopo lo show di Givenchy, quello di coinvolgere e rendere le sfilate meno di nicchia e più popolari sembra l’ultima frontiera della moda. Jacobs mette in scena uno show paradossale, esplosivo, in cui c’è tutta la fantasia dello stilista, 61 outfit pieni di colori e stampe, dove lo spirito grunge si mescola alla pop art, con Beth Ditto che indossa uno splendido abito bianco da diva hollywoodiana.
Ora è Londra ad avere i riflettori puntati. Dal 18 al 22 settembre uno degli eventi più attesi nel mondo della moda trova casa alla London Fashion Week.
Mirko Ghiani
[Immagini da fashionisers.com, arte.sky.it, newyorkfashionweeklive.com, unadonna.it, verycool.it, mirror.co.uk e vogue.it]
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