All’interno della rassegna Torinodanza Festival 2018 al Teatro Carignano il 17 settembre alle ore 20.45 verrà presentato lo spettacolo “Erodiade – Fame di vento“, ispirato a Hérodiade di Stéphane Mallarmé, con la coreografia Julie di Ann Anzilotti, le scene di Alighiero e Boetti, le musiche di Paul Hindemith, Walter Fӓhndrich, Wolfgang Rihm; interpreti Paola Bedoni, Giulia Ciani, Liber
All’interno della rassegna Torinodanza Festival 2018 al Teatro Carignano il 17 settembre alle ore 20.45 verrà presentato lo spettacolo “Erodiade – Fame di vento“, ispirato a Hérodiade di Stéphane Mallarmé, con la coreografia Julie di Ann Anzilotti, le scene di Alighiero e Boetti, le musiche di Paul Hindemith, Walter Fӓhndrich, Wolfgang Rihm; interpreti Paola Bedoni, Giulia Ciani, Liber Dorizzi, Sara Ladu, Laura Massetti, Sara Paternesi; scrittura vocale e voce Gabriella Bartolomei; assistente alla scenografia Tiziana Draghi; consulenza musicale Michele Porzio; collaborazione artistica Carla Chiti; disegno luci Andrea Berselli; macchinista di scena Giovanni Macis; fonico Davide Cristiani; organizzazione Alessandra Passanisi; assistente di compagnia Carlotta Spitaleri. Il Progetto è di RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80–’90; ideazione e direzione artistica di Marinella Guatterini con il supporto di Silvia Coggiola e Matteo Rinaldini/organizzazione e comunicazione e Alberto Calcinai/fotografo. Mediapartner dell’evento sono la Compagnia Xe, MiBACT, Regione Toscana, Comune di San Casciano Val di Pesa. Lo spettacolo è allestito in coproduzione con Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee, Ravenna Festival, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado”, Torinodanza festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Teatro Pubblico Pugliese Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, Fondazione Milano Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Lo spettacolo è inserito in MITO Settembre Musica. La scelta di inserire Erodiade – Fame di Vento (1993) di Julie Ann Anzilotti e della sua Compagnia Xe nell’ambito del Progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80 – ’90, nasce dalla forza espressiva del poema incompiuto Hérodiade di Stéphane Mallarmé. La figura di Erodiade (ovvero Salomè) è vista nella sua immensa solitudine ma portata, dopo la decollazione del Battista, verso la catarsi. La scenografia, del famoso artista visivo Alighiero Boetti, è un segno distintivo di un’epoca votata alle collaborazioni tra creatori di varie discipline: porta con sé una raffinata eleganza, e dona all’insieme una speciale autorevolezza. La coreografia è sorretta dalla musicalità della parola, affidata alla voce di Gabriella Bartolomei, e al trasporto dell’incantevole partitura, soprattutto di Paul Hindemith. La divisione dello spettacolo Erodiade – Fame di vento in sei scene rispecchia una delle più attendibili ricostruzioni del poema tragico Hérodiade che il simbolista francese Stéphane Mallarmé lasciò incompiuto dopo una difficile e lunga gestazione. Ho voluto seguire la scansione del poema non rinunciando però a portare il dramma fino a quel punto di liberazione che forse anche lo stesso Mallarmé aveva intravisto nel suo finale sospeso quando scrive “…Urtando l’aldilà con il balzo del pensiero”. La protagonista dello spettacolo, Erodiade, è “affamata di vento”, come mi suggerì lo stesso Alighiero Boetti durante i nostri incontri per l’ideazione della scenografia: vuole e ottiene qualsiasi cosa, ma poi resta più sola e vuota di prima, ancora alla ricerca di qualcosa che le dia un po’ di pace. Nell’ambito del repertorio coreografico Erodiade – Fame di vento è stato uno spettacolo particolarmente importante: ha segnato l’inizio di un rapporto con i temi sacri che si è sviluppato negli anni, prima su figure femminili storiche, come Giovanna d’Arco e Giuditta, per poi focalizzarsi sul percorso interiore che accompagna chi si apre alla ricerca di un dialogo col divino. La ricostruzione di questo spettacolo si deve anche alla collaborazione e partecipazione di quasi tutti i professionisti coinvolti già nel 1993 nella sua creazione. Padre toscano e madre americana, Julie Ann Anzilotti si avvicina alla danza fin da bambina. Dal 1979 al 1985 prende parte agli storici allestimenti della compagnia I Magazzini. Nel 1983 con Roberta Gelpi e Virgilio Sieni fonda Parco Butterfly, gruppo nel quale poter sperimentare un articolato equilibrio fra teatro e danza; nel 1991 fonda la Compagnia di teatrodanza Xe, dove approfondisce il proprio lavoro d’autrice, regista e coreografa, in una personalissima ricerca sulla commistione, mai scontata, di voce e movimento, teatro e danza, coreografia e performance. Fondamentale il sodalizio con Steven Brown, leader del cult group Tuxedomoon, autore delle partiture originali di molti spettacoli della Compagnia Xe e interprete dal vivo in diverse produzioni. È docente di composizione coreografica per il Corso di Teatrodanza della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano oltre che all’interno del progetto di residenza coreografica della Compagnia Xe presso il Teatro comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa (FI). Da tempo cura progetti legati a teatrodanza e abilità differenti. Fondata e diretta dalla coreografa regista Julie Ann Anzilotti, la Compagnia Xe nasce nel 1991 come possibilità di ricerca e di approfondimento del rapporto tra linguaggio coreografico e linguaggio teatrale. È in residenza coreografica dal 1997 presso il Teatro Comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa, dove svolge la sua attività di produzione di spettacoli di teatrodanza e di formazione. Organizza e collabora ad iniziative volte alla produzione e alla diffusione della danza: seminari di composizione coreografica, seminari di teatro danza rivolti a un pubblico di diverse fasce di età, progetti di formazione del pubblico, interventi di integrazione e recupero in ambito territoriale in collaborazione con gli Enti locali e Istituzionali, rassegne di danza, in occasione del Convegno Gli sponsali controversi. Un’occasione di indagine e confronto per approfondire il ruolo di reciproca interazione fra suono e movimento che, dal medioevo a oggi, alimenta l’inesauribile connubio fra musica e danza. Si inserisce nell’ambito dell’edizione 2018 del Festival MITO SettembreMusica (3-19 settembre) la giornata di studi promossa dall’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Studi Umanistici – Centro Studi sul Teatro Musicale con il sostegno di Arianna per la Musica, dal titolo Gli sponsali controversi. Musica e danza nel convito delle arti, in programma lunedì 17 settembre dalle 10.00 alle 13.30 nella Sala Lauree della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Torino (via s. Ottavio, 20) e dalle 15.30 alle 19.30 al Teatro Vittoria (via Gramsci, 4). Il convegno torinese, che si avvale del contributo di musicologi, comparatisti e storici della danza provenienti da diversi atenei italiani, offrirà originali spunti critici sulle diverse declinazioni del rapporto fra le due arti, dalle prospettive storico-letterarie a quelle coreografiche e musicologiche. La prima sessione di interventi, intitolata “Musica, danza e pensiero critico”, sarà animata da Alessandro Pontremoli (Torino), Annarita Colturato (Torino), Susanne Franco (Venezia) e Elena Cervellati (Bologna), moderatori Alberto Rizzuti e Valentina Crosetto. Al centro riflessioni sull’aspirazione artistica della pratica coreutica nel Quattrocento e sguardi d’insieme sul prezioso fondo documentario donato nel 2011 dal medico e storico della danza Gianni Secondo alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino; ipotesi di ricerca sugli studi coreologici di Rudolf Laban abbinati alla musica contemporanea e approfondimenti sulle pratiche performative tra voce e corpo sperimentate negli anni Settanta in Italia. Il convegno proseguirà nel pomeriggio al Teatro Vittoria con la sessione “Sulla carta e sulla scena”, moderata da Alessandro Pontremoli. In apertura Maria Teresa Giaveri (Torino) e Piera Giovanna Tordella (Torino) interverranno sull’influenza della danza nella poesia di Paul Valéry, mentre Marinella Guatterini (Milano) introdurrà lo spettacolo nato all’interno del Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni ’80-’90), Erodiade – Fame di vento (1993-2017), in scena la sera stessa alle 20.45 al Teatro Carignano. A seguire Susanne Franco, Massimiliano Locanto (Salerno) e Emilio Sala (Milano) dialogheranno sul volume accademico di recente pubblicazione Music – Dance. Sound and Motion in Contemporary Discourse (London, Routledge, 2017) con i curatori Patrizia Veroli e Gianfranco Vinay. Nello spirito interdisciplinare del festival, la giornata si chiuderà alle 18.30 con la lettura scenica del dialogo Variabile Salome (50’) di Alberto Rizzuti, realizzata in collaborazione con l’Unione Musicale e l’Accademia di Musica di Pinerolo. Interpretato da Giulia Valenti (Salome) e Stefano Moretti (Giovanni il Battista), il dialogo sarà integrato da alcuni brani ricavati da opere di Richard Strauss (Tod und Verklärung, Eine Alpensinfonie, Tanzsuite, Capriccio, Vier letzte Lieder, Salome), eseguiti in trascrizione per flauto (Emanuele Groppo), violoncello (Claudio Pasceri) e pianoforte (Claudio Berra). Un momento di piacevole condivisione fra musica, parola e gesto visivo che indagherà gli aspetti latenti del rapporto d’attrazione fra la sensuale Salome e l’asceta. Per la partecipazione dei docenti della Scuola è previsto l’esonero dall’insegnamento, fatte salve le esigenze di servizio, come da circolare ministeriale AOODGOSV Prot. n. 0008890 – 24/09/2015. Il programma completo del convegno consultabile al link: http://www.mitosettembremusica.it/programma/2018/gli-sponsali-controversi.html; per informazioni: info.cstm@unito.it. Per informazioni: 011 5169555 – numero verde 800 235 333; biglietteria Teatro Stabile di Torino presso teatro Gobetti, Via Rossini 8, tel. 011 5169555 – 800 235 333. Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it – www.torinodanzafestival.it. Info: info@torinodanzafestival.it
Redazione ArtInMovimento Magazine
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