Ben applaudita la prima de La sonnambula l Teatro Regio di Torino che è stata in scena mercoledì 10 aprile scorso. Davanti a tale capolavoro belcantista, il direttore è messo a dura prova perché spetta proprio a lui dare il perfetto dinamismo. L’operato del maestro Renato Balsadonna è stato sicuramente fluido, senza nessuna imprecisione. La partitura è stata ben resa dall’Orchestra
Ben applaudita la prima de La sonnambula l Teatro Regio di Torino che è stata in scena mercoledì 10 aprile scorso.
Davanti a tale capolavoro belcantista, il direttore è messo a dura prova perché spetta proprio a lui dare il perfetto dinamismo. L’operato del maestro Renato Balsadonna è stato sicuramente fluido, senza nessuna imprecisione. La partitura è stata ben resa dall’Orchestra del Regio che ha seguito chiaramente le indicazioni del suo nocchiere che ha poco fraseggiato la sua direzione. Avremmo desiderato rischiasse di più e tratteggiasse maggiormente l’opera. Buona la performance del Coro del Teatro Regio, istruito dal maestro Andrea Secchi: compatto e rotondo, ha ben sostenuto i solisti.
Decisamente un buon cast. Ekaterina Sadovnikova ha saputo ben rendere tutte le sfumature di Amina). Una bella lama, chiara, pronta tecnicamente e buono il suo fraseggio. Antonino Siragusa ha ben reso Elvino: voce ben proiettata, anche se a volte è parsa non sempre controllata. Lama luminosa, voce piena: avremmo desiderato una cura maggiore dei virtuosismi e una dinamicità vocale che è risultata pressoché assente. Nicola Ulivieri ha caratterizzato con cura e precisione la parte del conte Rodolfo). Voce profonda, ricca di armonici, capace di riempire la scena con grande naturalezza. Con la Sadovnikova il più apprezzato dal pubblico torinese. Tra i comprimari Ashley Milanese (Lisa) e Nicole Brandolino (Teresa) hanno dato prova di ottima presenza scenica e soprattutto di belle vocalità e di buona tecnica. Si sono mosse con agilità nella propria partitura. Nel complesso buone le performance di Gabriele Ribis e di Alejandro Escobar rispettivamente Alessio e Un notaro.
L’unico neo importante dell’allestimento è stato la regia di Mauro Avogadro. Il gioco di ribalta e retroscena e della pressione sociale che caratterizzano La sonnambula sono stati poco approfonditi dal regista. La festa iniziale è appena accennata. Poco curata la scoperta di Amina dormiente nel letto di albergo del conte e tutte le supposizioni dei paesani con la condanna efferata della donna assolutamente ignara del perché si trovasse lì. Non incisiva neppure la denuncia di Lisa da parte di Teresa, la madre della protagonista. E molto sembrava lasciato all’iniziativa dei cantanti. Ben costruito invece il personaggio del conte Rodolfo.
Le scene di Giacomo Andrico sono semplici, ma funzionali e i costumi di Giovanna Buzzi assolutamente idonei. Le luci di Andrea Anfossi altalenanti: avremmo preferito maggiore gradualità nei passaggi cromatici e profondità.
Annunziato Gentiluomo
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