Dopo la parentesi acustica, che ha visto Pau e compagni incantare i teatri di tutta Italia, i Negrita tornano alle origini con il nuovo tour legato all’uscita del loro nono album, che non per niente si chiama semplicemente 9 e che ha fatto il suo debutto nel mercato italiano il 24 marzo scorso. Dopo aver
Dopo la parentesi acustica, che ha visto Pau e compagni incantare i teatri di tutta Italia, i Negrita tornano alle origini con il nuovo tour legato all’uscita del loro nono album, che non per niente si chiama semplicemente 9 e che ha fatto il suo debutto nel mercato italiano il 24 marzo scorso.
Dopo aver toccato i palazzetti di Firenze, Bologna e Padova, i Negrita sono giunti nel capoluogo sabaudo per una serata all’insegna del rock e dello spettacolo puro.
Vecchie e nuove canzoni hanno infiammato il pubblico accorso al Pala Alpitour, per tributare il doveroso omaggio alla band aretina, sempre in grado di reggere alla grandissima il palco.
“Mondo politico”, “Poser” e “Baby I’m in love”, tutte canzoni estratte dal nuovo album, hanno dato il via al concerto torinese scaldando le voci e le mani dei numerosi e calorosi fans.
I classici del calibro di “In ogni atomo”, “Cambio” e “Bambole” hanno lasciato spazio a “Se sei l’amore” e “1989”, brani nuovi ma cantati all’unisono dalla band e dal pubblico.
Un caloroso applauso ha accompagnato un breve monologo eseguito da un commosso Pau, che ha ricordato Carlo Ubaldo Rossi, produttore musicale torinese, tragicamente scomparso in un incidente motociclistico ad inizio marzo, collaboratore ma soprattutto amico di lunga data dei rockers toscani.
Pau lasciata da parte la tristezza, ha dedicato “Ritmo umano” al produttore torinese mettendo sul palco ancora più grinta e voglia di fare spettacolo.
La capacità di alternare pezzi più soft (“Splendido” e “Magnolia”) a pezzi decisamente più ritmati (“A modo mio” e “Mama Maè”) sono il vero marchio di fabbrica per i ragazzacci toscani.
Le note di “Radio Conga” e di “Il libro in una mano, la bomba nell’altra”, due pezzi da novanta estratti dal fortunatissimo album Helldorado, hanno fatto tremare il palasport olimpico: un’energia prorompente che ha trasformato la location del concerto in un’enorme pista da ballo, sotto lo sguardo più che soddisfatto di Pau e soci!
“Ho imparato a sognare”, come al solito, ha scaldato i cuori dei fans torinesi che hanno illuminato il Pala Alpitour con cellulari e accendini, rendendo unica l’atmosfera attorno al sestetto aretino.
“Gioia infinita” ha poi chiuso in grande stile, come da programma, l’avventura torinese di Pau, Drigo, Mac, Ghando, Cris e della new-entry Giacomo Rossetti.
Due ore di puro spettacolo, due ore dove i rockers, ogni volta, riescono a dare il meglio dal punto di vista musicale e non solo.
Un appuntamento assolutamente da non perdere… Vi consiglio di tenere d’occhio le prossime date e magari farci anche un pensierino.
Daniele Pivato
[Fonte Immagini: Daniele Pivato ph]
Scaletta:
1. Mondo politico
2. Poser
3. Baby I’m in love
4. In ogni atomo
5. Cambio
6. Se sei l’amore
7. 1989
8. Brucerò per te
9. Bambole
10. Ritmo umano
11. La tua canzone
12. Splendido
13. Radio Conga
14. Il libro in una mano, la bomba nell’altra
15. Magonlia
16. Un giorno di ordinaria magia
17. Rotolando verso sud
18. A modo mio
19. Ho imparato a sognare
20. Il gioco
21. Che rumore fa la felicità
22. Mama maè
23. Gioia infinita
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