Tra gli spettacoli della Bear Entertainment, ho avuto il piacere di poter godere della visione, qualche settimana fa’, al teatro Silvia Coassolo di Cantalupa (TO), de La Lunga Notte del Dottor Galvan di Daniel Pennac. Narra la rocambolesca notte al pronto soccorso “de Coupertin” di Parigi di un giovane medico d’urgenza ossessionato dall’avere un bel biglietto da visita per poter apparire come un bravo dottore. Durante questa lunghissima notte si presenta un paziente che metterà in imbarazzo non solo il povero Galvan, ma anche tutti gli specialisti che verranno via via interpellati per risolvere l’emergenza sempre variabile e imprevedibile, fino a coinvolgere il grande e venerabile Barone, che tutto sa, che viene chiamato al suo capezzale quando si cominciano a perdere le speranze. Il finale è imprevedibile e tutto lo spettacolo è tenuto in sospensione fra il desiderio di scoprire di quale malattia soffra il paziente e la risata che gorgoglia nella gola dello spettatore e si libera con lo spiazzante finale.
Lo spettacolo, rappresentato sotto forma di monologo, è affidato ad Alessandro Marasso. L’attore è leggiadro, coinvolgente e occupa magistralmente la scena. Sembra che tutto si pieghi al suo volere. La sua plasticità si esprime attraverso l’interpretazione di più ruoli, la propria consapevolezza corporea, la cura raffinata del gesto e l’uso consapevole dello strumento vocale. Circa settanta minuti di spettacolo, divisi in due atti, che volano via, senza darti il tempo di percepire lo scorrere del tempo. Il personaggio sembra disegnato su di lui e in tale fusione il tempo diventa circolare. Anche il pubblico si trova in quel pronto soccorso in attesa della risoluzione del caso.
Complimenti al protagonista che nonostante la giovane età è stato capace di esprimersi con grande professionalità e firmare lo spettacolo come solo i grandi “scafati” possono fare.
Annunziato Gentiluomo

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