Il Teatro Ponchielli sarà capofila della nuova produzione del Circuito Lirico Lombardo di Nabucco (in scena venerdì 14 novembre ore 20.30 e in replica domenica 16 novembre ore 15.30), terza opera di Giuseppe Verdi, che è considerata il primo grande successo del compositore bussetano, che fino a quel momento aveva riscosso un mite successo e
Il Teatro Ponchielli sarà capofila della nuova produzione del Circuito Lirico Lombardo di Nabucco (in scena venerdì 14 novembre ore 20.30 e in replica domenica 16 novembre ore 15.30), terza opera di Giuseppe Verdi, che è considerata il primo grande successo del compositore bussetano, che fino a quel momento aveva riscosso un mite successo e un fiasco clamoroso con le prime due opere composte per La Scala.
La direzione di questo allestimento è affidata a Marcello Mottadelli, mentre la regia è di Andrea Cigni, che già ha riscosso grande consenso di pubblico e critica nella stagione lirica 2012 con un altro titolo verdiano Ernani. Il regista è colpito dal senso drammatico, teatrale ed intimo che (…) questa storia conserva. Questo percorso sicuramente più affascinante – continua – passa attraverso i protagonisti della vicenda e sicuramente in modo molto forte nel legame che esiste tra Abigaille e Nabucco e tra Abigaille e l’Amore. E la psicologia di questi personaggi è un aspetto che nel mio lavoro vorrei sottolineare e portare all’attenzione dello spettatore. E si pone come obiettivo raccontare le storie che si intrecciano in quest’opera, seguendo uno sviluppo multipolare e nel raccontare ho bisogno di far sì che anche lo spettatore venga chiamato in causa, attraverso un esercizio di conferimento di senso ad un lavoro di evocazione, suggestione e interpretazione.
Ritornando alla storia dell’opera, Nabucco è considerata il primo grande successo del compositore bussetano, che fino a quel momento aveva riscosso un mite successo e un fiasco clamoroso con le prime due opere composte per La Scala.
In particolare, Nabucco fu l’opera della “rinascita” non solo artistica ma anche personale di Verdi: nel 1840, oltre al clamoroso insuccesso di Un giorno di regno, il compositore era stato colpito da una serie di gravi lutti familiari che lo avevano indotto ad abbandonare la carriera musicale. Poi l’incontro col libretto di Nabucco, originalmente approntato da Temistocle Solera per un altro compositore, cambiò tutto, consentendo a Verdi di conquistare le scene milanesi e ottenendo, in breve tempo, un posto speciale nel cuore del pubblico italiano e in seguito anche straniero.
L’opera infatti debuttò alla Scala di Milano nel 1842 riscuotendo un successo che neppure Verdi aveva potuto prevedere e il celebre coro Va’ pensiero divenne fin da subito una sorta di inno assunto dalla popolazione nel periodo dei moti risorgimentali.
Lo stesso compositore ebbe a scrivere che con quest’opera si può dire veramente che ebbe principio la mia carriera artistica: e se dovetti lottare contro tante contrarietà, è certo però che il “Nabucco” nacque sotto una stella favorevole. Una buona stella che lo fece anche avvicinare maggiormente a Giuseppina Strepponi (prima interprete di Abigaille), sua futura compagna di vita.
Marcello Mottadelli introduce Nabucco dicendo che è per storia e genesi l’opera più risorgimentale del Maestro Verdi, profondamente legata ad un importante periodo storico del nostro paese, ed ad un difficile momento della vita del Maestro, che prima di scrivere Nabucco perse la moglie Margherita Barezzi ed i figli Virginia ed Icilio. Il direttore però invita il pubblico a guardare quest’opera da un’altra angolazione: ad ascoltare il respiro di silenzio che precede il “Va pensiero”… a sentire questo coro come un lungo respiro dalla prima all’ultima nota, a scorgerne i diversi respiri interni fatti di speranza, di pace e di sofferenza.
Rispetto a questa nuova produzione, un cast di tutto rispetto: Paolo Gavanelli (Nabucco), Tiziana Caruso (Abigaille), Enrico Iori (Zaccaria), Gabriele Mangione (Ismaele), Raffaella Lupinacci (Fenena), Antonio Barbagallo (Gran Sacerdote di Belo), Giuseppe Distefano (Abdallo) e Sharon Zhai (Anna).
Il Coro del Circuito Lirico Lombardo è diretto dal maestro Antonio Greco e chiude la squadra artistica l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. Tra i tecnici Emanuele Sinisi firma le scene, Simona Morresi i costumi e Fiammetta Baldiserri è la light designer
Siamo curiosi di riascoltare Tiziana Caruso, soprano dal volume capace di impressionare e dalla duttilità tecnica sorprendente, che ci ha conquistati in Tosca a Bergamo, e che sicuramente riuscirà a interpretare brillantemente il complesso personaggio di Abigaille, una delle più impervie parti verdiane per la voce di soprano.
L’opera sarà in Tournée negli altri teatri del Circuito Lirico Lombardo: il Teatro Grande di Brescia (27 e 29 novembre), il Teatro Sociale di Como (3 e 5 dicembre), il Teatro Fraschini di Pavia (9 e 11 dicembre).
Annunziato Gentiluomo
[Foto: Eleni Albarosa ph]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *